Il Rapporto

Media literacy, la mappa delle esperienze nell’Ue. I 5 progetti italiani

di |

Online il Report dell’Osservatorio europeo dell'audiovisivo con 547 progetti e 145 case studies dedicati ai diversi modelli di alfabetizzazione ai media.

Parliamo quotidianamente di media, di cultura digitale, di inclusione, ma a che punto siamo? Quanti di noi sono già imbarcati in questo viaggio di conoscenza e scoperta e quanti invece sono rimasti indietro? Che cosa sono i media? Abbiamo imparato ad usarli nel modo giusto?

A tutte queste domande e molte altre ha offerto risposte e approfondite riflessioni il nuovo Rapporto dello European Audiovisual Observatory intitolato “Mapping of medialiteracy, practice and actions in Eu 28”.

Pere media literacy si intende la nostra capacità di accedere ai media, di comprenderne e valutarne criticamente i diversi aspetti: sociali, culturali, tecnologici, economici, politici, linguistici e semantici. Televisione, radio, cinema, musica, stampa, internet, la comunicazione digitale in tutte le sue declinazioni, sono gli esempi più popolari con cui ci rappresentiamo i media e la “literacy” è il nostro grado di alfabetizzazione, cioè “l’insieme di conoscenze e competenze che fanno di un cittadino una persona “colta”, vale a dire in grado di comprendere il mondo che lo circonda e di partecipare attivamente al suo progresso” (dal blog della Fondazione Mondo Digitale).

Comprensione, capacità critica, creatività, consapevolezza e cittadinanza attiva sono le componenti essenziali “5 C” della media literacy.

Lo studio in questione è una delle più grandi operazioni di mapping, di mappatura, del settore nell’Unione europea a 28 Paesi. Scopo del documento è offrire una mappatura dettagliata delle azioni di alfabetizzazione ai media tradizionali e digitali.

Al suo interno si possono trovare le schede relative a 547 progetti relativi ad altrettante esperienze in tutti i Paesi Ue presi in esame. La maggior parte dei progetti ha riguardato le iniziative dedicate allo sviluppo dell’aspetto “Critical” (pensiero critico) e alla capacità di utilizzo dei media, quindi la nostra abilità nel cercare, fruire e comprendere i contenuti e servizi multimediali offerti.

Tutti i progetti illustrati nel Rapporto sono accompagnati da 145 case studies, di cui 5 provenienti dall’Italia. La scheda dedicata al nostro Paese, infatti, contiene i riferimenti alle iniziative di media litercy come “Happy Onlife”, “Officine dei Nuovi Lavori”, “e–EAV project”, “Generazioni Connesse – Connected Generations” del Safer Internet Centre Italy e il progetto europeo coordinato dalla Rappresentanza italiana “PRISM” (acronimo di “Preventing, Redressing and Inhibiting Hate Speech in New Media”).