La trattativa

Mediaset-Vivendi, decisione rimandata su Mfe ma si tratta ancora

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Manca ancora un verdetto sulla questione Media For Europe, ma le due parti in commedia, le rivali Mediaset e Vivendi, continuano a trattare sotto traccia in attesa di presentarsi finalmente dal giudice.

Manca ancora un verdetto sulla questione Media For Europe, ma le due parti in commedia, le rivali Mediaset e Vivendi, continuano a trattare sotto traccia in attesa di presentarsi finalmente dal giudice.

Elena Riva Crugnola, il magistrato che deve decidere sul ricorso d’urgenza presentato dai francesi contro la delibera che a inizio settembre ha dato il via libera alla nuova holding europea del Biscione, ha sciolto la riserva e ha stabilito che si tornerà a discutere della questione il prossimo 21 gennaio, dopo l’assemblea straordinaria di Mediaset fissata per il prossimo 10 gennaio. Fedele Confalonieri, presidente del Biscione, mostra tranquillità sul Mfe: “In ogni caso c’è sempre un piano B, C o D”.

Il fatto è che per Silvio Berlusconi portare a casa la nascita del broadcaster europeo è un obiettivo strategico al quale non vuole assolutamente rinunciare ed è per questo che in un modo o nell’altro sarà per lui necessario trovare un accordo con Vincent Bollorè. Certo, non sarà facile, perché il finanziere bretone è una vecchia volpe e non si lascerà spaventare dalle richieste di risarcimento miliardarie già avanzate dalla famiglia Berlusconi, par ad almeno 3 miliardi, per la mancata acquisizione di Premium.

Sta di fatto che Silvio Berlusconi sente sempre più l’urgenza di sistemare gli affari di famiglia, allo scopo sembra di intuire di diluire la sua quota nel nuovo soggetto paneuropeo che vorrebbe creare in collaborazione con gli altri principali broadcaster europei, a partire dalla tedesca Prosieben.Sat1. Ma di certo Berlusconi avrà già sondato un altro mercato importante in cerca di alleanze, vale a dire la Francia, dove in passato aveva già tentato un’avventura con La Cinq.

Sta di fatto che ora come ora  il magistrato potrebbe rinviare la decisione sul ricorso di Vivendi a dopo l’assemblea del 10 gennaio in cui verrà messo al voto il cambio dello Statuto oppure, nuovamente, fissare un’altra udienza.

In via subordinata, i legali di Vivendi (Giuseppe Scassellati Sforzolini e Ferdinando Emanuele per Vivendi) hanno chiesto che la decisione attenda anche la pronuncia della Corte di Giustizia Europea a cui Vivendi si è rivolta contestando la compatibilità con le norme comunitarie dell’articolo 43 del Testo unico sul sistema radio-televisivo (Tusmar): in base a questo articolo, l’Agcom aveva imposto a Vivendi di decidere se ridurre la propria partecipazione sotto il 10% in Mediaset, o in alternativa in Telecom italia, innescando successivamente il passaggio delle quote eccedenti il 9,9% del Biscione a Simon Fiduciaria. La giudice si è riservata sulla questione e a questo punto potrebbe, nel giro di qualche giorno, optare per rimandare ogni decisione a metà gennaio per verificare la reale adozione delle modifiche allo statuto Mfe da parte dell’assemblea di Mediaset. Dall’assemblea quasi certamente resterebbe ancora esclusa dal voto Simon Fiduciaria: i legali di Mediaset-Fininvest (Sergio Erede e Carlo Montagna per il gruppo tv con Giordio De Nova per la holding) hanno infatti ribadito in udienza che la questione è già stata affrontata dal Tribunale civile di Milano, richiamandosi a quanto deciso dalla giudice Daniela Marconi a inizio anno nel rigetto di una precedente richiesta cautelare di Simon Fiduciaria. Se, invece, la giudice Crugnola non ritenesse di aspettare l’assemblea del 10 gennaio, nel giro di qualche settimana potrebbe arrivare la decisione sulla sospensione o meno dell’operazione MediaForEurope.