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Mobile advertising, budget in frenata. Pesano lo scandalo Cambridge Analytica e il GDPR

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Secondo l’ultimo report di Strategy Analytics, la spesa globale in mobile advertising è destinata a rallentare la sua crescita nei prossimi anni frenata dallo scandalo Facebook-Cambridge Analytica e dalla stretta sui dati del GDPR.

Dopo una crescita annua di sei volte del giro d’affari fra il 2013 e il 2018, il mercato globale del mobile advertising è destinato a subire una frenata nei prossimi anni, penalizzato dalla crescente cautela degli inserzionisti in seguito allo scandalo Facebook-Cambridge Analytica e ad una normativa più severa in termini di data protection dopo l’entrata in vigore lo scorso 25 maggio del GDPR. Lo prevede l’ultimo report la società di analisi Strategy Analytics, secondo cui il giro d’affari del mobile advertising raggiungerà 222 miliardi di dollari nel 2023, con una crescita media annua del 12%.

Secondo il report, la percentuale del mobile advertising nei prossimi anni crescerà a ritmo più serrato nei paesi meno sviluppati per raggiungere una quota del 58% del totale della pubblicità digitale in paesi avanzati come gli Usa, a fronte del 71% in India.

Attualmente, a trainare il mercato del mobile advertising è la regione Asia-Pacifico, con il 44% della spesa globale. Stati Uniti, Cina e Giappone sono i tre paesi in cima alla classifica della spesa in termini assoluti, anche se la loro posizione comincia a subire una frenata.

Le ricerche rappresentano il formato dominante del mobile advertising, con il 47% della spesa complessiva, mentre il mobile video in futuro (2018-2023) sarà il format che crescerà a ritmi più serrati, con un incremento annuo del 16,5% grazie ai mini video da 6 secondi adottati da Snapchat, Facebook e YouTube.