Key4biz

Miur, online le tabelle con la ripartizione dei fondi per gli atenei italiani

Sul sito del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca sono disponibili, da oggi, il decreto con il riparto del Fondo di finanziamento ordinario (Ffo) alle Università statali e il decreto sul Costo standard di formazione per studente in corso, il nuovo parametro in base al quale quest’anno è stato assegnato il 20% (circa 1 miliardo di euro) della quota base del finanziamento pubblico agli atenei.

Una novità, quest’ultima, che segna una svolta: si passa da una distribuzione basata sulla spesa storica della quota più sostanziosa dei fondi pubblici ad una ripartizione che tiene gradualmente conto delle differenze fra atenei di offerta formativa, numero di studenti in corso, costo medio dei professori e dei diversi contesti infrastrutturali e territoriali in cui operano le università, compresa la differente capacità di reddito delle famiglie.

Con i nuovi parametri – commenta il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Gianniniil sistema di distribuzione del finanziamento di base alle università statali diventa più equo. Il meccanismo di calcolo del Costo standard – continua il Ministro – prevede che gli studenti, a parità di tipologia di corsi di studio, siano destinatari della stessa dotazione di risorse da parte dello Stato. Pari condizioni di partenza quindi: questo è il nostro obiettivo. A ciò si somma un’accelerazione sulla premialità: quest’anno il 18% delle risorse pubbliche – era il 13,5% lo scorso anno – sarà assegnato tenendo conto dei risultati degli atenei nella ricerca, nelle politiche di reclutamento, nella didattica, con uno sguardo anche ai livelli di internazionalizzazione e di partecipazione ai programmi Erasmus. Nel 2015 – chiude il Ministro – grazie ad un modello di finanziamento ormai assestato e definito e alle risorse inserite nella Legge di Stabilità, che ci permettono una programmazione più certa, l’Ffo sarà assegnato più rapidamente”. Grazie alle novità introdotte quest’anno nell’assegnazione dei fondi pubblici, oltre il 67% degli atenei registra un segno ‘+’ nel proprio finanziamento.

Il Costo standard

Il nuovo parametro, elaborato dal Miur, di concerto con il Ministero dell’Economia, mette in relazione il mix dell’offerta formativa di ciascun ateneo (fra corsi di area medico-sanitaria, area scientifico-tecnologica, area umanistico-sociale) e il suo costo standardizzato alla popolazione studentesca, in corso. La formula utilizzata prevede un correttivo territoriale basato sul contesto economico e tiene conto della capacità contributiva delle famiglie, a partire dai redditi medi regionali pubblicati da Istat.

Quest’anno, il costo standard viene utilizzato per distribuire il 20% della quota base dell’Ffo, 1 miliardo di euro, che corrisponde al 16% circa del finanziamento totale. Sarà progressivamente più incisivo nei prossimi anni, con l’obiettivo di andare a regime tra il 2018 e il 2020.  Le tabelle elaborate per il calcolo del Costo standard e rese pubbliche dal Miur offrono anche una panoramica di dati sul sistema accademico, a partire dalle percentuali di studenti in corso per ateneo e per area di studio. Quello che parte quest’anno è uno schema innovativo, in cui il sistema universitario italiano si caratterizza per aver accettato prima di tutti gli altri un modello di finanziamento in cui i costi standard e la competizione, misurata attraverso i risultati della didattica e della ricerca, sono i cardini di riferimento nell’allocazione delle risorse pubbliche.

Link utili:

Exit mobile version