L'attesa

Mediaset, il destino di Premium pesa su Ei Towers

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Cambio di proprietà o addirittura chiusura del servizio di pay tv gettano ombre sul destino della società delle torri controllata da Mediaset.

Le prossime ore potrebbero essere decisive per la chiusura del dossier Mediaset-Vivendi. Domani è infatti fissato il Cda dell’azienda di Cologno Monzese e c’è chi dice che nell’occasione sul tavolo potrebbe esserci una terza proposta presentata dai francesi per scrivere la parola fine su questo caso ed evitare che si finisca in tribunale.

Vedremo.

Intanto dall’esito di questa vicenda dipende anche il destino di Ei Towers, società delle torri controllata al 40% da Mediaset.

Ei Towers raggiungerà gli obiettivi fissati nel piano industriale per il 2018. Lo ha assicurato il gruppo negli Stati Uniti al road show di Mediobanca Securities – con Carlo Ramella, chief operating officer, e Fabio Caccia, chief financial officer – che ha fatto tappa nelle città di Boston, New York e Toronto.

Ci saranno però delle variazioni. Il contributo dei diversi driver cambierà, infatti, rispetto al piano originale.

Mentre per quanto riguarda il processo di re-leverage, si legge nella nota di Mediobanca, Ei Towers  ha recentemente annunciato un buyback sul 5% delle sue azioni e aggiornato la sua politica dei dividendi stimando di distribuire 230 milioni di euro ai suoi azionisti nei prossimi 3 anni. L’obiettivo rimane un rapporto debito netto/ebitda a 2,5 volte al fine di mantenere una certa flessibilità per potenziali, consistenti opportunità di M&A.

Riguardo invece al possibile cambio di proprietà di Mediaset Premium, in attesa che si possa definire la querelle con Vivendi che ha fatto saltare l’accordo di acquisto, per i top manager di Ei Towers non dovrebbe esserci alcun impatto nel medio termine sul gruppo.

A parte ovviamente i rumors e le incertezze che pesano sull’intera vicenda.

Per gli analisti di Mediobanca, invece, l’unico aspetto negativo sarebbe se Mediaset decidesse di fare una scelta più radicale, come chiudere del tutto il servizio di pay tv.

Ma sono loro stessi a indicare che si tratta di “uno scenario improbabile allo stato attuale”.

Il 2018 sarà un anno molto importante, non solo per l’inizio del contratto Cairo, ma soprattutto per il rinnovo di quello con Mediaset.

I negoziati, indica Mediobanca, inizieranno probabilmente nel secondo semestre 2017 e il management sembra abbastanza fiducioso del fatto che non ci saranno cambiamenti nella struttura del contratto (7 anni + 7).

Fino a quando il numero di frequenze gestito per conto di Mediaset non cambierà e il Biscione richiederà lo stesso elevato livello di servizio tecnico, il prezzo non dovrebbe cambiare e i termini rinnovati dovrebbero essere coerenti con l’attuale contratto.

Probabilmente ci saranno alcune trattative commerciali minori ma non dovrebbe essere significative.

“E’ anche vero – indica Mediobanca – che qualsiasi modifica importante del prezzo per i servizi di hosting passerebbe sotto il controllo dell’Antitrust e dovrebbe essere fatta in parallelo con cambiamenti simili per gli altri operatori nazionali e quindi è meno probabile che accada”.

Ma se invece si riuscisse a cedere Premium e il nuovo acquirente decidesse di non usare più le torri di Ei Towers?

Ipotesi poco probabile visto che sicuramente Mediaset tenterà di imporre questa condizione per evitare di far perdere alla propria controllata un potente cliente.

Eppure l’ipotesi pesa sul gruppo che attende l’epilogo di questa operazione.

Mediobanca ha quindi ribadito il rating outperform e il target price a 68,6o euro sull’azione che è attualmente la più economica nel suo settore di riferimento con un multiplo enterprise value/free cash flow operativo di circa 11 volte nel 2018 più o meno in linea con RaiWay. Tuttavia, il 20% del margine operativo lordo del gruppo ora arriva dalle torri di telecomunicazioni. Le rivali CellNex e Inwit scambiano a un multiplo di 14 volte con la prima che vanta una buona parte dei ricavi (35%) proveniente dalle torri broadcasting. “Vorremmo, infine, far notare che Ei Towers e Rai Way  trattano agli stessi multipli, una cosa che potrebbe aiutare a riprendere le trattative per un consolidamento“, concludono gli analisti di Mediobanca che da tempo spingono sulla necessità di che proceda con la costituzione di un operatore unico delle torri.