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Manovra, le novità sul digitale: dalla fibra alla telemedicina fino all’editoria. Ma quando un fondo per il giornalismo online di qualità?

Finalmente, la Commissione Bilancio del Senato ha licenziato il testo della Manovra, dopo i alcuni errori e stop&go.

Alle 9.30 di questa mattina la quarta legge di Bilancio del governo Meloni è arrivata nell’Aula al Senato per la prima lettura: si voterà sul testo proposto dalla 5a Commissione Bilancio e licenziato sabato scorso 20 dicembre con mandato ai relatori Guido Liris (FdI), Dario Damiani (FI), Claudio Borghi (Lega) e Mario Borghese (Noi moderati).

La Manovra deve essere approvata da Palazzo Madama prima di Natale, poi provvedimento è atteso all’Aula della Camera dei Deputati il prossimo 28 dicembre alle ore 16:00 e il via livera definitivo dovrebbe arrivare il 30 dicembre, al massimo entro il 31.

Analizziamo il testo della Manovra sui cui le Aule del Senato e della Camera sono chiamate a votare con gli occhi di Key4Biz, quindi andiamo a vedere quanto digital è la Manovra 2026.

Fibra. Piano Italia 1 Giga: a Invitalia i 700 milioni del Fondo connettività

Il Piano Italia 1 Giga, per le sue evidenti difficoltà, alcune dovute per l’aumento dei costi e in parte alla mancanza di mano d’opera, non potrà essere completato entro il 2026. Così il Governo ha dirottato una parte di risorse, circa 733 milioni di euro, in uno strumento finanziario proprio per provare a raggiungere l’obiettivo: questo Fondo Nazionale di Connettività è entrato nella Legge di Bilancio ed è stato affidato a Invitalia con l’obiettivo, quindi, di completare il Piano Italia 1 Giga e portare la banda ultra-larga (almeno 300 Mbit/s in download nell’ora di picco del traffico) nelle aree grigie del Paese.

Telemedicina: 20 milioni di euro per il 2026 

Sono stati assegnati all’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), in qualità di Agenzia nazionale per la sanità digitale, per garantire l’omogeneità a livello nazionale e l’efficienza dei servizi erogati con la telemedicina.

Ma quali sono le tipologie di prestazioni sanitarie attuabili con il supporto della Telemedicina? Sono:

Carta Valore con bonus elettronico per i neodiplomati, al via dal 2027

La Carta Valore per i neodiplomati o Bonus Valore Cultura, che sostituirà dal 2027 le precedenti 18App, Carte Cultura e Merito, assegnerà un credito elettronico (stabilito annualmente con decreto ministeriale del Ministero della Cultura, Istruzione, Economia) e l’assegnazione sarà automatica, senza necessità di domanda. 

Chi sono i beneficiari del Bonus Valore Cultura? Chi riesce a diplomarsi entro i 19 anni

Così a decorrere dall’anno 2027 sarà assegnato, nell’anno successivo a quello del conseguimento del diploma, il bonus elettronico denominato Bonus Valore Cultura ai soggetti che, a decorrere dall’anno 2026, hanno conseguito, non oltre l’anno di compimento del 19esimo anno di età, il diploma finale presso istituti di istruzione secondaria superiore o equiparati.

Il Bonus Valore Cultura sarà utilizzabile nell’anno successivo a quello del conseguimento del diploma per di consentire l’acquisto di: 

La Carta Valore, stabilisce il testo della Manovra, è concessa nel rispetto del limite massimo di spesa di 180 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2027. Le somme assegnate con la Carta Valore non costituiscono reddito imponibile del beneficiario e non rilevano ai fini del computo del valore dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE). 

Editoria, 60 milioni dalla Presidenza del Consiglio dei ministri sempre e solo alla stampa cartacea. Quando un fondo anche per il giornalismo di qualità online?

È stato rifinanziato il Fondo unico per il pluralismo e l’innovazione digitale dell’informazione e dell’editoria con 60 milioni di euro per l’anno 2026, da destinare per le diverse finalità di competenza della Presidenza del Consiglio dei ministri: di solito, sono fondi destinati al sostegno delle imprese editrici di quotidiani e periodici cartacei. Ma perché questa discriminazione verso i giornali online? Perché non esiste un fondo anche per sostenere il giornalismo di qualità online, visto che la stragrande maggioranza dei cittadini italiani si informa online e non compra più la carta stampata?

Un fondo ad hoc per la stampa online di qualità andrebbe a soddisfare il diritto costituzionale (articolo 21) dei cittadini ad essere informati, mentre oggi sono costretti a barcamenarsi sul Far Web, tra fake news e disinformazione ad arte, per cercare news e analisi. Oggi in questo nuovo scenario mondiale, caratterizzato da guerre fisiche e ibride, dove queste ultime si combattono anche nel dominio cognitivo (ossia è diventato un target la nostra testa e i nostri valori democratici) diventa essenziale la resilienza informativa di noi cittadini italiani ed europei.

Poi si sa che “in guerra la prima vittima è la verità”, per cui anche essere protagonista di un giornalismo rigoroso e basato solo sui fatti – all’interno di un ecosistema informativo resiliente alle fake news veicolate ad arte nel nostro dominio cognitivo – contribuisce, fortemente, a difendere i confini delle nostre democrazie.

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