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Meloni: “A breve un Chips Act italiano per competere nell’Hi-Tech”

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Il ministro Urso promette: “Chips act in Cdm all'inizio di agosto”

Il governo lavora per “varare a breve un Chips Act italiano“. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, all’Assemblea generale di Assolombarda, a Milano. “La politica dei semiconduttori si inserisce”, ha aggiunto, “in un piano più ampio, volto a rendere l’Italia competitiva in settori ad alto contenuto tecnologico. Il ramo Hi-Tech deve attrarre imprese dall’estero ed evitare la fuga di quelle che operano in Italia”.

Ad aprile scorso c’è stato il via libera delle istituzioni Ue al Chips Act, il piano presentato dalla Commissione europea nel febbraio del 2022 per raddoppiare la quota di mercato nei semiconduttori del Vecchio Continente dal 10% al 20% entro il 2030 e tagliare la dipendenza dalla Cina e dagli altri Paesi asiatici.

Urso: “Chips act in Cdm all’inizio di agosto”

“È mia intenzione portare in Consiglio dei ministri nei primi giorni di agosto il piano nazionale sulla microelettronica“. Lo ha promesso il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, rivolgendosi alla platea dell’assemblea di Ucimu. Al contempo “mi auguro di riuscire a indirizzare nella direzione della crescita anche altri due dossier estremamente importanti per la vostra attività e in generale per il sistema industriale italiano”, ha detto Urso riferendosi al “piano nazionale siderurgico e al rilancio dell’automotive”.

Ritornando al discorso di Meloni gli imprenditori lombardi, la premier ha criticato l’Europa su energia e materie prime.

“Qualcosa non ha funzionato se il primo embrione dell’unificazione europea si chiamava Ceca, Comunità economica del carbone e dell’acciaio, cioè nasceva per mettere in relazione e coordinare il lavoro delle nazioni sull’approvvigionamento energetico e delle materie prime. E oggi, quando sono arrivati i primi shock, abbiamo scoperto che quello su cui eravamo più esposti era l’approvvigionamento energetico e di materie prime“. 

Qualcosa non ha funzionato” – ha aggiunto -. “Oggi finalmente si torna a parlare di catene di approvvigionamento, di controllo dei propri asset strategici, di autonomia strategica, e in questa consapevolezza c’è anche un ruolo geopolitico che l’Europa deve giocare”.

“Opportunità da decoupling Usa da Cina: offrirci come produttore alternativo almeno di alcune materie prime critiche”

Meloni lancia anche una proposta. Il piano anti-inflazione varato dall’America di Joe Biden “ha un impianto protezionistico, con un rischio di delocalizzazione da parte di diversi produttori, anche europei”, e “non credo che l’Europa possa non reagire, non rispondere, non coordinarsi”, perché “Ue e Usa guardano allo stesso rivale sistemico, la Cina. C’è un’opportunità: gli Usa cercano il decoupling dalla Cina, possiamo offrirci come produttore alternativo almeno di alcune materie prime critiche, che è una delle principali sfide del nostro tempo, soprattutto per la transizione ecologica”.

Ed infine, la premier si toglie anche un sassolino dalle scarpe. 

Sulle materie prime e sull’industria si lavora, ha detto Meloni, con “un approccio congiunto per una Ue che oggi inizia a parlare nientemeno che di sovranità, cosa impensabile qualche mese fa quando veniva confuso con un approccio autarchico, una pericolosa tendenza dei partiti di destra”. “Non era così”, ha concluso la premier, “chi opera nel campo del reale e non dell’ideologia e dell’utopia ha più facilità a vedere cosa poi si materializza”.

Il videointegrale dell’intervento del premier Giorgia Meloni