Mobilità condivisa: arriva ‘Jump on’, l’app per dare e ricevere passaggi

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Il servizio mette in contatto coloro che utilizzano abitualmente l’auto o lo scooter con chi è alla ricerca di un mezzo economico per spostarsi dentro o fuori le nostre città

Parte oggi un nuovo modo per affrontare la mobilità nelle nostre città: il buon, vecchio ed economico “passaggio”. Ma in versione ovviamente moderna e quindi tecnologica!

Jump on infatti mette in contatto attraverso un banale clic sul telefonino, coloro che utilizzano abitualmente l’auto o lo scooter con chi è alla ricerca di un mezzo sicuro e economico per spostarsi dentro o fuori le nostre città.

Scaricando una semplice app disponibile sui principali sistemi operativi (Android, Windows, iOS) sarà possibile inviare a tutti gli iscritti la richiesta di “passaggio” indicando l’ora e il tragitto, quindi anche prenotandolo in anticipo.

Chi si trova a passare da quelle parti o chi è comunque disponibile, magari con una breve deviazione, a condividere il proprio mezzo per fare nuove amicizie e dividere le spese del carburante, risponderà al messaggio e entrerà quindi in contatto con “l’autostoppista” per meglio definire l’appuntamento.

Le nostre città sono congestionate dal traffico e la carenza cronica di parcheggi è un problema di difficile soluzione.

Studi recenti sulla mobilità urbana, certificano inequivocabilmente ciò che è sotto gli occhi di tutti: le strade delle nostre città durante le ore di punta sono paralizzate da auto che in 90 casi su 100 sono occupate da un solo passeggero, il guidatore. Nelle aree urbane viaggiamo ad una media di 15 km/h e il traffico ci obbliga a passare circa il 40% di tempo in più seduti in auto rispetto a condizioni di viabilità regolare.

Jump on si propone di contribuire ad affrontare queste problematiche e di rendere i cittadini un po’ meno alienati e asociali. Non è infatti da trascurare l’elemento social dell’iniziativa, che punta a superare la diffidenza verso il prossimo, invitando gli utenti a fornire alcune informazioni personali (come età, occupazione, interessi e una foto) e con la possibilità di verificare attraverso i database del Ministero delle infrastrutture e Trasporti la regolarità assicurativa dei veicoli utilizzati e subordinando l’iscrizione alla piattaforma alla fornitura di una mail e di un telefono cellulare certificati.

Non solo dunque sharing economy ma people moving people!  Non si tratta semplicemente di condividere dei beni ma anche di persone che animano altre persone, che sono pronte a collaborare, ad aiutarsi, a conoscersi con spirito di costruttiva socialità e sano altruismo.

Quella che è stata definita dall’economista americano Jeremy Rifkin la “terza rivoluzione industriale”, l’economia della condivisione, è un fenomeno inarrestabile che sta trasformando le nostre abitudini, semplificando la nostra quotidianità, rendendoci, perché no, anche persone migliori.