Braccio di ferro

Mediaset-Vivendi, giudizio su risarcimento da 3 miliardi slitta al 2021

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Arriverà non prima del prossimo anno la sentenza sulla richiesta di risarcimento danni di Mediaset e Fininvest nei confronti di Vivendi per la mancata acquisizione di Premium nel 2016.

Si allungano i tempi per la soluzione della lite fra Mediaset e Fininvest che chiedono 3 miliardi di danni a Vivendi per la mancata acquisizione di Premium.

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Tempi lunghi

Slittano al 2021 i tempi per un giudizio finale sulla richiesta di risarcimento danni di Mediaset e Fininvest nei confronti di Vivendi per l’affaire Premium. E’ questo l’esito dell’udienza che si è svolta oggi al Tribunale di Milano sulle cause intentate dal Biscione e da Fininvest contro Vivendi per la richiesta di risarcimento di circa tre miliardi nata dal mancato acquisto di Premium da parte dei francesi.

Il giudice ha stabilito i tempi (60 giorni per la presentazione delle memorie finali, più altri 20 per le repliche) dopo l’appuntamento odierno per le precisazioni sulle conclusioni.

Vicenda nasce nel 2016

La vicenda è iniziata nella primavera del 2016 quando il Biscione e il gruppo guidato da Vincent Bolloré, proprio partendo dal passaggio di proprietà della pay tv, stavano gettando le basi per un’alleanza strategica. Ma dopo il dietrofront di Vivendi all’acquisto e la scalata definita ostile da parte di Cologno Monzese, è cominciata la guerra fra le parti.

Disgelo

Secondo quanto si apprende da fonti legali citate dall’Ansa, l’obiettivo sarebbe di giungere a una sentenza, ovviamente appellabile, con l’inizio del 2021 e i tempi di questa complessa causa sono fondamentali ora che Mediaset e Fininvest da una parte e Vivendi dall’altra hanno ripreso a parlarsi ufficialmente per arrivare a un possibile accordo.

I due gruppi hanno ripreso il dialogo dopo la pronuncia della Corte di Giistizia Ue, che ha ribaltato la legge Gasparri di fatto riconsegnando al gruppo francese il 19,9% detenuto in Mediaset, precedentemente congelato da Agcom per la contemporanea presenza di Bollorè come primo azionista relativo di Tim.