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Telecom Italia: Mediobanca fuori a giugno. Blackrock sale al 6%

Alberto Nagel

Alberto Nagel

“Ci aspettiamo di essere in condizione di vendere la partecipazione in Telecom Italia da qua a giugno.”

Cosi ha fatto sapere in una conference call con le agenzie Alberto Nagel, Ad di Mediobanca, in riferimento alla partecipazione dell’1,6% detenuta dall’Istituto di Piazzetta Cuccia in Telco, la holding che controlla il 22,4% di Telecom Italia.

L’uscita di Mediobanca, rappresenta il proseguimento del percorso avviato nel settembre 2013 con la riduzione della partecipazione in Telco dal 11,6% al 7,3% (in trasparenza dal 2,6% all’1,6% del capitale ordinario di Telecom Italia). Un percorso ci tiene a precisare Mediobanca che “è parte integrante delle linee guida del Piano 2014/16″ .

Mediobanca e gli altri soci della holding – Generali, Intesa Sanpaolo e Telefonica – sono in attesa del via libera delle autorità di controllo brasiliane e argentine, che secondo Nagel, arriverà tra marzo e aprile: “Riteniamo che il processo autorizzativo in corso possa chiudersi a cavallo tra il terzo e il quarto trimestre in corso”, ha sottolineato Nagel.

Il prossimo 20 febbraio, la società guidata da Marco Patuano presenterà il nuovo Piano industriale e in attesa di questa data proseguono i movimenti nell’azionariato: il Fondo Usa Blackrock ha comunicato ieri all’autorità di Borsa Usa – la SEC – di essere salito al 6% nel capitale della compagnia di tlc, tra azioni e derivati, dal precedente 5%.

Il Fondo, secondo i documenti depositati alla SEC, possedeva a dicembre 775.638.070 azioni con diritto di voto e un totale complessivo di 833.205.301 azioni Telecom Italia. Da quanto risulta dal sito Consob (e da quello della stessa Telecom) nell’elenco degli azionisti rilevanti, dopo Telco risulta solo  People’s Bank of China, con una quota di poco superiore al 2%, ma non il colosso del risparmio Usa.

A dicembre 2013, Blackrock era salito a oltre il 10% della compagnia telefonica italiana – allertando la Consob per averaumentato la sua partecipazione senza comunicarlo all’Autorità e cambiando diverse volte versione sull’entità della quota in suo possesso – ma aveva poi ridotto la sua partecipazione al di sotto del 5%. La scorsa settimana,  era stata la volta di Marco Fossati che aveva comunicato la riduzione della quota Findim dal 5% all’1,98%.

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