Finestra sul mondo

Manifestazione contro l’indipendentismo a Barcellona, Tensioni USA – Corea del Nord, Crisi di governo in Regno Unito, Macron

di Agenzia Nova |

Poteri, economia, finanza e geopolitica nelle ultime 24 ore

Finestra sul mondo è una rubrica quotidiana con le notizie internazionali di Agenzia Nova pubblicate in collaborazione con Key4biz. Poteri, economia, finanza, lette in chiave di interdipendenza con un occhio alla geopolitica. Per consultare i numeri precedenti, clicca qui.

Spagna, manifestazione a Barcellona contro l’indipendentismo

09 ott 10:54 – (Agenzia Nova) – Le strade di Barcellona hanno visto sfilare domenica la cosiddetta “maggioranza silenziosa”: la Societat Civile Catalana (Scc) ha indetto una manifestazione per dar voce ai catalani che si oppongono all’indipendenza. I manifestanti si sono riuniti sotto il motto “Abbastanza! Recuperiamo la sanita’ mentale” guidati dai leader della societa’ civile catalana tra cui diversi scrittori, giornalisti e politici. Secondo quanto riferito da diversi quotidiano spagnoli tra cui “El Mundo” e “La Vanguardia”, alla massiva manifestazione hanno aderito varie entita’ tra cui Espanya i catalani, Empresaris de Catalunya, l’Associazione catalana delle vittime del terrorismo e diversi partiti tra cui il Partido Popular (Pp). Una settimana dopo il referendum del 1 ° ottobre, la concentrazione di ieri a Barcellona e’ servita per mostrare l’altra faccia della Catalogna che si distanzia da quella indipendentista mostrata dai media in modo quasi uniforme. La certezza e’ che i giorni decisivi sono alle porte e questa “maggioranza silenziosa” auto-definita fara’ sentire la propria voce esattamente come ha fatto ieri in modo massiccio e irreversibile a Barcellona.

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Corea del Nord, presidente Usa Trump ventila ricorso a opzione militare

09 ott 10:54 – (Agenzia Nova) – Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e’ tornato ad esprimere scetticismo in merito ai tentativi della comunita’ internazionale e della sua stessa amministrazione di disinnescare la crisi del nucleare nordcoreano tramite il dialogo diretto con Pyongyang. “I presidenti (degli Stati Uniti) e le loro amministrazione hanno parlato alla Corea del Nord per 25 anni. Hanno stretto accordi e sborsato quantita’ enormi di denaro”, ha scritto Trump ieri sul proprio profilo Twitter. “Non ha funzionato. Gli accordi sono stati violati quando ancora l’inchiostro era fresco, e i negoziatori Usa sono stati ridicolizzati. Mi spiace, ma c’e’ una sola cosa che puo’ funzionare”, ha scritto Trump, riferendosi al ricorso alla forza contro il regime nordcoreano. Trump non ha precisato quali siano le intenzioni della Casa Bianca nei confronti di Pyongyang, ma le sue parole suggeriscono che il presidente sia sempre piu’ propenso a optare per una opzione di tipo militare. Il mese scorso, nel suo primo intervento di fronte all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, Trump ha minacciato la “completa distruzione” di Pyongyang, nel caso quest’ultima dovesse intraprendere azioni ostili contro gli Stati Uniti e i loro alleati. La scorsa settimana, durante un incontro con i vertici delle Forze armate e le loro famiglie, Trump ha parlato, in merito alla Corea del Nord, di “calma prima della tempesta”. Alla richiesta di chiarimenti avanzata dalla stampa, il presidente ha replicato: “Lo scoprirete a breve”.

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Usa, Washington annuncia la sospensione del rilascio dei visti in Turchia

09 ott 10:54 – (Agenzia Nova) – Gli Stati Uniti sospendono il rilascio dei visti, tranne i visti di immigrazione, in Turchia in attesa di che il governo statunitense esamini l’impegno di Ankara a garantire la sicurezza di ambasciate, consolati e personale Usa nel paese turco. Nei giorni scorsi il governo turco aveva arrestato un impiegato del consolato Usa a Istanbul con l’accusa di legami con la presunta rete golpista del predicatore Fethullah Gulen. All’annuncio della sospensione dei visti da parte dell’ambasciata Usa, nella mattinata di domenica, Ankara ha replicato poche ore piu’ tardi, con un comunicato quasi identico della propria ambasciata a Washington in cui si comunica la sospensione dei servizi di emissione dei visti nell’attesa di una “revisione della sicurezza” alla luce dei “recenti eventi”. La formula del comunicato e’ un chiaro richiamo a quello dell’ambasciata statunitense ad Ankara, secondo cui “i recenti eventi hanno costretto il governo degli Stati uniti a rivalutare” l’impegno della Turchia a garantire la sicurezza e le proprieta’ del personale diplomatico Usa in quel paese. Nel 2016, ricordai l “Wall Street Journal”. l’ambasciata Usa ad Ankara e il consolato di Istanbul hanno emesso in tutto 113.240 visti per l’ingresso temporaneo negli Usa, oltre a 4.834 permessi di ingresso per immigrati turchi. Il blocco delle emissioni dei visti ha fatto crollare ulteriormente il valore della lira turca rispetto al dollaro, anche se poi la valuta turca ha parzialmente recuperato, assestandosi a 3,7453 lire per dollaro.

