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Ministero della Difesa, metodo EMDR per combattere i disturbi post traumatici da stress

Psichiatri e psicologi del Ministero della Difesa imparano il trattamento EMDR per combattere i disturbi post traumatici  da stress nei militari impegnati in situazioni in cui vengono esposti alla possibilità di subire traumi.

Spesso si torna a casa dopo la missione con vari disturbi post traumatici da stress. Perché la guerra traumatizza anche chi la combatte. Perché le ingiustizie, la disperazione, segnano la vita a chi cerca con tutte le forze di cambiare le cose.

Il Ministero della Difesa italiano ha deciso di preparare i propri psichiatri e psicologi con il metodo EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing, ossia desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) attraverso il quale è possibile immediatamente risolvere le situazioni post traumatiche da stress (PTDS) che si potrebbero verificare. E non solo, con il metodo EMDR si possono prepara psicologicamente meglio anche ad affrontare le situazioni d’importante stress.

La presenza di presidi militari italiani nel mondo è sempre più numerosa vista l’espansione di situazioni di guerra e partire per una missione vuol dire esporsi ad un trauma. Il trauma non è solo quello di avere paura di perdere la vita, trovarsi nel mezzo di una situazione di pericolo. È anche assistere alla disperazione della gente, vedere bambini morti, non poter fare nulla in molti casi per poter salvare vite umane e quelle di piccoli innocenti, non poterli portare al sicuro. Tutto questo può scatenate   un senso di colpa inconscio nel militare, un senso d’impotenza, frustrazione, fallimento con la conseguente sintomatologia di sintomi post traumatici da stress”, ha affermato la Dottoressa Paola Vinciguerra, psicoterapeuta, Responsabile Comunicazione e Sviluppo Associazione EMDR Italia.

L’EMDR  è lo strumento più veloce e più efficace nella risoluzione del post traumatico da stress come è già stato riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nell’agosto 2013 – ha aggiunto l’esperta – L’esperienza vissuta non viene dimenticata, ma viene desensibilizzato il cervello dal ricordo emotivo minaccioso ed ansioso”.

Questa terapia aiuta, in tempi anche brevi, a vivere gli eventi traumatici con quel distacco emotivo fondamentale per migliorare  lo stato di forte malessere che spesso condiziona in maniera importante la vita di tutti coloro che hanno vissuto una situazione di forte stress”,  ha evidenziato il Presidente Europeo EMDR, Isabel Fernandez.

L’EMDR consente di rielaborare il ricordo delle esperienze traumatiche, attraverso la stimolazione bilaterale del cervello. Fatta semplicemente stimolando i tre sensi che sono vista, udito, tatto. Attraverso questa stimolazione il materiale mnestico disturbante viene trasportato dalla corteccia prefrontale, zona dove il ricordo rimane disturbante, alla corteccia occipitale dove il ricordo viene disattivato nelle sue componenti emotive ed ansiogene“, ha spiegato infine la Vinciguerra.

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