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Meredith Kopit Levien trasformerà il New York Times in una tech company?

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Il New York Times ha promosso l’attuale chief operating officer Meredith Kopit Levien, 49 anni, al ruolo di chief executive officer. Levien ha sottolineato che il Times continuerà a investire nel suo giornalismo, inserendo l'aggiunta di giochi digitali e altri contenuti non di notizie.

Una donna di 49 anni a capo di uno dei quotidiani più importanti al mondo. Stiamo parlando di Meredith Kopit Levien, nominata ieri dal cda del New York Times Company come nuova Chief Operating Officer del gruppo, incarico che assumerà a partire dal prossimo 8 settembre.

Levien prenderà il posto dell’attuale amministratore delegato Mark Thompson, l’uomo della BBC inglese che ha rilanciato la famosa testata rendendola altamente competitiva nella nuova era del giornalismo digitale.

Arthur Gregg Sulzberger, l’editore del giornale, ha commentato la nomina di Leven dicendo che in questi anni «tutto ciò che ha toccato nell’organizzazione, lo ha migliorato».

Chi è Meredith Kopit Levien

Nata e cresciuta a Richmond (Virginia) inizia la carriera giovanissima alla Advisory Board Company, un “think thank” fondato da David G. Bradley, futuro proprietario del gruppo editoriale Atlantic Media.

Nel 2003 Bradley la volle con sé ad Atlantic, dove scalò rapidamente le gerarchie diventando “editore associato” e direttrice della rivista 02138, il magazine dei laureati dell’università di Harvard (il cui codice postale ha dato il titolo).

Nell’aprile 2008 passa ad un altro grande gruppo editoriale, Forbes Media. introducendo il “native advertising”, il nuovo metodo di raccolta pubblicitaria che permette agli inserzionisti di creare i propri contenuti sotto il logo di Forbes.

Nel 2013 entra a far parte del New York Times chiamata da Thompson come responsabile della pubblicità. Con lei il NYT introduce il “native advertising” sotto il nome di “Paid Posts“. In cui i giornalisti del quotidiano scrivono annunci pubblicitari insieme ai clienti con lo stesso stile di scrittura e nello stesso formato degli articoli di notizie.

I piani di levin per il New York Times

Levien ha affermato che “in qualità di amministratore delegato continuerà ad espandere la strategia della società puntando ancora sulla sottoscrizione“, un piano che ha aiutato il Times a superare una recessione nella pubblicità migliorando le sue fortune finanziarie.

Negli ultimi otto anni gli abbonati alla versione digitale del New York Times sono passati da 640mila a oltre cinque milioni, portando al giornale più di 800 milioni di dollari di entrate all’anno.

Ma come gli altri editori di notizie, il Times ha subito un colpo alle sue attività pubblicitarie a causa della pandemia da Coronavirus. La società prevede che le entrate pubblicitarie continueranno a diminuire fino al 55% per il secondo trimestre del 2020.

La pubblicità dunque non potrà essere l’unica fonte di ricavi. Per questo motivo Levien ha sottolineato che il Times continuerà a investire nel suo giornalismo, inserendo l’aggiunta di giochi digitali e altri contenuti non di notizie.

Giochi digitali, cruciverba e ricette

Già recentemente insieme alla sua principale offerta di notizie, il giornale ha attirato gli abbonati con un’app cruciverba NYTimes – Crossword, un gioco di parole crociate che propone tutti i giorni lo stesso cruciverba presente nel quotidiano statunitense.

L’app necessita della sottoscrizione di un abbonamento di € 7,49 mensili oppure € 43,99 annuali.

O il sito di cucina a pagamento Nyt Cooking, cinque dollari ogni 4 settimane, per avere notizie e ricette culinarie illimitate, tutto con relativa app.

Una decisione che dimostra quanto il quotidiano americano stia puntando su questo ambito, già curato da un nutrito team di giornalisti e fotografi con contenuti di altissima qualità, videoricette originali e progetti speciali sia cartacei che digitali.

Finora il Nyt Cooking ha collezionato oltre 10 milioni di utenti unici al mese a soli tre anni dal lancio, e la newsletter del direttore della sezione, Sam Sifton, conta da sola un milione di iscritti.

Un giornale non più un giornale, ma un compagnia di servizi tutti digitali. Per Meredith Kopit Levien, il grande prossimo passo per i giornali sarà quello dei video.