i numeri

Mercato digitale in Italia, nel 2022 valore complessivo di 77,1 miliardi di euro (+2,4%). Volano cloud e cybersecurity

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Il mercato digitale ha registrato nel 2022 una crescita del 2,4%, per un valore complessivo di 77,1 miliardi di euro; un incremento inferiore rispetto al PIL nazionale (+3,7%) e con andamenti differenziati tra i diversi segmenti.

Il mercato digitale ha registrato nel 2022 una crescita del 2,4%, per un valore complessivo di 77,1 miliardi di euro; un incremento inferiore rispetto al PIL nazionale (+3,7%) e con andamenti differenziati tra i diversi segmenti.

Lo rivelano i dati del rapporto “Il Digitale In Italia 2023”, la pubblicazione annuale sull’andamento del digitale in Italia di Anitec-Assinform l’Associazione di Confindustria che raggruppa le principali aziende dell’ICT, in collaborazione con NetConsulting cube, presentati oggi a Roma.

I settori in maggiore crescita

La crescita più rilevante ha riguardato i Servizi ICT (+8,5% e 14,8 miliardi di euro), sostenuta principalmente dai servizi di Cloud Computing e di Cybersecurity. Andamenti particolarmente positivi si riscontrano nel segmento dei Contenuti e Pubblicità Digitali (+6,3% e 14,5 miliardi di euro) e del Software e Soluzioni ICT (+6,2% e 8,6 miliardi di euro). Il mercato relativo a Dispositivi e Sistemi ha evidenziato una netta inversione di tendenza dopo la crescita consistente registrata nel 2021; nel corso del 2022 ha subito un calo dell’1% (20,9 miliardi di euro) rispetto all’anno precedente, a causa dell’andamento particolarmente negativo dei personal computer, sia desktop che laptop, e delle vendite di apparecchi TV. È proseguito infine il trend negativo dei Servizi di Rete TLC (-2,7% e 18,2 miliardi di euro).

Mercato digitale: cloud e cybersecurity in testa

Il Cloud prosegue il trend di crescita (+24% e 5,2 miliardi di euro) e si conferma tra le principali tecnologie che abilitano la trasformazione digitale e l’innovazione di modelli di business. Sono cresciuti con tassi molto elevati anche l’Intelligenza Artificiale/Cognitive (+32,4% e 435 milioni di euro) e la Blockchain (+28,1% e 42,5 milioni di euro). In questi due casi, soprattutto nel secondo, i valori dei mercati risultano ancora di dimensioni molto contenute, tuttavia, grazie ad investimenti diffusi in tutti i settori, il loro trend rimarrà molto sostenuto. A doppia cifra sono cresciute anche le soluzioni di Big Data management (+14,1% e 1,5 miliardi di euro), essenziali per organizzare e gestire l’architettura del patrimonio informativo di imprese e istituzioni pubbliche, e le piattaforme di Cybersecurity (+14% e 1,6 miliardi di euro), per garantire la protezione di dati e asset tecnologici a fronte della crescita esponenziale delle minacce cyber.

I settori

Le tecnologie digitali hanno acquisito un ruolo strategico divenendo il fulcro dei piani di sviluppo delle principali aziende di ogni settore. Questo si è tradotto in una crescita della spesa in particolare nella Pubblica Amministrazione, centrale (+10,5% e 2,5 miliardi di euro) e locale (+9,6% e 1,5 miliardi di euro), e nella Sanità (10,1% e 2 miliardi di euro) in linea con quanto rilevato lo scorso anno. Le Banche (+7% e 9,2 miliardi di euro) hanno sostenuto importanti investimenti rivolti alla digitalizzazione della relazione con i clienti e all’evoluzione architetturale.

Nelle Assicurazioni (+6,5% e 2,5 miliardi di euro) le difficoltà economiche sono state affrontate con programmi di innovazione, nuove partnership e con progressi tecnologici rilevanti. L’Industria (+4,4% e 8,9 miliardi di euro) ha subito un rallentamento della crescita per effetto del conflitto russo-ucraino e in particolare dall’aumento dei prezzi energetici e delle materie prime.  La spesa del settore Energy & Utility prosegue il trend in crescita (+4,9% e 2,2 miliardi di euro), sostenuto dall’adozione di tecnologie abilitanti in ottica Smart energy. Positivi sono stati anche gli andamenti dei settori Difesa (+6,7% e 1,2 miliardi di euro), Distribuzione e Servizi (+3% e 4,7 miliardi di euro) e Travel & Transportation (+3,6% e 2,6 miliardi di euro). Meno positivo, infine, l’andamento di Telecomunicazioni & Media (+0,9% e 9,4 miliardi di euro).

Vola il nord ovest

L’analisi geografica del mercato digitale italiano identifica nelle Regioni del Nord Ovest (+3,2% e 27,4 miliardi di euro) e del Centro (+3,3 e 20,1 miliardi di euro) le aree caratterizzate da una maggiore capacità di spesa in tecnologia, rappresentando quasi il 62% della spesa complessiva ed evidenziano una crescita superiore rispetto al mercato complessivo. Tra le Regioni, Lombardia (+4% e 19,6 miliardi di euro), Lazio (+4,4% e 13 miliardi di euro) e il Veneto (+1,6% e 6,3 miliardi di euro) si posizionano ai primi tre posti per dimensioni del mercato digitale.

Le previsioni del mercato digitale per il 2024

Nel 2023, il mercato è previsto ancora in crescita, con un aumento del 3,1%. Le previsioni relative ai tre anni successivi (2024-2025-2026) sono orientate a una maggiore crescita e si basano sull’ipotesi di un minore impatto dell’inflazione e su un maggiore impiego delle risorse economiche messe a disposizione dal PNRR per la digitalizzazione. Si prevede pertanto una crescita media annua del mercato digitale nel periodo 2022-2026 del 4,5%, fino a raggiungere quasi i 92 miliardi di euro nel 2026.

Marco GayPresidente di Anitec-Assinform“Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da eventi eccezionali e inattesi: la pandemia e lo scoppio del conflitto in Ucraina hanno portato con sé, da un lato, misure straordinarie come il Next generation EU, dall’altro l’aumento dei costi dei prodotti energetici, la crescita dell’inflazione e il rialzo dei tassi. Un contesto complesso al quale ogni giorno famiglie e imprese fanno fronte erodendo la voce investimenti nei bilanci. Nonostante ciò, il 2022 ci consegna un mercato digitale in aumento, che ha raggiunto un valore superiore a 77 miliardi di euro. La trasformazione digitale si conferma una leva economica significativa e il suo ruolo nella ripresa economica del Paese è stato e sarà sostanziale, soprattutto adesso. Dobbiamo spingere su interventi anticiclici, portando avanti le riforme e le politiche pubbliche che consentano all’innovazione di fiorire, in un contesto competitivo, dando spazio ai giovani e ai loro talenti”.