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Mobilità elettrica, Arera al lavoro per definire la tecnologia “Vehicle-to-Grid”

ricarica

L’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera) ha promosso una consultazione nazionale per definire le modalità con cui includere le nuove generazioni di colonnine di ricarica, dotate di tecnologia “Vehicle-to-Grid” (V2G), nei progetti avanzati di dispacciamento al fine di contribuire al bilanciamento del sistema elettrico.

I veicoli elettrici e la rete elettrica non sono due livelli separati del processo di elettrificazione dell’economia e della mobilità. Le auto elettriche, infatti, possono e devono partecipare attivamente al pieno funzionamento di una rete elettrica, proponendosi anche come sistemi di accumulo temporanei.

Vehicle-to-Grid per l’elettrificazione del sistema

Il V2G è una tecnologia bidirezionale, che permette ai veicoli elettrici di immagazzinare e restituire energia per la stabilizzazione della rete. Le batterie dei veicoli saranno impiegate come sistemi di accumulo energetico connessi alla rete, garantendo vantaggi sia per il sistema elettrico sia per i possessori delle auto.

In tal modo si può trasformare ogni utente in un potenziale fornitore di energia. Tale tecnologia contribuirà a rendere più stabile ed efficiente la rete, a massimizzando l’autoconsumo di energia rinnovabile e ottimizzando i flussi di energia prodotta e consumata a livello locale.

Il documento elenca al suo interno anche gli orientamenti preliminari dell’Autorità in relazione alle disposizioni previste dal decreto del Ministro dello Sviluppo Economico del 30 gennaio 2020.

Al centro della consultazione c’è la definizione anche delle regole da condividere per definire finalità e modalità operative assieme ai portatori di interesse.

Obiettivi della consultazione Arera

Nello specifico, si legge sul sito dell’Arera, l’iniziativa servirà a migliorare l’inserimento delle colonnine di ricarica dotate di tecnologia V2G nei progetti pilota relativi all’innovazione del dispacciamento elettrico.

Ulteriore obiettivo della consultazione è porre le basi per la copertura, prevista dal decreto 30 gennaio 2020, dei costi aggiuntivi della tecnologia V2G (distinguendo il caso in cui sono possibili anche iniezioni di energia dalla batteria del veicolo verso la rete – V2G – dal caso in cui ciò non è possibile).

Fondamentali, infine, in questo processo, sono i requisiti tecnici minimi che dovranno avere i dispositivi e i misuratori installati presso il punto di connessione per l’erogazione dei servizi necessari a garantire la sicurezza sia della rete di trasmissione, sia della rete di distribuzione.

Tali requisiti dovranno essere individuati dal Comitato elettrotecnico italiano (Cei).

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