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Metaverso, una rivoluzione fra opportunità e nuovo quadro giuridico

Le opportunità e il quadro giuridico alla base del metaverso. Questi i temi di un interessante seminario che si è tenuto lo scorso 28 marzo allo Studio Gianni & Origoni con alcuni dei massimi esperti in materia. Un importante lavoro di sistematizzazione del quadro normativo sotteso alla nuova tecnologia che promette di cambiare alla radice il modo di relazionarsi online nel prossimo futuro. 

Ma cosa è emerso dal seminario? 

In primo luogo, il metaverso è considerato davvero una possibile rivoluzione digitale, caratterizzato da un aspetto che ne accomuna le molteplici e diverse applicazioni, vale a dire l’immersività. 

Uno spazio immersivo, nel quale gli utenti si trovano a “galleggiare” in una dimensione alternativa a quella in carne ed ossa. Grazie ai visori o ad altre tecnologie di visualizzazione in 3D, ci si tuffa quindi in questa nuova dimensione dove si crea un contesto spazio temporale alternativo e tutto da creare. 

Un terreno potenzialmente vergine, una sorta di vecchio Far West da colonizzare, dove gli utenti sono appunto dei veri pionieri digitali immersi in nuovi mondi per lavoro, sport, socializzare, in poche parole vivere le diverse fasi dell’esistenza sotto le nuove spoglie di un avatar.

Sono circa 350 milioni le persone che già oggi si muovono nei diversi metaversi. In particolare, si tratta di giovani che, sottolinea il documento di Gianni & Origoni, non possono essere ignorati se non si vuole perdere la connessione con le nuove generazioni. Fortnite, Roblox e Minecraft sono soltanto alcuni dei metaversi esistenti che presuppongono la presenza di una moltitudine di nuove identità digitali sotto forma di avatar che interagiscono fra loro ma anche con i brand che hanno deciso di sbarcare nel nuovo mondo.

Una scelta, lo sbarco nel metaverso, che riguarda un po’ tutte le aziende alle prese con la declinazione digitale del loro business. 

Punto focale del metaverso sarà l’avatar, l’identità digitale che nella nuova dimensione sarà interessato ai nuovi prodotti e servizi che gli saranno offerti. Si tratta quindi di una nuova fonte di business non trascurabile per le aziende. 

Nasce qui, di conseguenza, una nuova economia, già battezzata ‘token economy’, basata sull’acquisto di abbigliamento, terreni, opere d’arte e molto altro da parte degli avatar. Nuove occasioni di business per i brand, a fronte di un utilizzo massiccio della blockchain per la registrazione della proprietà privata e delle molteplici transazioni che tramite token si potranno concludere nei vari meta mondi.  

In un contesto fluido come quello appena descritto, o meglio ancora, per una situazione così liquida diventa fondamentale l’applicazione di norme ben chiare di cybersecurity. L’obiettivo è preservare la riservatezza dei dati personali, in linea con il Gdpr, e la necessità di saldare un gap normativo che rischia di danneggiare lo sviluppo del metaverso. 

Come si svilupperà il metaverso? Si affermerà un modello centralizzato, con pochi grandi piattaforme (l’esempio più chiaro è la piattaforma di Meta, che punta anche sulla sua cryptomoneta particolare). Oppure si affermeranno tanti piccoli e numerosi meta mondi singoli e indipendenti fra loro?

Come rendere interoperabili i diversi metaversi? 

E come rendere unico anche il nostro avatar?

Certo, rendere interoperabili i diversi i molteplici metaversi presuppone un importante lavoro di standardizzazione tecnologica. 

Sorge poi tutto il tema legato alla proprietà intellettuale dei brand senza dimenticare il tema della proprietà immobiliare nel metaverso, così come quello della meta proprietà, degli eventi e dei meeting. 

Di questo e di altro si parlerà in una serie di articoli di approfondimento sui singoli temi verticali che usciranno prossimamente su Key4biz.

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