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Mediaset, Vivendi e Telefonica: intreccio tutto italiano tra media e tlc

Si fa sempre più fitto l’intreccio tra media e telecomunicazioni. Da settimane ormai si parla del dossier brasiliano che vede protagonisti diversi attori, dalla spagnola Telefonica alla francese Vivendi, passando per Telecom Italia. Operazioni che non tralasciano di focalizzare l’attenzione anche sull’audiovisivo, in particolare la pay tv italiana e quindi Mediaset.

Qualunque decisioni verrà presa, avrà un inevitabile impatto anche sul mercato media, dove i tre operatori sono già presenti e con precisi obiettivi anche per il futuro.

In questi giorni gli occhi restano puntati su Vivendi, guidata da Vincent Bollorè, in questo momento in viaggio negli Stati Uniti, per incontrare i vertici della holding da dove tornerà con piani più chiari sulle prossime mosse.

Cosa bolle in pentola?

Al momento, stando agli ultimi rumor riportati da Bloomberg, Vivendi starebbe valutando la possibilità di rilevare l’11% di Premium in mano a Telefonica, rilevato lo scorso luglio da Mediaset per 100 milioni di euro all’indomani dell’acquisto da parte degli spagnoli del 22% dell’azienda italiana nella pay tv iberica Digital+ per 365 milioni di euro. Operazione che ha permesso di far salire la valorizzazione di Premium a 900 milioni di euro.

Secondo fonti bancarie, Vivendi potrebbe poi incrementare ulteriormente la propria quota in Mediaset Premium e cercare sinergie con Telecom Italia.

L’azienda di Cologno Monzese avrebbe il diritto di rifiutare se Telefonica decidesse di vendere la propria quota di Premium.

Contattata da Les Echos, una fonte vicina a Vivendi ha tuttavia precisato che un’operazione di questo tipo non è al momento all’ordine del giorno.

Occhi su GVT

Vivendi è al momento in trattative esclusive con Telefonica per la cessione della brasiliana GVT. Se fosse trovato l’accordo, a Vivendi andrebbe il 12% del gruppo che nascerebbe dalla fusione tra GVT e divisione brasiliana di Telefonica. Successivamente potrebbe scambiare un terzo di questa partecipazione con l’8,3% che Telefonica detiene in Telecom Italia.

Per gli esperti di Fidentiis, bisognerebbe capire se quello tra Vivendi e Telefonica per Premium sarebbe un vero deal o solo un effetto laterale all’acquisto di Telefonica di GVT e solo l’eventuale partecipazione e la valutazione potrebbero far chiarezza su questo. “Se Vivendi prendesse solo l’11% di Mediaset Premium da Telefonica, questo probabilmente sarebbe un segnale che il deal è giusto un effetto laterale dalla cessione di GVT“, spiegano gli esperti. Invece, prosegue la casa d’affari, se “Vivendi concordasse di acquistare una quota maggiore della pay tv italiana, successivamente la valutazione ci direbbe se è realistico o meno“. C’è una buona probabilità “che Vivendi finisca per essere il maggior azionista di Telecom Italia, che ha un accordo commerciale con Sky Italia. Resta da vedere come Vivendi si occuperà dell’evidente conflitto di interesse tra l’essere un partner indiretto di Sky e un investitore in Mediaset Premium”, concludono gli esperti.

Pay tv in chiave italiana

A riguardo il presidente di Telecom Italia, Giuseppe Recchi, è stato molto chiaro, ribadendo recentemente l’intenzione del gruppo di investire sui contenuti, escludendo però eventuali trattative con Mediaset e ricordando invece l’accordo con Sky Italia siglato lo scorso aprile.

La società di Rupert Murdoch del resto non resta a guardare e lo scorso luglio ha lanciato Sky Europe, potente network che fa capo alla britannica BSkyB con dentro la divisione italiana e quella tedesca.

Un eventuale accordo tra Vivendi e Telefonica per Premium darebbe alla francese accesso all’Italia, proprio in un momento in cui Bollorè sta cercando di ricostruire la società attorno a CanalPlus, la divisione che segue la pay tv.

Vivendi è già da tempo intenzionata a entrare sul mercato italiano della tv a pagamento. Non a caso ha già avviato la due diligence sui conti di Premium che nei primi sei mesi dell’anno ha generato ricavi per 275 milioni di euro. Anche Al Jazeera non ha mai celato il proprio interesse per Premium, confermato del resto lo scorso giugno dall’emiro Ali Bin Thamer al Thani, componente della famiglia reale del Qatar che controlla indirettamente l’emittente araba, che ha ribadito: “Mediaset è una grossa azienda e per noi rappresenta una grande opportunità”.

La stessa Mediaset ha fatto sapere che ci sono più player internazionali interessati alla sua pay tv.

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