L'iniziativa

Manuale “no smartphone”, scuole e genitori di una città irlandese a difesa dei più piccoli

di |

Un patto tra scuola e famiglie per impedire l’uso del dispositivo fino alle scuole superiori con l’obiettivo di difendere i più piccoli da ansia, stress e contenuti impropri, violenti e pornografici. Al momento è solo volontario, e tanti genitori non vorranno aderire, ma ha già ottenuto l’attenzione dei media, non solo in patria, e del ministro irlandese della Sanità Donnelly.

Il patto tra scuola e famiglie per togliere gli smartphone dalle mani dei bambini (fino alle superiori)

Se ne parla da anni dell’impatto e dell’influenza negativi degli smartphone sulla vita dei bambini, della capacità di questi device di condizionare la loro vita e di come siano nel tempo divenuti vettori di contenuti sensibili, dalla pornografia alla violenza estrema.

Dalla cittadina di Greystones, pochi km a Sud di Dublino, nella contea di Wicklow, arriva l’eco di un provvedimento che farà sicuramente discutere non solo in patria, ma anche nel resto d’Europa.

Le otto scuole elementari del centro abitato, spalleggiate dai genitori, hanno deciso di proporre una misura radicale per tutelare al meglio la privacy dei più piccoli dall’uso improprio degli smartphone.

In sostanza, bambini e ragazzini di Greystones non potranno avere un proprio dispositivo di connessione in rete fino alle scuole superiori.

Più a lungo possiamo preservare la loro innocenza, meglio è”, ha detto Laura Bourne, che ha un figlio molto piccolo, aggiungendo che quest’azione sarà più efficace e facile se un gran numero di persone aderisse all’appello: “Se lo fanno tutti, nessuno si sente come se fosse quello strano”.

Nikkie Barrie, padre di un bambino di 11 anni: “Fosse per me estenderei il divieto anche ai primi anni delle scuole secondarie, perché questi dispositivi sono una rovina. Ho già perso mia figlia. Si siedono lì come robot, inghiottiti da questi mondi, non importa se sia TikTok o altro, è sempre lo stesso risultato”.

Un precedente rilevante che può far scuola a livello europeo e non solo

Si tratta a tutti gli effetti di un caso piuttosto isolato, non solo in Irlanda, ma possiamo dire a livello globale. Il patto tra scuola e famiglie è orientato a proteggere i giovanissimi dall’esposizione continua a contenuti illeciti, impropri e pericolosi per l’incolumità fisica e psicologica degli stessi.

Secondo quanto riportato dal quotidiano The Guardian, i bambini e i ragazzi più giovani manifestavano livelli di ansia crescenti quando esposti per troppo tempo alla tecnologia in questione, anche a seguito dell’utilizzo massiccio dovuto alla Pandemia da Covid-19 e alle chiusure.

Su iniziativa delle scuole della città, ai genitori sono arrivati dei questionari proprio per approfondire il malessere diffuso tra i più piccoli, dovuto proprio all’uso degli smartphone.

Viene in mente il caso italiano della ragazzina di 11 anni che ha criticato Chiara Ferragni su Instagram, tramite dispositivo di connessione alla rete, aprendo un confronto pubblico sull’utilizzo di questi dispositivi da parte di bambini in età in cui non dovrebbero avere accesso ai social (comportamento che va contro le regole di age verification come si legge nelle policy di sicurezza di utilizzo della piattaforma).

Favorevole anche il ministro della Sanità

L’idea è stata della direttrice della scuola di San Patrizio, Rachel Harper: “L’infanzia si sta accorciando sempre di più, proprio a causa di queste tecnologie”.

In precedenza le scuole vietavano l’uso dei dispositivi all’interno della scuola, ma ora il divieto si estendendo all’intera città.

Lo stesso ministro della Sanità irlandese, Stephen Donnelly, ha apprezzato l’idea, tanto da raccomandarla a livello nazionale: “Il nostro Paese può essere leader in questa iniziativa a livello mondiale, affinchè i giovanissimi non siano più presi di mira o danneggiati nell’interazione inevitabile con il mondo digitale”.

Il protocollo al momento è solo volontario, si legge nell’articolo, ma in tanti hanno manifestato forte interesse, se non convinta adesione.