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Microblogging: Torino, Roma e Milano le PA che cinguettano di più

Poco più della metà (il 57%) dei capoluoghi di provincia italiani ha un account su Twitter. Questo un primo dato emerso dall’analisi effettuata dall’ufficio studi di FORUM PA per valutare come le amministrazioni delle nostre città utilizzano lo strumento tecnologico per informare e dialogare con i cittadini.

Analizzando una serie di parametri che vanno dal rapporto tra followers e popolazione, utilizzo delle mention (@) e dei link nei tweets, successo di ogni singolo tweet (calcolato sul numero di volte che viene retwittato), la città che sa utilizzare “al meglio” il social network e con maggior successo è Torino, che si posiziona prima due volte e due volte seconda su sei parametri. Seguono Milano, Roma, Napoli, Firenze e Palermo.

La ricerca si è poi spinta a confrontare le nostre città con il contesto europeo. Interessante notare che il fenomeno sembra aver “attecchito” solo in alcune nazioni. Molto diffuso ed utilizzato dalle città francesi e spagnole, twitter non è uno strumento amato dalle amministrazioni britanniche o tedesche, né dalle ben più tecnologiche capitali scandinave.

Vediamo i dati nel dettaglio.

 

I followers

Tra le prime città in lista per numero di followers troviamo Torino, sul podio con più di 82mila followers. Il capoluogo piemontese è stato anche uno dei primi ad iscriversi nel 2008, poco dopo Rimini, prima fra i capoluoghi italiani a sposare la piattaforma nel 2007. Al secondo posto, con uno stacco di circa 30mila followers, seguono Milano e Roma, quasi a pari merito con circa 50mila followers (rispettivamente 49.700 e 48.900). A seguire Napoli (35.500) Firenze (26.600) e Bologna (18.000). Le meno seguite Lecce e Brindisi con meno di 300 seguaci e Trento che ne ha ancor meno, probabilmente perché si è iscritta da solo pochi mesi.

I tweets al giorno

La città di Bologna è in assoluto la più cinguettante, vantando una media di 24 tweets al giorno. Seguono Parma con circa 18 cinguettii giornalieri, Roma (17,11), Milano (16,24), Torino (11,33) e Cagliari (10,8). Mentre Napoli, nella top five delle più seguite in assoluto, cinguetta poco, con una media di circa 3 tweets ogni 24 ore, molto meno di Aosta (7,42) e di Potenza (6,19).  Tra le più silenziose Teramo (0,01), Brindisi e Lecce (0,04), e Catania (0,4). Complessivamente è l’Emilia Romagna la regione italiana che cinguetta di più.

Alcune città invece fanno semplicemente presenza come Lecce (0,04 tweets/day) e Teramo (0,01 tweets/day) che sono iscritte da quasi due anni e tweettano pochissimo. Non utilizzano né mentions, né links. Non risultano invece all’appello Verona, Salerno, Latina e Padova, Pescara e Messina. Queste amministrazioni non hanno un profilo twitter.

 

Utilizzo di mentions (@)

Con una media di 0,85 mentions per tweets Torino è ancora una volta al primo posto tra le realtà che dialogano di più. Segue Milano a pari merito con Pistoia (0,76%) e subito dopo Gorizia (0,68%), Palermo (0,62%) e Bologna (0,53%). Analizzando l’utilizzo delle mentions salta all’occhio che la maggior parte delle città dialoga con il proprio vicinato: le amministrazioni faticano a tessere ponti di dialogo cinguettanti tra loro e complessivamente i cinguettii rimangono confinati entro i margini urbani locali.

L’utilizzo delle mention ci da una indicazione su come una città utilizza a pieno le potenzialità di Twitter, molto più del solo dato quantitativo. Potenza ad esempio cinguetta molto (6,20 tweets/day), molto più di Genova, Palermo e Napoli, ma fa poco o niente utilizzo di mentions (0,01%) è, quindi, un utente con scarsa relazionalità.

Il numero di links per tweets

Caserta (1,7), L’Aquila (1,01), Siena (1) e Grosseto (0,97) sono le città che condividono il maggior numero di tweet contenenti link che rimandano ad altre news, informazioni, utilizzando la piattaforma come eco di notizie.

Se l’utilizzo della mention ci indica il grado di relazionalità, l’uso dei link mostra quanto un utente lavora per “informare” piuttosto che “dialogare”. Venezia, ad esempio, ha scelto di usare twitter soprattutto per promuoversi, linkando articoli e info che rimandano ai propri siti. La Serenissima, infatti, non fa minimamente uso di mentions, ma è nella top ten per utilizzo di links (0,93 links per tweet).

 

Quanto sono ritweettate le città?

Alcune città sono appassionatamente seguite e ritweettate dai cittadini, tra queste Palermo è la prima in assoluto con l’80% di tweets retweeted. Evidentemente i post generano un certo interesse tra la popolazione che replica e condivide, così come accade nel caso di Torino (74,24%), seconda in classifica, seguita da Roma (66,38%), Napoli (61,86%) e Bologna (59%).

 

Un confronto nel panorama europeo

Ma come si posizionano le nostre città se le confrontiamo alle corrispondenti europee?

La città di Vienna è stata su twitter solo da dicembre 2009 a febbraio 2010, due mesi in cui ha twittato due volte, oggi l’account è ancora attivo, anche se silente, e vanta un numero di followers di poco superiore al comune di Vercelli. Sorprendentemente la città di Londra ha soltanto poco più di 13mila followers, e cinguetta con una media di 3,8 tweets al giorno, come Siena e Ascoli Piceno per intenderci. Stoccolma, al confronto con Londra una piccola cittadina, ma supera per followers la capitale britannica con circa 15.000 followers, 3.000 in meno di Bologna (VI° in classifica per followers tra le città Italiane). Inoltre il cinguettio della città di Bari (3,92 tweets/day), tra le meno loquaci nel panorama delle città italiane, supera il ritmo dei tweets al giorno della capitale svedese (3,46 tweets/day).

I profili di Barcellona e di Parigi, invece, raccolgono ampi bacini di followers ben superiori ai trend italiani. La città catalana ha circa 116mila followers, mentre la Ville Lumière oltre 212mila, nonostante abbiano entrambe aderito a Twitter solo nel 2009, ben più tardi della precoce Torino che ha iniziato a cinguettare nel 2007.

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