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Spagna, massima pressione su presidente catalano Puigdemont per evitare una dichiarazione unilaterale

09 ott 10:54 – (Agenzia Nova) – Il presidente della Generalitat catalana Carles Puigdemont comparira’ domani davanti al parlamento per riferire sulla crisi politica in atto nella regione. Una volta aperta la sessione, tutto sara’ possibile, scrive il quotidiano El Pais”, inclusa una dichiarazione unilaterale di indipendenza. Il quotidiano spagnolo analizza la situazione in corso e le possibili mosse di Puigdemont, a cui spetta la prossima mossa nella contesa indipendentista. La segretezza dei piani del governo catalano e’ stata minata dalle dichiarazioni del coordinatore del partito democratico europeo catalano (PdeCat), Marta Pascal, che ha annunciato che Puigdemont optera’ per una “dichiarazione simbolica” di indipendenza e riconoscera’ davanti alla Camera la validita’ del risultato referendario. L’ex presidente Artur Mas, si legge sempre nell’articolo di “El Pais”, aveva ammesso venerdi’ che la Catalogna non e’ pronta per dichiararsi indipendente perche’ le mancano le strutture statali di base, come ad esempio una Tesoreria autonoma da Madrid. Il quotidiano spagnolo ricorda inoltre le conseguenze immediate e le possibili ripercussioni di una eventuale dichiarazione di indipendenza. La separazione unilaterale della Catalogna lascerebbe infatti il territorio catalano al di fuori dell’Unione europea, dell’unione monetaria, dell’area Schengen e dei grandi accordi commerciali. Preoccupazione anche sul versante bancario: “La divisione non e’ mai buona per l’economia e la stabilita’ finanziaria” ha dichiarato Bruno Le Maire, ministro francese dell’Economia e delle Finanze, aggiungendo che la Banca centrale europea fara’ quanto necessario per garantire la stabilita’ finanziaria della zona euro qualunque cosa dovesse accadere in Spagna.
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Regno Unito, Philip Hammond sotto il fuoco dei conservatori piu’ radicali

09 ott 10:54 – (Agenzia Nova) – Il cancelliere dello scacchiere Philip Hammond e’ stato duramente criticato dal deputato conservatore Bernard Jenkin, secondo cui l’approccio cupo del suo dipartimento, quello del Tesoro, rischia di far naufragare l’uscita del Regno Unito dall’Ue. La critica di Jenkin arriva dopo che alcuni deputati hanno chiesto al primo ministro Theresa May di rimuovere Hammond dal suo incarico. Le critiche di Boris Johnson e le speculazioni su un possibile rimpasto di governo in autunno hanno portato i deputati a destra del Partito conservatore al alzare il tiro. Jenkin, gia’ direttore della campagna a favore dell’uscita dall’Ue, ha dichiarato che il dipartimento del Tesoro sta portando il paese verso un accordo di uscita dall’Unione svantaggioso e ha fatto appello al primo ministro affinche’ ristabilisca la sua autorita’. L’Unione europea, ha dichiarato Jenkin, ha “cooptato la Confederazione dell’industria britannica, parte della City e il Tesoro” . Gli alleati del cancelliere, per parte loro, hanno risposto affermando che “il realismo non e’ un peccato quando si tratta di Brexit”. Il Partito conservatore e’ stato dominato da una tensione crescente dopo il discorso del primo ministro alla conferenza di Manchester. Alcuni deputati hanno criticato la sua leadership e in molti hanno espresso preoccupazione nei riguardi di Johnson, le cui dichiarazioni sulla Brexit hanno messo in ombra le posizioni di May sul tema. Nel fine settimana alcuni deputati hanno consigliato al primo ministro di rimuovere Johnson dal suo incarico e dare il via a un piu’ ampio rimpasto di governo.

