Indipendenza digitale

Mattarella all’Ue: “Nessun dorma”. Draghi: “Creare un cloud strategico europeo”

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Gli interventi del Presidente della Repubblica Mattarella e di Draghi al summit COTEC in Portogallo per una chiamata all’azione. Entrambi hanno sottolineato l’urgenza di un’agire comune e coordinato dell’Unione europea per rimanere pronti e competitivi sui temi strategici del nostro tempo.

Gli appelli di Mattarella e Draghi dal Cotec di Coimbra

Al XVIII Summit COTEC Europe, tenutosi il 13 e 14 maggio 2025 a Coimbra, nel suo discorso Mario Draghi ha lanciato un deciso appello all’Unione Europea: “riprendere il controllo del proprio futuro tecnologico”, con un focus particolare su cloud, dati, dazi e sicurezza energetica.
Il tema dell’evento, “A Call To Action”, è stato più che mai centrato, e Draghi ha colto l’occasione per ribadire la necessità di un’azione politica coraggiosa, coordinata e lungimirante per affrontare il cambiamento strutturale dei rapporti commerciali, geopolitici e tecnologici globali.

Lo stesso ha fatto il Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, richiamando una celebre romanza (forse la più famosa nella storia della musica mondiale) dell’opera lirica Turandot, di Giacomo Puccini, scritta proprio nel nostro Paese, che è insieme un monito e un appello: “Nessun dorma”.

Un’Europa rinnovata, più competitiva, più resiliente, più presente nello scacchiere internazionale. È una sfida epocale per il nostro continente, tanto più urgente se raffrontata a recenti evoluzioni negli equilibri mondiali. Il nostro Simposio ha quindi il merito di lanciare “Un appello all’azione” di grande attualità: è infatti urgente, direi prioritario, che l’Europa agisca, perché stare fermi non è più un’opzione”, ha sottolineato con forza Mattarella.

I rischi dell’immobilismo sono ben identificati nel Rapporto Draghi come in quello Letta, sul futuro del mercato interno, ha ricordato il Presidente della Repubblica italiana: “le conseguenze ipotetiche per l’Europa, ad esempio in termini di arretramento nelle condizioni materiali di benessere diffuso o di un allontanamento irreversibile dalla frontiera tecnologica, ne accrescerebbero anche la vulnerabilità sui piani strategico e geopolitico, riducendone la capacità di contrastare le attuali perturbazioni, così allarmanti, dell’ordine internazionale”.

L’indipendenza digitale e la sovranità tecnologica come priorità

Mario Draghi ha puntato il dito contro l’attuale dipendenza dell’Europa dalle tecnologie statunitensi e cinesi, affermando che “oggi, vi è un rischio materiale che finiremo per dipendere dalla tecnologia USA e cinese nel componente più sensibile: la trasmissione sicura dei dati”.
A suo avviso, il ritardo europeo in settori strategici come il cloud computing, l’intelligenza artificiale (AI) e le infrastrutture digitali rischia di diventare “un ostacolo esistenziale alla competitività e alla sicurezza” del continente.

Nel suo discorso, ha sottolineato come le tecnologie di base per l’AI – cloud, supercalcolo, cybersicurezza e reti – siano tutti ambiti in cui “l’Europa ha perso terreno” e ha insistito sull’importanza di costruire una “nuvola strategica europea” per garantire la sovranità dei dati nei settori chiave come la difesa e la sicurezza.

Dovremmo creare un cloud strategico europeo che ci dia sovranità sui dati in domini critici come la difesa e la sicurezza”, ha dichiarato Draghi, aggiungendo che occorre “investire di più per costruire la nostra infrastruttura comune di supercalcolo” e sviluppare una vera capacità europea in ambito di cybersicurezza.

La minaccia dei dazi e la vulnerabilità commerciale

Il cambiamento radicale degli equilibri commerciali globali – a partire dall’erosione del sistema multilaterale WTO e dal ricorso estensivo a dazi unilaterali – sta mettendo a nudo la fragilità del modello economico europeo basato sulle esportazioni.
La recente azione dell’amministrazione USA colpirà certamente l’economia europea”, ha spiegato Draghi, sottolineando come l’Ue sia “una grande economia, ma altamente aperta” e dunque “estremamente esposta ai cicli di domanda e alle azioni dei nostri partner commerciali”.

Il messaggio è chiaro: la crescita non può più dipendere dal consumo statunitense. “Se l’Europa vuole davvero essere meno dipendente dalla crescita americana, dovrà produrla da sé”, ha ribadito l’ex presidente della BCE.

L’energia, tallone d’Achille della transizione digitale

Nel suo intervento, Draghi ha collegato in maniera esplicita la transizione energetica alla possibilità di uno sviluppo tecnologico indipendente.

I prezzi alti dell’energia e le carenze della rete sono, prima di tutto, una minaccia per la sopravvivenza della nostra industria”, ha detto, ponendo l’accento sul rischio che l’insufficienza infrastrutturale rallenti sia la transizione ecologica sia quella digitale.

Secondo Draghi, è fondamentale “realizzare un grande piano di investimenti a livello europeo per costruire le reti e gli interconnettori necessari per rendere adeguata la rete basata sulle rinnovabili”, e contemporaneamente “riformare il funzionamento del nostro mercato energetico” per spezzare il legame tra il prezzo del gas e quello delle rinnovabili.

Inoltre, ha lanciato una stoccata contro gli ostacoli burocratici e gli interessi consolidati: “È scoraggiante vedere come l’Europa sia diventata ostaggio di interessi radicati”.

Il tempo stringe: serve una strategia industriale europea

Draghi ha concluso con una visione chiara: l’Europa deve dotarsi di una vera strategia industriale che punti su settori chiave come il cloud, i supercomputer, le telecomunicazioni e la cybersicurezza. E, per farlo, serve cooperazione, scala e investimenti pubblici coordinati.

Tutto questo richiederà una grande strategia industriale europea. Solo unendo risorse e capacità potremo raggiungere la scala richiesta da queste tecnologie”, ha spiegato l’ex premier, invocando un’Europa più unita, più coraggiosa e più consapevole della posta in gioco.

In gioco, infatti, non c’è solo la competitività economica, ma anche la libertà e la capacità del continente di autodeterminarsi nel mondo multipolare di oggi.

Il discorso di Mario Draghi rappresenta un richiamo forte e consapevole alla necessità di sovranità tecnologica per l’Europa. Con parole lucide e dirette, ha tracciato un percorso possibile – ma che richiederà decisioni rapide, coesione politica e visione strategica.
Se l’Europa saprà cogliere questo momento, potrà non solo proteggere i suoi cittadini, ma anche diventare protagonista della nuova era digitale.

In un contesto geopolitico sempre più instabile, dove le minacce informatiche colpiscono con precisione chirurgica infrastrutture strategiche e account personali, e in un mondo in cui abbiamo capito quanto sia insicuro la dipendenza tecnologica delle nostre democrazie dalle autocrazie, è ora – nell’era del trumpismo – che l’Italia e l’Europa si attivino per rafforzare la propria autonomia tecnologica.

A questa chiamata fa appello la Conferenza “Indipendenza Digitale – Un patto per il futuro economico e tecnologico dell’Europa e degli europei”, promossa da Key4biz, che si terrà a Roma il 27 maggio dalle 14:30 alle 18:00 a Palazzo Wedekind.

L’Agenda della Conferenza

Per partecipare all’evento “Indipendenza Digitale” a Roma il 27 maggio pomeriggio clicca qui.

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