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Mobile gaming, in arrivo nuovi record con l’iPhone 15

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Il business che funziona davvero nella telefonia mobile è proprio il mobile gaming, tanto che ormai sono gli smartphone a essere lo strumento preferito per farsi una partita.

Rubrica settimanale SosTech, frutto della collaborazione tra Key4biz e SosTariffe. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui..

Siamo un popolo di giocherelloni? E non solo gli italiani: tutto il mondo. Ormai è un dato di fatto arcinoto, ma il business che funziona davvero nella telefonia mobile è proprio il mobile gaming, tanto che ormai sono gli smartphone a essere lo strumento preferito per farsi una partita: tra le diverse piattaforme, secondo l’analisi di data.ai nel 2023 il gaming su mobile rappresenterà il 56% della spesa globale dei consumatori, contro il 22% per le console, il 21% per PC/Mac e l’1% per le console portatili. Da solo, il telefonino supera agevolmente tutte le alternative, e la percentuale difficilmente scenderà nei prossimi anni.

L’arrivo di iPhone 15 Pro e degli altri lancia il mobile gaming

Che ci si limiti a ingannare il tempo con qualche rapida incursione in un puzzle game mentre si aspetta la metropolitana o si dedichino diverse ore in qualche simulazione bellica iperrealistica, i vantaggi dello smartphone come piattaforma per i videogame sono tanti e innegabili per tutte le fasce d’età. In primo luogo, ormai hanno la qualità (e il costo, va detto) di un buon PC da gaming. Per dire, il nuovo iPhone 15 Pro, grazie al potentissimo chip A17 Pro, è in grado di supportare il ray tracing, ossia la tecnica di rendering che consente un’illuminazione realistica delle scene di un videogame: una caratteristica, per capirci, che non vanta nemmeno la PS4, la penultima versione della console di Sony (presente ancora in moltissime case di appassionati videoludici, soprattutto per le difficoltà di approvvigionmento della PS5 risoltesi solo da pochi mesi). Non a caso Apple ha puntato molto sulla presentazione del nuovo modello di telefonino come «un concentrato di potenza per il gaming», per il quale è già pronto il porting di giochi recentissimi come Death Stranding e Assassin’s Creed: Mirage.

Poi c’è da considerare la varietà dell’offerta e il costo, visto che sia l’App Store di iOS che il Play Store dei telefoni Android offrono migliaia di titoli a disposizione in un attimo, di norma a prezzi limitati (anche se non mancano i giochi che costano già 30 o 40 euro ed è più che plausibile che aumenteranno); non è un caso che software come Steam, GOG o EPIC si basino proprio sull’idea di un ecosistema con tante proposte da cui farsi tentare, né più né meno come i “negozi” virtuali dei dispositivi mobili.

La console migliore? Quella che ci segue

Inoltre, la connettività dei telefoni – che, a ben vedere, sono nati per questo – è senza pari, con il 5G che si diffonde sempre di più tra gli operatori, garantendo elevatissime velocità di download e upload e una bassa latenza, indispensabile per il gioco online (sul comparatore di SOSTariffe.it è sempre possibile analizzare le più convenienti tariffe presenti sul mercato). L’offerta media garantisce ormai un centinaio di gigabyte di traffico dati mensili, quindi non c’è nemmeno da preoccuparsi di finire la dotazione del proprio dispositivo.

Ma il vero vantaggio su qualsiasi altra piattaforma, ovviamente, è che uno smartphone ce l’abbiamo tutti, e anche se non si tratta di un top di gamma è più che sufficiente per svagarsi un po’. È sempre presente nelle nostre tasche, come ha fatto notare in un’intervista a IGN Jeremy Sandmel, Senior Director del GPU Software di Apple: «La console migliore è quella che hai sempre con te». Ancora meglio se è possibile collegarla a un televisore 4K, come nel caso dell’ultimo iPhone: a quel punto l’esperienza di gioco sarà del tutto simile a quella di una console «classica», anche se il fatto che PlayStation, Switch e Xbox possano concentrarsi solo sul gaming mentre l’iPhone fa molte più cose sarà con tutta probabilità ancora un vantaggio per le prime.

Mobile gaming: ma il telefono può davvero diventare una console?

Certo: rimane il fatto che i giochi più in grado di monetizzare non siano, o almeno non siano ancora, i “Tripla A” che possono vantare centinaia di persone a trasformarli in realtà, oltre che investimenti da decine, se non centinaia, di milioni di dollari. Almeno a giudicare dall’analisi di data.ai, i titoli che svettano tra le classifiche dei più scaricati e di quelli che hanno stimolato la spesa più alta dei consumatori sono, a una prima occhiata, abbastanza banali e poco ambiziosi: o giochi “causal” come Hill Climb Racing o Indian Bikes Driving 3D, che hanno fatto registrare i dati migliori rispettivamente nel comparto dei giochi «arcade racing» e di simulazione di guida, o le ennesime varianti dei rompicapo o delle arene di combattimento (MOBA), sempre con una scelta lessicale nei titoli tra il militarista e il monarchico nostalgico (Royal Match e Honor of Kings). Ma per prima cosa sarebbe molto ingenuo sottovalutare la qualità di questi giochi solo perché sembrano avere scopi più modesti dei grandi RPG da cento ore, visto che per sfondare è necessaria un’attenzione maniacale al dettaglio e a quei meccanismi che suscitano anche nel giocatore a tempo perso le scariche di dopamina che impediscono di staccarsi dal dispositivo; e in secondo luogo non mancano già ora le versioni mobile di videogame amatissimi come FIFA, dominatore assoluto nella categoria delle simulazioni sportive, che, va detto, si presta molto a partite rapide in multiplayer.

Il modello virtuoso di Nintendo Switch

Resta quindi da vedere se anche i gamer «semiprofessionisti», quelli che si costruiscono pezzo per pezzo il loro PC per assicurarsi le migliori performance possibili, cominceranno a guardare agli smartphone top di gamma come una seria alternativa alle altre piattaforme di gioco e non solo a un surrogato buono per quando si è lontani dal proprio monitor. Un esempio che conforta Apple, e tutti coloro che stanno impegnandosi per presentare i dispositivi mobili come il futuro del gaming mondiale, è naturalmente quello di Nintendo con la sua Switch, di cui si attende la nuova versione per l’anno prossimo: tra i motivi del suo successo, oltre a un’accortissima scelta di titoli non disponibili altrove (e, lo si voglia oppure no, le esclusive rappresentano un fortissimo elemento di marketing nell’ambiente videoludico), c’è proprio la «doppia natura» della console che può essere sia casalinga, da collegare al proprio televisore, sia portatile, senza soluzione di continuità. Perché, a quanto sembra, non vogliamo rinunciare a giocare nemmeno un minuto.