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Maxi frode su prodotti hi-tech (500 milioni di Iva evasa). L’illegalità dietro le ‘super offerte’

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La maxi frode fiscale transnazionale, avviata da un’organizzazione con base in Campania, scoperta dalla Guardia di Finanza di Napoli e Lucca. Attraverso la cosiddetta ‘frode carosello’, la struttura aveva dato vita a un giro di fatture false per 500 milioni di euro. Quando un prodotto hi-tech ha un prezzo troppo vantaggioso spesso dietro si celano truffe, ricettazione ed evasione fiscale.

Un duro colpo alla commercializzazione illegale di prodotti hi-tech. La maxi frode fiscale transnazionale è stata scoperta dalla Guardia di Finanza di Napoli e Lucca, coordinata dalla Procura di Napoli Nord, che ha eseguito un sequestro da oltre 83,5 milioni di euro.

L’evasione fiscale è stata messa a segno da un’organizzazione strutturata che aveva la sua base in Campania, individuata nell’ambito di indagini coordinate dalla Procura di Lucca. Scoperto un giro di fatture false per circa 500 milioni di euro per il quale sono indagate 49 persone.

Sono state, inoltre, perquisite e sequestrate sei società. Eseguiti anche due European investigation order, ossia un ordine di indagine europeo che consente la raccolta transnazionale delle prove nel contesto dell’Unione. L’attività investigativa, inizialmente avviata dalla procura di Lucca e trasferita poi per competenza territoriale a Napoli Nord, ha permesso di scoprire l’evasione fiscale architettata, attraverso la cosiddetta frode carosello, da un’organizzazione strutturata che aveva la sua base in Campania.

Secondo la ricostruzione accusatoria avvalorata dal gip, il meccanismo fraudolento prevedeva la produzione di un vorticoso giro di fatture per operazioni inesistenti, per un importo di circa 500 milioni di euro, attraverso una filiera di società fittizie riconducibili a prestanome.

Infatti, un clochard che vive in una tenda nella zona di Gianturco, alla periferia di Napoli, risultava ‘responsabile’ del giro milionario di fatture false. L’uomo è uno degli indagati nell’inchiesta: l’organizzazione criminale reclutava prestanome tra persone indigenti, spesso disperate, che per un centinaio di euro accettavano di firmare documenti assumendosi la titolarità fittizia degli affari simulati, allo scopo di evadere l’Iva.

Davide Rossi (Osservatorio Optime): ‘Anche di questo grande colpo si parlerà il 27 Giugno in occasione del Rapporto 2019’

E “l’evasione dell’Iva è il principale problema che colpisce non solo le casse dello Stato, ma anche il quadro concorrenziale del mercato dell’elettronica in Italia”, ci ha detto Davide Rossi, che in qualità di presidente dell’Osservatorio OPTIME, illustrerà a Roma il 27 giugno (alle ore 10.30 presso la Camera di Commercio di Roma – sala del Consiglio, via de’ Burrò 147) la Relazione annuale della Federazione, con l’intento di individuare i percorsi normativi più idonei per la tutela del mercato dell’elettronica in Italia.

L’evasione dell’Iva consente ad altre aziende di acquistare prodotti hi-tech a prezzi favorevoli, per poi rivenderli ai consumatori a un costo sensibilmente inferiori a quelli di mercato. Ecco perché possono apparire agli occhi dei consumatori come più vantaggiosi rispetto ad altri operatori che rispettano le leggi, garantendo l’occupazione ai dipendenti e collaboratori.

“Inoltre”, ha aggiunto Rossi, “occorre sensibilizzare i consumatori su vari temi connessi agli acquisti online”.

Per questo motivo, durante l’evento di presentazione del rapporto OPTIME sarà presentato il cortometraggio ‘Il settanta percento: 4 minuti di una clip che ha l’obiettivo di farci capire che “Spesso dietro certi affari si celano truffe, ricettazione ed evasione fiscale. Prima di cliccare, pensa”. Questo è uno dei messaggi del cortometraggio.