La misura

Milano ai 30 all’ora per combattere il calo delle multe

di |

L’introduzione della zona 30 nel capoluogo lombardo decisa più per colmare il buco nelle entrate del Comune per le mancate multe, mancherebbero infatti all’appello 38 milioni di euro, che per ridurre gli incidenti (0,4 morti ogni 100 incidenti contro la media regionale che è di 1,3).

Truenumbers è l’appuntamento quotidiano con la rubrica curata dal portale www.truenumbers.it, il più importante sito editoriale di Data Journalism in Italia, fondato da Marco Cobianchi. Una rubrica utile per saperne di più, per approfondire, per soddisfare ogni curiosità, ma sempre con la precisione che solo i numeri sanno dare. Per leggere tutti gli articoli della rubrica Truenumbers su Key4biz clicca qui.

Sono scese del -15,45% così come gli incidenti in città: -28,16% in dieci anni

La zona 30 all’ora a Milano non serve (solo) a far diminuire gli incidenti ma anche a far guadagnare al Comune di Milano più soldi grazie alle multe. Prima di tutto perché gli incidenti a Milano sono già da anni in forte diminuzione. Precisamente, dal 2009 al 2019 sono passati da 18.941 a 13.697, il 28,16% in meno. E se guardiamo la serie allargando la base temporale il calo è ancora più ampio, dal 2001 a oggi infatti gli incidenti a Milano sono calati del 50,27%.

A Milano dal 2024 si andrà a 30 all’ora

Ma allora perché introdurre la zona 30 che, anche per il più cauto degli automobilisti, in alcune tratte è verosimilmente impossibile da rispettare? Semplice, il motivo è la forte diminuzione dei soldi che entrano nella casse del Comune provenienti dalle multe. Palazzo Marino, infatti, ha chiuso l’ultimo bilancio consuntivo con una brutta sorpresa; gli introiti delle multe invece di aumentare, come in un primo momento era previsto, sono diminuiti. Per la precisione “mancano all’appello” 38 milioni di euro.

Milano, le ragioni del calo delle multe

A Milano quindi si staccano meno multe, ma quali sono i motivi? La previsione di incasso viene fatta basandosi sulle entrate degli anni precedenti. In questo caso la stima dava per scontato che, con il ritorno alla normalità dopo il blocco del Covid, la sanzioni sarebbero tornate a salire. Ma questo non è successo. Addirittura le multe non sono aumentate nemmeno in seguito all’introduzione della nuova area a traffico limitato, l’area B. Le ragioni sono essenzialmente due: la prima è che il Comune ha concesso per i primi mesi di area B delle deroghe per circolare in Area B anche con una vettura non a norma. La seconda è che la circolazione a Milano non è tornata ai livelli pre pandemici, infatti molti lavoratori non hanno mai abbandonato lo smart working. Meno macchine, meno multe.

Milano zona 30 all’ora, le ragioni del no

Parliamo di morti e quindi non si scherza. Ma questo non vuol dire che la sensibilità debba farci stracciare i dati statistici. I quali ci dicono che la Lombardia, e Milano in primis, sono tra le aree con il tasso di medio di mortalità stradale più basso non solo d’Italia ma addirittura d’Europa. Considerando il rapporto tra morti per incidenti stradali e il numero di abitanti la Lombardia presenta un valore inferiore sia alla media nazionale sia a quella dell’Unione Europea.

A Milano ci sono 0,4 morti ogni 100 incidenti, la media regionale è di 1,3

Infatti se in Lombardia nel 2019 ci sono stati 43,3 morti per milione di abitanti, in Italia se ne sono registrati 55,1 e in Unione Europea 52,5. E Milano? Ebbene il rapporto tra numero di incidenti e morti si conferma più favorevole nella Città Metropolitana di Milano rispetto al complessivo contesto regionale; è vero che in città ci sono più incidenti ma è altrettanto vero che sono anche meno mortali, per la precisione 0,4 morti ogni 100 incidenti contro la media regionale che è di 1,3.

Zona 30 all’ora e mortalità, più efficace un giro di vite sull’alcol?

La zona 30 può servire a diminuire le vittime di incidenti stradali ma solo a patto che venga rispettata anche durante le ore notturne. Infatti se gli incidenti non mortali si distribuiscono in modo uniforme tra i giorni della settimana lavorativa e calano sensibilmente nel fine settimana, nelle ore notturne l’indice di mortalità triplica con 1,9 morti ogni 100 incidenti. Inoltre l’analisi delle cause che determinano gli incidenti stradali mostra che, a livello europeo, un incidente su quattro è attribuibile all’alcol e, per quanto riguarda il nostro Paese, è da sottolineare che se il totale degli incidenti mortali è in costante diminuzione non si può dire lo stesso degli incidenti legati all’uso di alcol che sono quadruplicati passando da un indice di 1,2 su 100 nel 2001 a uno di 4,0 nel 2019.

Come diminuire gli incidenti mortali

Per diminuire gli incidenti potrebbero quindi essere più efficaci anche altre misure, nessuno vuole negare la validità di zona 30 nelle aree urbane più soggette al traffico pedonale e in concomitanza delle piste ciclabili ma è altresì necessario, in base ai dati che mostrano come gli incidenti legati al consumo di alcol siano in aumento, un giro di vite sul limite di tasso alcolico, valutando l’opportunità di introdurre livelli più bassi come proposto dall’Istituto Superiore di Sanità.

Non solo, l’Istituto in un documento dal titolo “Alcol, guida, sicurezza e salute: analisi e proposte per una strategia di prevenzione basata sull’evidenza scientifica” propone anche di incrementare i controlli dell’alcolemia (tasso alcolico nel sangue), favorire l’attuazione di iniziative rivolte ai giovani come quella del “guidatore designato”, promuovere il divieto di vendita di tutte le bevande alcoliche sulle autostrade per 24 ore al giorno, modificando in via permanente l’attuale Decreto legge che prevede il divieto di vendita di soli superalcolici tra le 20 e le 6 del mattino.

I dati si riferiscono al: 2001-2021
Fonte: Regione Lombardia; Istituto Superiore di Sanità