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Mobile gaming, diminuisce la spesa ma non il desiderio per esperienze complesse

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I numeri del mobile gaming parlano ancora, per il secondo anno consecutivo, di una contrazione, ma come sempre la realtà è più complessa; o almeno questo è ciò che si augurano le aziende del settore che, fino a poco tempo fa, era il dominatore incontrastato dell’ecosistema mobile.

Rubrica settimanale SosTech, frutto della collaborazione tra Key4biz e SosTariffe. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui..

Ci siamo stufati dei giochi sullo smartphone? I numeri del mobile gaming parlano ancora, per il secondo anno consecutivo, di una contrazione, ma come sempre la realtà è più complessa; o almeno questo è ciò che si augurano le aziende del settore che, fino a poco tempo fa, era il dominatore incontrastato dell’ecosistema mobile.

Il contesto, com’è noto, non è particolarmente favorevole, vista l’alta inflazione globale che obbliga a fare i conti con un potere d’acquisto sempre più ridotto; ed è naturale che le spese velleitarie vengano tagliate, anche tenendo conto del grado di saturazione del mercato, vertiginosamente cresciuto negli ultimi anni. Ma c’è anche da considerare la stretta sulla privacy, ad esempio sui dispositivi iOS che dal 2021, con iOS 14.5, hanno drasticamente ridotto per le app la possibilità di tracciare le attività degli utenti; la conseguenza è stata un calo delle vendite dei dati sensibili agli inserzionisti pubblicitari, una minore attrattività del gaming in genere, l’impossibilità per le aziende meno solide di rimanere sul mercato.

Mobile gaming: cercando spiragli per la controtendenza

Ma che cosa dicono i numeri? Per prima cosa, secondo i dati raccolti da data.ai la diminuzione della spesa globale dei consumatori e dei download, pur consistente, sta decelerando. Il primo dato mostra 107,3 miliardi di dollari in meno spesi dagli utenti rispetto all’anno precedente, con un tasso di decrescita del 2% rispetto al 5% tra il 2021 e il 2022. Per quanto riguarda invece il numero dei download, per la prima volta c’è stata una contrazione, con quasi 88 miliardi sui vari dispositivi mobili.

Ci sono però dei motivi sufficienti a giustificare, se non altro, un cauto ottimismo per il futuro, al di là dell’augurio che l’economia mondiale si risollevi. Il primo elemento è la crescita in segmenti specifici: alcuni mercati hanno infatti mostrato una notevole capacità di recupero e di crescita. In particolare, nazioni come gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Corea del Sud hanno evidenziato dinamiche positive, con una crescita del 9% nel Regno Unito e addirittura del 21% in Corea del Sud. Si tratta di dati particolarmente significativi, poiché dimostrano che, nonostante le sfide globali, ci sono regioni in cui il mobile gaming non solo resiste ma prospera (anche con la complicità di buone offerte di telefonia mobile, come quelle che si possono confrontare su SOSTariffe.it).

La ricetta: combinare antico e moderno

La crescita in questi mercati chiave può essere attribuita a diversi fattori, tra cui l’adozione di strategie di marketing e monetizzazione più efficaci, un maggiore allineamento con le preferenze locali dei consumatori e l’introduzione di titoli innovativi capaci di catturare l’interesse del pubblico (impresa sempre più difficile, come si può vedere da soli semplicemente guardando quanti sono i titoli ludici presenti sui vari store). I successi regionali indicano che una profonda comprensione delle dinamiche di mercato locali e la capacità di adattamento possano fungere da leva per contrastare le tendenze negative più ampie e trovare nuove opportunità di crescita. Si tratta, insomma, di riuscire a sfruttare le nicchie di mercato più promettenti, personalizzando l’offerta in base alle esigenze e ai desideri specifici dei giocatori locali.

Nel dettaglio, l’anno scorso, nonostante il panorama generale di contrazione nel settore gaming, alcuni titoli hanno brillantemente dimostrato che il successo rimane a portata di mano per chi riesce a innovare e coinvolgere il pubblico. In particolare, giochi come Monopoly GO e Honkai: Star Rail hanno raggiunto traguardi economici impressionanti, superando la soglia di un miliardo di dollari in spesa dei consumatori. Successi che non sono frutto del caso, ma il risultato di strategie mirate, che combinano gameplay coinvolgente, narrazioni avvincenti e modelli di monetizzazione efficaci.

Monopoly GO, ad esempio, ha trasformato uno dei più classici e conosciuti giochi da tavolo della storia in un’esperienza mobile a tutto tondo, giocando su un doppio binario che (lo dimostra anche il successo del vintage nelle serie televisive), è riuscita a catturare sia il pubblico nostalgico che i nuovi giocatori, grazie a meccaniche innovative e a eventi in-game che stimolano l’engagement. Honkai: Star Rail, dal canto suo, ha esteso l’universo già popolare della casa cinese di software miHoYo (sviluppatrice di uno dei videogame mobili di maggior successo di tutti i tempi, Genshin Impact) offrendo agli appassionati un’avventura ricca di azione con elementi di gioco di ruolo (RPG) profondi e una trama coinvolgente.

Gli hypercasual? Al giocatore medio non bastano più

Chi è sembrato andare meno bene, nel 2023, sono stati gli hypercasual: cioè la categoria di giochi semplici e accessibili che non richiedono un grande impegno né in termini di tempo né di soldi, e che possono essere goduti anche avendo solo cinque minuti liberi alla fermata dell’autobus o prima di andare a dormire. In questo settore ci sono state difficoltà crescenti, principalmente a causa della saturazione del mercato e della diminuzione dell’efficacia delle strategie di user acquisition tradizionali. E in molti si chiedono che cosa fare.

Il calo del numero di nuovi giochi hypercasual che sono riusciti a raggiungere le prime 1.000 posizioni per download negli Stati Uniti è emblematico. Mentre nel 2020 la categoria hypercasual stava brillando di luce propria per la sua capacità di generare hit virali con relativa facilità, il 2023 racconta tutta un’altra storia: solo 54 nuovi giochi hypercasual sono entrati tra i primi 1.000 per numero di download, un netto calo rispetto ai picchi precedenti. La tendenza riflette non solo la naturale evoluzione del mercato, che diventa sempre più competitivo e maturo, ma anche l’importanza per gli sviluppatori di adattarsi rapidamente a un ambiente in cambiamento.

L’attenzione si sta spostando verso giochi che offrono un po’ più di profondità e longevità, sfidando gli sviluppatori hypercasual a innovare oltre il modello “pick-up-and-play”. Insomma, man mano che gli smartphone diventano più sofisticati, ormai per qualità grafica e sonora paragonabili senza troppi problemi perfino alle più avanzate console, non ci si accontenta di più di versioni un po’ gonfiate del classico passatempo alla Snake. Di contro, non è facile creare un universo di gioco – e con un po’ di fortuna un franchise appetibile anche per il futuro – così dal nulla: sarà un mercato particolarmente severo, come sempre, a selezionare chi ci riuscirà.