L'intervista

Mercato dell’energia elettrica, intervista ad Alessio Borriello (Acquirente Unico)

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Il mercato elettrico è in fase di riorganizzazione e le soluzioni della trasformazione digitale giocano un ruolo di primo piano in questa fase, anche nel supportare un cambiamento storico nella figura dell’utente consumatore, che è soprattutto culturale.

Funzionamento del mercato dell’energia elettrica ai tempi delle tecnologie della trasformazione digitale, il Direttore relazioni esterne e analisi di mercato “Acquirente Unico” (AU), Alessio Borriello, ha spiegato il futuro di un settore così strategico come quello energy per l’Italia nell’intervista a cura dell’Osservatorio Aidr per la Digitalizzazione dell’Ambiente e dell’Energia.

Aidr. Direttore Borriello, può spiegarci di cosa si occupa la società pubblica “Acquirente Unico”?

Alessio Borriello. AU è nata, come dice il nome, per acquistare l’energia elettrica sul mercato all’ingrosso per i clienti domestici e le PMI che ancora non sono passati al libero mercato e che, quindi, sono in Maggior Tutela. Tuttavia l’azienda si è evoluta nel tempo – sostanzialmente in funzione della sua natura terza rispetto agli interessi del settore. Infatti, già a partire dal 2009, le attività di AU si sono progressivamente ampliate a beneficio del corretto funzionamento dei mercati energetici con l’operatività dello Sportello per il Consumatore Energia e Ambiente e del Sistema Informativo Integrato. Inoltre, gestiamo il Portale Consumi e il Portale Offerte, strumenti nati non con fini commerciali, ma al servizio del consumatore per informarlo su quanto e come consuma e per aiutarlo a scegliere l’offerta di luce e gas più adatta alle sue esigenze. Infine con l’Organismo Centrale di Stoccaggio Italiano è stata attribuita alla Società la gestione delle scorte di emergenza di prodotti petroliferi.

Aidr. La digitalizzazione rappresenta una fattore abilitante del ridisegno in atto del mercato elettrico, che tende a un “utente smart”. Quali sono le iniziative di AU che rispondono a questo obiettivo?

Alessio Borriello. In campo di digitalizzazione penso subito al Sistema Informativo Integrato – SII, al Portale Consumi e il Portale Offerte, ma anche alle “camere virtuali” che vengono utilizzate per le Conciliazioni. Il SII è un sistema che gestisce i flussi informativi relativi ai mercati energetici e si basa su una banca dati dei punti di prelievo e dei dati identificativi dei clienti. Un sistema che permette, ad esempio, di gestire in tempi molto rapidi i processi di switching: oggi assicuriamo il rispetto delle tre settimane previste dalla normativa europea, ma saremmo in grado di eseguirlo in 24 ore. Nell’ultimo Decreto Fiscale è stato previsto che, grazie all’interazione delle banche dati del SII e dell’INPS, dal 1° gennaio 2021 i bonus elettricità e gas saranno erogati direttamente e in modo automatico a tutti i consumatori che ne hanno diritto. Fino ad ora, solo uno su tre lo richiedeva e, molto spesso, non rinnovava la richiesta annuale. Per quanto riguarda il Portale Consumi il consumatore può accedere ai propri consumi e verificare costantemente la propria situazione contrattuale in modo semplice, sicuro e gratuito. Inoltre, l’accesso ai propri dati di consumo consente di trarre il massimo anche dall’altro portale gestito da AU, cioè il Portale Offerte, grazie al quale è possibile comparare in maniera sicura e trasparente migliaia di offerte di elettricità e gas presenti sul mercato libero. Infine, in tema di Conciliazioni, AU mette a disposizione una piattaforma grazie al quale il consumatore può, comodamente da casa propria e in modo gratuito, presenziare e gestire tutte le attività legate al proprio caso: dalla presentazione della richiesta allo svolgimento degli incontri, fino alla conclusione della pratica. Gli incontri tra le parti ed il conciliatore avvengono in “stanze virtuali” (chat room o video-conferenza).

Aidr. Le FER hanno consentito una generazione distribuita dell’energia elettrica ma non ne consentono la programmabilità, il surplus energetico viene stoccato o immesso in rete o potrebbe essere venduto/scambiato attuando una transazione energetica direttamente tra piccoli produttori e consumatori senza l’intervento di intermediari. Questa transazione richiede due funzioni: l’ufficialità dei dati e la garanzia del processo di gestione dei dati. La blockchain, per le sue peculiarità con gli smart contract, garantirebbe il processo di gestione dei dati. La validità o meglio l’ufficialità dei dati nel pieno rispetto della privacy non potrebbe essere fornita da AU sia per la funzione svolta che come detentore dei dati?

Alessio Borriello. Perché la blockchain – o tecnologie simili, possa essere proficuamente utilizzata al di fuori degli scambi automatizzati (che già avvengono) tra operatori professionali, occorre superare il problema dell’attendibilità del dato. Come dicevano gli informatici a suo tempo: garbage in, garbage out. L’immodificabilità della transazione non è molto utile, se questa si basava su dati errati o incompleti. Certamente, quindi, il patrimonio di informativo discendente dalle attività di AU ha un grande potenziale. Altrettanto certamente, però, non è banale disegnare un sistema in cui ci sia un “oracolo” (per usare un modello tipico proprio della Blockchain) che continuamente deve essere consultato per verificare la correttezza di quanto registrato.

Aidr. Riguardo la nostra Associazione Italian Digital Revolution, come valuta le nostre iniziative?

Alessio Borriello. A me sembra benvenuto tutto quello che si fa, e che fate, per spingere la diffusione delle tecnologie digitali. Ma anche, e soprattutto, per diffondere la comprensione delle enormi possibilità e degli enormi rischi che portano con sé. Quando vedo la fila delle persone anziane che, prima di un lungo ponte, si presentano dal tabaccaio sotto casa mia per chiedere al tabaccaio medesimo di controllare il credito sul telefono (ed eventualmente provvedere a una ricarica) penso sempre che avere uno smartphone in mano non significa affatto sapere cosa si sta maneggiando. In termini positivi, ma anche negativi. Come si fa a immaginare che questa persona possa districarsi tra le pagine in inglese che gli si impone di leggere per dare o negare il proprio consenso ai cookies di profilazione. O come sia possibile, se è per questo, che la stessa cosa la faccia un adolescente, magari loro nipote, nato col cellulare in mano e abituato ad accedere, sempre e comunque, nel tempo minore possibile, a quello che cerca, senza preoccuparsi se per arrivarci sta passando attraverso l’equivalente di un campo minato o, comunque, se quello che poi trova ha qualche somiglianza con il vero. Iniziative come la vostra, unite a solide normative, sono assolutamente indispensabili.