Digital economy

A Milano il primo Fintech District nazionale. Padoan, ‘Creerà crescita e nuova occupazione’

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È la prima area urbana italiana adibita all’operatività delle aziende più avanzate del settore finanziario che riunisce startup, imprenditori, istituzioni finanziarie, investitori e università attivi nei settori crowdfunding, p2p lending, blockchain e cryptocurrencies, roboadvise. Avviati contatti con la city di Londra.

Un adeguato sviluppo del Fintech è elemento di crescita e anche di modernizzazione del settore finanziario del Paese a vantaggio di imprese e cittadini”. Così il Ministro dell’economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan, ha commentato l’inaugurazione del primo Fintech District del Paese con sede a Milano.

Alla presenza del sindaco del capoluogo lombardo, Giuseppe Sala, Padoan ha sottolineato che “Fintech è elemento di crescita e anche di modernizzazione del settore finanziario del Paese a vantaggio di imprese e cittadini. Il settore presenta ampi margini di sviluppo e opportunità da cogliere per la creazione di valore e di nuova occupazione”.

“Il Fintech district, un ambiente dinamico, efficiente e ricco di risorse qualificate, ben risponde alle esigenze delle start up e delle piccole e medie imprese innovative del comparto – ha precisato il Ministro – ulteriore conferma dell’attrattività di Milano quale polo finanziario europeo”.

Un hub in cui i principali operatori fintech presenti in Italia avranno la possibilità di lavorare insieme per favorire la nascita di collaborazioni industriali e commerciali, attrarre nuovi investimenti e dare impulso allo sviluppo del settore, sulla scia di altre esperienze già presenti a livello internazionale come Level39 a Londra o Station F a Parigi.

A tal fine, si legge in una nota del Ministero dell’Economia e delle Finanze, gli spazi sono dotati di uffici per il coworking e altre aree comune per consentire ad aziende e startup di localizzarvi stabilmente le proprie attività.

Questo nuova area destinata alla crescita dell’industria finanziaria, a livello regionale e nazionale, voluta da SellaLab e Copernico, con sede a MIlano nel nuovo Palazzo S32 di via Filippo Sassetti 32, ha lo scopo di promuovere i processi di digitalizzazione del sistema e adottare tecnologie avanzate per renderlo più efficiente, con applicazioni rivolte soprattutto a nuovi prodotti e servizi finanziari. Al momento sono 32, tra startup e corporate, le realtà che hanno aderito al distretto e che operano in diversi settori tra cui crowdfunding, p2p lending, blockchain e cryptocurrencies, roboadvise.

La storia di eccellenza in ambito tecnologico e scientifico, l’efficienza delle infrastrutture e dei servizi, la capacità di attrarre e sviluppare talenti da tutto il mondo insieme ad una diffusa cultura del cambiamento e dell’innovazione fanno di Milano il luogo ideale per le imprese del settore Fintech”, ha dichiarato il sindaco Sala.

Tra gli obiettivi dell’hub finanziario, ha affermato in un’intervista al Corriere della Sera il professor Fabrizio Pagani, capo della Segreteria tecnica del Ministro Padoan, c’è anche quello di migliorare l’attrattività del nostro Paese per gli investitori stranieri e con la legge di Bilancio 2017 “sono stati inseriti sgravi del 50% sulle tasse, per cinque anni, ai professionisti che vengono, o tornano, in Italia a lavorare”.

Ulteriore fine del distretto milanese è affermarsi a livello europeo come vero polo finanziario innovativo e per questo, ha spiegato Pagani: “sono in corso contatti con tutti gli operatori finanziari attivi nella city di Londra che devono assumere delle decisioni in vista della Brexit. A tale scopo è stato formato un Comitato, nel quale sono rappresentati il Comune di Milano e la Regione, oltre ad altre autorità tra cui il Ministero dell’Economia e delle Finanze”.