PUGLIA

Masseria Bellanova – Porto San Cesareo (Lecce)

a cura di Carlo Raspollini |

Le masserie fortificate sono una caratteristica del paesaggio pugliese ma quelle del Salento mi piacciono di più. Ne ho contate 97! E’ un patrimonio architettonico che va salvato e può diventare occasione di rilancio di questa economia, rivalutando proprio la sua storia, l’arte, il cibo. Nella masseria il connubio è perfetto. Erano aziende agricole protette dove in una sorta di “castelletto” vivevano i signori e i contadini. Una comunità intera che lavorava producendo alimenti. Vicino a Porto San Cesareo (una località che ha origini greche e romane e fungeva da emporium con scambi commerciali fiorentissimi) ce ne sono alcune come Masseria “Giudice Giorgio” e Masseria “Donna Menga” da visitare. Me lo propongo mentre sto andando all’agriturismo Bellanova, anch’essa Masseria fortificata tra Marina di Porto Cesareo e il Comune di Nardò, in provincia di Lecce.

Mi muovo in auto  e ci arrivo superando Bari, poi la superstrada per Lecce e la statale fino a Porto San Cesareo. Il treno arriva a Lecce, distante solo 27 km. L’aeroporto più vicino è quello di Brindisi a 35 km. Indovinate cosa circonda queste masserie? Campi sterminati di olivi, un mare, un oceano di olivi. Altro patrimonio da salvare. Masseria Bellanova è a 650 m dal mare. Sabbia finissima e fondali molto bassi. Il litorale, di circa 15 km, è costellato di spiagge tutte da godere: le Dune, Torre Lapillo, Riva degli Angeli, Punta Prosciutto.  Quest’ultima ricca di vegetazione e dune millenarie. Tutto il litorale intervalla alle spiagge tratti di scogliere di un metro al massimo. Anche questo è un patrimonio da salvaguardare!

Tutte le stanze della masseria hanno accesso al cortile. Tipico di queste strutture. Consente una socialità che -in tempo di smartphone- è un altro patrimonio da salvare!

Ho trovato 20 camere tutte con bagno. In qualcuna c’è il caminetto. Anche questa è un’altra cosa tipica che a noi vacanzieri lascia interdetti, ma l’inverno era duro per i contadini. Al caminetto i proprietari hanno aggiunto il condizionatore, strumento di non trascurabile importanza in epoca di caldi asfissianti. Mi affaccio dal terrazzo della camera per vedere se gli olivi sono al loro posto: ci sono! Chiedo la suite, ce ne sono due, ma sono entrambe occupate da coppie di tedeschi. Una suite è nella torre militare del XV secolo e sui affaccia sulla piscina. Capisco perché i tedeschi l’abbiano già occupata.

La cucina salentina è fatta di ingredienti della campagna circostante. Cerco subito le “Fave nette”, una purea di fave con sopra cicoria selvatica lessata con olio, cipolla, aglio, da mangiare coi crostini di pane. “Ciciri e tria” è un piatto a base di ceci e una pasta di acqua e farina. I ceci sono cotti con cipolla sedano e carote. Le parti avanzate della sfoglia vengono fritte in olio extravergine e formano i “frizzuli” che vengono posti sul piatto croccanti, come si fa col guanciale sulla carbonara. La “scapece” ovvero pesce fritto e marinato con pane imbevuto nell’aceto e poi colorato con lo zafferano e il piatto diventa un cerchio d’oro, come il sole di questa terra. Anche questo è patrimonio da salvare!

Masseria Fortificata Bellanova
Via Bellanova, 1 – 73010 Porto Cesareo (LE)
Cell. 320 482 4826 – 334 742 9414
E-mail jostrafel@libero.it  www.agrimare.com