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Mese della cybersecurity: i consigli Aruba per difendersi dal phishing

II mese della cybersecurity e il pericolo phishing per i più giovani

Lo scorso anno sono stati circa 10 milioni gli italiani che hanno subito violazioni digitali ed il 32% di questi apparteneva alla Generazione Z, in assoluto il target più colpito. Gli episodi, infatti, tendono a decrescere all’aumentare dell’età, colpendo il 31% dei Millennials (27-40 anni), il 22% della Generazione X (41-56 anni) e l’11% dei Baby Boomers (57-64 anni)[1]

Come mai, dunque, i giovani tra i 16 e i 26 anni sono i più bersagliati? In parte perché le truffe online utilizzano in modo sempre più massivo gli strumenti digitali con cui questa generazione è cresciuta, dai social media ai servizi di instant messaging, in parte perché i criminali informatici prendono di mira target sempre più giovani, come ad esempio quello dei gamer: non è un caso, infatti, che ora che il gaming rappresenta una delle maggiori industry di entertainment al mondo, sia diventato uno tra i principali obiettivi del cybercrime.

Per questa ragione, Aruba S.p.A, il principale cloud provider italiano leader nei servizi di data center, web hosting, e-mail, PEC e registrazione domini, ha deciso di avviare una campagna di sensibilizzazione indirizzata agli utenti della Generazione Z per aiutarli a riconoscere e difendersi da una delle più comuni truffe veicolate tramite internet: il phishing. Un’ opportunità che si inserisce all’interno dello European Cyber Security Month, la campagna promossa dall’Unione Europea per tutto il mese di ottobre, al fine di promuovere tra i cittadini europei la conoscenza delle cyber minacce che colpiscono il web e delle soluzioni per contrastarle. 

Per saperne di più: http://aru.ba/sicurezzatruffeonline

Scarica l’infografica completa: http://aru.ba/phishinginbreve 

Cos’è il phishing

Si tratta di una truffa digitale, in cui si cerca di ingannare la vittima spingendola ad effettuare operazioni allo scopo di recuperare le sue informazioni personali come username, password o altri dati riservati. Generalmente, il criminale informatico invia false comunicazioni al soggetto, fingendosi un ente o un’azienda ben conosciuta o con cui è possibile siano già in corso conversazioni e relazioni, usando scuse plausibili per ottenere i dati personali della vittima. 

Solitamente gli attacchi di phishing si presentano come comunicazioni digitali che giungono al destinatario via e-mail, via SMS (fenomeno noto come smishing), tramite un social network o sulle principali piattaforme di instant messaging e, generalmente, sono accomunati da una o più delle seguenti caratteristiche: 

Come proteggersi

Ma esistono una serie di accorgimenti che consentono ai ragazzi di navigare più sicuri e non cadere vittime dell’attacco, tra questi:

Nel dubbio, tuttavia, si può agire in due modi:

Come limitare i danni

Se si è ormai caduti nel tranello, invece, ci sono una serie di operazioni da compiere per limitare i danni, tra queste:

Essenziale educare i più giovani alla cybersecurity

In conclusione, è sempre più importante che tutti siano consapevoli dei rischi derivanti dalla rete, ma in particolare è essenziale sensibilizzare la Generazione Z, quella dei nativi digitali. Il fatto di essere i più pratici nei confronti degli strumenti che internet mette a disposizione non basta a proteggerli, anzi potrebbe indurli ad essere meno attenti rispetto alle precauzioni da mettere in atto per difendere la propria vita virtuale.

La familiarità che i giovani hanno con i social e il web, d’altronde, potrebbe diventare un’esca, in quanto chi trascorre molto tempo online ha più probabilità di essere preso di mira. È essenziale quindi educare i più giovani invitandoli a stare sempre attenti a dove e con chi condividono informazioni personali online, considerando che fenomeni come phishing, sextortion o cyberbullismo vengono puniti dalla legge e, quando ne si è vittime, è necessario denunciare alle autorità competenti senza timore.

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