L'anteprima

Mercato digitale 2016, cresce in Italia dell’1,8%. Emergono cybersecurity e internet delle cose

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Presentati in anteprima da Assinform i dati sul Mercato digitale nazionale per il 2016: dopo il tonfo del 2013 grande recupero a sfiorare il +2%. Vola l'occupazione con +3,2% di nuovi posti di lavoro. Tra i digital enablers ancora forti clou e mobile, ma prende posizione le cybersecurity. Boom ecommerce a +19%.

Il mercato delle tecnologie digitali nel nostro Paese cambia e lo fa in modo positivo, segnando una crescita dell’1,8% durante lo scorso anno. Sono i primi dati resi noti da Assinform, in occasione della conferenza stampa di presentazione in anteprima dei dati sull’andamento del Mercato Digitale 2016.

A livello di comparti, sono stabili i servizi di rete, con un fatturato di 22,3 miliardi di euro (-1,1%), seguiti dai sistemi e dispositivi elettronici, con un fatturato di 17,2 miliardi di euro (+1,4%), i servizi IT, con 10,6 miliardi di euro (2,5%), quindi la pubblicità digitale a 9,6 miliardi di euro (+7,2%) e il mercato software e soluzioni ICT a 6,2 miliardi di euro (+4,8%).

Ottimo anche il trend per l’anno in corso, con un +2,3% atteso a fine 2017 e un’ottima performance del settore advertising e software, rispettivamente +7% ancora e +5,7%.

Non contando i servizi di rete, il mercato digitale italiano registrerebbe un dato ancora più positivo, con una crescita complessiva del 3,4%.

Come anticipato, la trasformazione tecnologica in atto porta con se dei cambiamenti radicali, nella gestione del cliente come del partner, nei nuovi modelli di business che si affacciano sul mercato, nella diversificazione geografica e nell’internazionalizzazione, nel mondo del lavoro con lo smart working, nell’automazione dei processi e dell’industria.

Secondo il Rapporto Assinform, le principali aree di investimenti sono l’ecosistema mobile (soprattutto applicazioni e servizi), le soluzioni di disaster recovery, la sicurezza, le applicazioni CRM, il cloud, i big data e la BI Analytics, l’emergente Industry 4.0 e internet delle cose.

Considerando singolarmente tutti i digital enablers, la crescita maggiore ce l’ha avuta il cloud con il 23% (a 1,5 miliardi di euro), i big data col 24% (a 643 milioni di euro), l’internet of Things col 14,3% (a 2,1 miliardi di euro), seguita dal mobile con il 13% (a 3,1 miliardi di euro), dalla cybersecurity con l’11,1% (a 809 milioni di euro).

Un panorama di crescita generale, che vede anche l’occupazione aumentare del 3,2% e affacciarsi sempre nuove startup innovative, ben il 31% in più in 12 mesi.

Ovviamente non è tutto semplice e di problemi l’Italia ne deve ancora affrontare per recuperare il gap con i partner europei.

La strategia nazionale per l’avanzamento del Piano crescita ditgitale prosegue bene anche se a rilento, con il sistema pubblico di identità digitale (Spid), il sistema dei pagamenti elettronici (PagoPA), l’anagrafe nazionale della popolazione residente (Anpr) e la fatturazione elettronica (FE).

I progressi sono evidenti, ma non abbastanza sostenuti per soddisfare le attese.

Interessanti anche i dati sulle vendite di PC e tablet, che in questo caso segnano un calo, rispettivamente del 4,4% e del 7,1% tra il 2015 ed il 2016.

Nonostante un certo livello di saturazione, continuano a crescere gli smartphone, e questo anche grazie alla maggiore diffusione del 4G. In Italia nel 2016 sono stati venduti 16,7 milioni di smartphone (+8%), con un aumento di accessi alla banda larga del 4% e un aumento del 10% di sim con dati traffico.

Bene il settore del commercio elettronico, con il mercato ecommerce che registra una crescita del 19,2%.

Un mercato ICT che si trasforma e che come detto cambia perché si stanno creando nuovi ecosistemi di impresa, digitali ed integrati.