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Regno Unito, Theresa May pensa a un rimpasto di governo

09 ott 10:54 – (Agenzia Nova) – La diatriba interna al Partito conservatore si e’ spostata nel cuore del governo, facendo presagire la possibilita’ di un rimpasto dell’esecutivo. Molti nel partito conservatore vorrebbero portare talenti freschi al vertice del governo. Una mossa del genere, scrive il “Financial Times”, potrebbe anche essere un modo per il primo ministro Theresa May di riaffermare la sua autorita’ dopo la disastrosa conferenza del partito Conservatore della scorsa settimana. Le speculazioni su un possibile rimpasto di governo arrivano all’inizio di una settimana difficile per il primo ministro, che dovra’ aggiornare i deputati sul suo discorso di Firenze, con cui ha cercato di rivitalizzare i negoziati sulla Brexit, e introdurre una norma per porre un tetto ai prezzi dell’energia. Ma la settimana rischia di essere messa in ombra dalle continue polemiche sul discorso del primo ministro alla Conferenze di Manchester. A tenere banco sono soprattutto le speculazioni sulla rimozione dal suo incarico del segretario agli Affari esteri Boris Johnson. May dovra’ decidere se il segretario e’ piu’ pericoloso dentro o fuori dal partito. Fonti vicine a May hanno riferito al “Financial Times” che Johnson potrebbe essere trasferito in un ruolo meno delicato, ma gli alleati del segretario hanno avvertito che Johnson si opporra’ a qualsiasi tentativo di rimuoverlo dal suo incarico.

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Francia, riunione dei ministri per riequilibrare l’immagine del governo

09 ott 10:54 – (Agenzia Nova) – “Le Figaro” e “Le Monde” parlano della riunione tenutasi ieri tra i ministri del governo per stabilire le linee guida del programma dei prossimi tre mesi. Secondo il quotidiano, l’esecutivo cerchera’ di bilanciare la sua immagine assumendo una posizione piu’ orientata verso sinistra dopo le misure annunciate nelle ultime settimane, come la riforma del lavoro o la soppressione dell’imposta sulla fortuna (Isf). I quotidiani spiegano che per riequilibrare la posizione del governo i ministri punteranno sugli aspetti sociali delle riforme. Il premier Edouard Philippe ha smentito questa strategia, affermando che l’obiettivo principale e’ quello di essere “un governo che avanza e che lavora”. Secondo “Le Monde” nelle prossime settimane la comunicazione dell’esecutivo si concentrera’ sugli aspetti protezionistici di alcune misure annunciate, come quella sull’apprendimento e sulla disoccupazione. Nel corso della riunione Philippe ha invitato i ministri a difendere l’operato del governo durante gli interventi sui media francesi. Per la squadra del presidente Emmanuel Macrpn sara’ essenziale fare “pedagogia delle riforme” per convincere i cittadini.

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Francia, sale la popolarita’ del presidente Macron nei sondaggi

09 ott 10:54 – (Agenzia Nova) – A ottobre la popolarita’ del presidente Emmanuel Macron e’ risalita di tre punti arrivando al 40 per cento. Lo riporta “Les Echos” citando un sondaggio condotto da Elabe. Dopo il crollo degli ultimi mesi, il capo dell’Eliseo ricomincia a guadagnare consensi. Il quotidiano economico indica nelle riforme annunciate a settembre e nel cambio di strategia mediatica le principali cause di questa risalita. Al rientro dalle vacanze il presidente ha attuato “un’ipercomunicazione” moltiplicando le sue presenze sui media nazionali. I dati riportati dall’inchiesta indicano che il presidente francese ha registrato maggiori consensi tra i dirigenti (+15 per cento), tra le persone anziane (+6 per cento) e nell’elettorato del repubblicano Francois Fillon (+6 per cento). Secondo il quotidiano, Macron si ritrova suo malgrado costretto ad attuare lo stesso metodo del suo predecessore, Nicolas Sarkozy. Un cambio di rotta imposto anche ai membri del suo governo, che dovranno aumentare le presenze sui media francesi.

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Germania, ancora controversie su prezzi elevati dell’elettricita’

09 ott 10:54 – (Agenzia Nova) – La galassia delle organizzazioni e dei movimenti ambientalisti tedeschi sono fiduciosi in vista dei colloqui politici per la formazione della nuova coalizione di governo. I Verdi, che dovrebbero entrare a far parte della coalizione “giamaica” con i Cristiano-democratici di Merkel e i Liberali, chiedono una rapida uscita dal carbone e una espansione piu’ rapida delle energie rinnovabili, oltre a una linea dura nei negoziati sulla protezione del clima. Klaus Mueller, presidente della Federazione delle Associazione dei consumatori tedeschi (Vzbv), e Stefan Genth, direttore generale dell’associazione di categoria Hdv, guardano a queste prospettive con preoccupazione: temono che gli interessi dei consumatori, gia’ alle prese con prezzi dell’energia elettrica proibitivi, verranno ulteriormente trascurati. Le due associazioni hanno dichiarato al quotidiano “Handelsblatt” di avere preparato un piano che permetterebbe un risparmio di 5,2 miliardi di euro all’anno. Le bollette dei consumatori tedeschi sono aumentate in parallelo con lo sviluppo delle energie rinnovabili. Secondo l’associazione tedesca di energia e acqua per le industrie (Bdew), quest’anno i clienti privati pagheranno in media 29,23 centesimi a chilowattora, un nuovo record. Secondo i calcoli del portale dei consumatori Verivox, una famiglia di quattro persone spendera’ in media 1.131 euro l’anno per i propri consumi energetici. Il costo della tariffa base e’ piu’ caro del 15 per cento rispetto a cinque anni fa. Sui prezzi gravano tasse, imposte e prelievi legati in gran parte alla promozione e al sussidio delle rinnovabili, che secondo la Bdew rappresentano il 55 per cento della bolletta elettrica. La Vzbv e l’Hde propongono, tra l’altro, l’abolizione dell’imposta sull’energia elettrica introdotta nel 1999 per la transizione energetica. Cio’ porterebbe un risparmio di 3,4 miliardi di euro. Inoltre richiedono una riduzione del prelievo per il finanziamento dell’espansione delle rinnovabili che pesa attualmente per un quarto sulla bolletta. A questa voce le famiglie contribuiscono per il 36 per cento, pur consumando solo un 25 per cento dell’energia, mentre le industrie sono esentate da questo pagamento, anche se sono obsolete e usano il carbone. Anche questo consentirebbe per i risparmiatori un risparmio di 825 milioni di euro. Altri 350 milioni potrebbero essere risparmiati se la riserva di liquidita’ contenuta nella ripartizione della tassa per le rinnovabile (Eeg) fosse dimezzata dal sei al tre percento. Molte aziende sono sollevate dal pagamento delle spese di rete, il che vuol dire altri 650 milioni. L’associazione dell’energia e dell’energia industriale (VIK), che rappresenta le aziende con un grande consumo energetico dell’industria dell’alluminio, della chimica e della carta, insiste su tali deroghe e privilegi: le imprese tedesche altrimenti sarebbero svantaggiate a causa dei costi elevati di energia elettrica nella competizione internazionale. Secondo i dati forniti dall’Agenzia europea delle statistiche di Eurostat, solo le societa’ italiane e britanniche spendono in media piu’ per l’energia elettrica rispetto ai tedeschi.

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Germania, presidente Steinmeier a Roma, dare spazio alle istanze dei cittadini

09 ott 10:54 – (Agenzia Nova) – Il presidente federale tedesco, Frank-Walter Steinmeier,ha visitato Roma nella giornata di domenica, ed ha rivolto un appello alla politica continentale a non ignorare o soffocare le istanze e i timori dei cittadini “dalla Gran Bretagna alla Catalogna alla Polonia e alla Grecia”. Oggi steinmeier sara’ ricevuto dal Papa in Vaticano per una visita privata. “Le emozioni e l’atteggiamento interiore non sono mai secondari”, ha dichiarato il Presidente della Repubblica Federale durante un discorso nella chiesa evangelica luterana nella Capitale italiana. Tuttavia, questi sono stati sottovalutati nel processo di integrazione europea, ha ammesso il presidente tedesco, a cui parere e’ necessario pazientare: un progetto come quello di integrazione europeo “puo’ avere successo solo nel lungo periodo”. Le elezioni in Germania hanno anche mostrato quale ruolo svolgono i cittadini nelle citta’ e nelle regioni. “Sarebbe un errore disastroso chiamarle emozioni semplicemente irrazionali. Le sensazioni hanno le loro ragioni, e le ragioni sono qualcosa di razionale. D’altra parte, la politica non dovrebbe reagire solo ai sentimenti, ma anche ai bisogni di una ragione fredda”, ha ribadito Steinmeier. Il suo discorso “500 anni della Riforma. Europa tra unita’ e diversita’” ha tracciato una conclusione ambivalente: da un lato la Riforma puo’ essere vista come “un’alba della modernita’”, ma li’ hanno anche le loro radici il fondamentalismo e l’illiberalismo. L’integrazione europea e’ la base migliore per fare progressi. Dopo la visita al Papa, il Presidente si rechera’ presso la comunita’ di Sant’Egidio dove incontrera’ Andrea Riccardi con cui parlera’ di migrazione e poverta’.

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