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Maduro richiama ambasciatore a Madrid per consultazioni, Forum di Davos, La disoccupazione in Spagna scende al 16,5 per cento

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Venezuela, Maduro richiama ambasciatore a Madrid per consultazioni

25 gen 10:51 – (Agenzia Nova) – Il governo del Venezuela ha chiesto consultazioni ufficiali al proprio ambasciatore in Spagna in seguito alle sanzioni adottate dall’Unione europea contro sette funzionari venezuelani. La notizia e’ stata riportata dai quotidiani spagnoli “El Pais” ed “El Mundo”. Il presidente Nicolas Maduro ha annunciato ieri che Caracas adottera’ rappresaglie contro la Spagna. “Si comunica che prima dell’aggressione da parte del governo interventista e colonialista del Regno di Spagna, il presidente Nicolas Maduro ha deciso di richiamare per consultazioni il nostro ambasciatore a Madrid, Mario Isea. Non accetteremo aggressioni di governi sottomessi all’imperialismo statunitense”, ha scritto il ministro degli Esteri del Venezuela Jorge Arreaza sul proprio account Twitter. Arreaza aveva incontrato ieri gli ambasciatori degli Stati europei nel Venezuela per mostrare il proprio dissenso nei confronti delle sanzioni. L’ordine del governo venezuelano arriva un giorno dopo che il parlamento al governo, l’Assemblea Nazionale Costituente, aveva deciso di tenere elezioni presidenziali nel primo trimestre del 2018.

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Usa, balzo delle vendite illegali online di oppiacei da parte di distributori cinesi

25 gen 10:51 – (Agenzia Nova) – Il rapporto pubblicato oggi dal Senato Usa rivela che il farmaco Fentanyl, un oppiaceo di origine sintetica 50 volte piu’ potente dell’eroina, e’ stato illegalmente venduto online nell’arco di due anni per un valore pari a 800 milioni di dollari da distributori cinesi che hanno approfittato dell’anonimita’ che offre internet. L’inchiesta del Senato che, riferisce il quotidiano “New York Times”, e’ durata un anno ha scoperto che gli acquirenti del farmaco vivono principalmente in Ohio, Pennsylvania e Florida. I venditori usano fondamentalmente la valuta digitale Bitcoin per i pagamenti e fanno transitare la merce attraverso vari paesi per evitare il rischio di sequestro alla dogana. Le 104 pagine del rapporto sono state prodotte dalla Commissione per la sicurezza nazionale del Senato su iniziativa dei senatori Rob Portman e Tom Carper. Tra le prime conseguenze del rapporto, la richiesta alle autorita’ dei servizi postali di fornire piani dettagliati su come ostacolare la crescenti spedizioni di oppiacei. Il 27 ottobre 2017 Trump ha formalmente dichiarato la crisi da oppiaicei una “emergenza sanitaria pubblica”. La decisione presidenziale consente di ritirare alcune norme federali favorendo cosi’ una maggiore flessibilita’ degli Stati su come utilizzare i propri fondi ed estendere sistemi di cura dei pazienti a distanza. Trump, appena insediato, aveva costituito una commissione ad hoc per studiare la crisi. Il rapporto della commissione ha reso noto che nel 2015 27 milioni di persone facevano uso di sostanze stupefacenti illegali, ma solo il 21 per cento di costoro erano in cura. Da qui, la raccomandazione di accrescere velocemente le soluzioni di trattamento della tossicodipendenza anche con l’uso di brupernorfina. L’epidemia da oppiacei e’ la peggiore emergenza della storia americana. Uccide circa 90 persone al giorno, piu’ o meno quante ne muoiono negli incidenti stradali. Gli oppiacei, che tengono a bada il dolore, sono antidolorifici che creano una forte dipendenza. La crisi sanitaria e’ cominciata negli anni ’90 con l’eccessiva prescrizione di antidolorifici.

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Usa, nuove pressioni sulle “citta’ santuario” dal dipartimento di Giustizia

25 gen 10:51 – (Agenzia Nova) – L’amministrazione del presidente Donald Trump aumenta la pressione sulle cosiddette “citta santuario” chiedendo ai governi locali di fornire prove che non hanno trattenuto informazioni da rivelare alle autorita’ federali per l’immigrazione. E’ quanto riporta il quotidiano “New York Times”, precisando che il dipartimento per la Giustizia (Doj) ha chiesto a 23 citta’ e relativi Stati di documentare se le loro forze di polizia abbiano trattenuto le informazioni, minacciando di inviare mandati di comparizione ai governi locali che non rispondano tempestivamente e in maniera completa. Le “citta’ santuario” sono le municipalita’ statunitensi che non hanno obbedito all’ordine del presidente Donald Trump di collaborare con la polizia di frontiera e di controllo dell’immigrazione denunciando alle autorita’ federali e arrestando gli immigrati senza documenti presenti sul loro territorio. Le 23 citta’ nel mirino del Doj si tovano in California, Colorado, Florida, Illinois, Kentucky, Mississippi, New Mexico, New York, Vermont, Washington e Oregon. Il segretario del Doj, Jeff Sessions, ha ribadito che in caso di violazione delle norme federali, i governi locali perderebbero i finanziamenti di Washington. Non e’ ancora chiaro quali sarebbero le conseguenze se le citta’ coinvolte si rifiutassero di obbedire o constassero l’ordine di comparizione.

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Spagna, tasso di disoccupazione al 16,5 per cento

25 gen 10:51 – (Agenzia Nova) – La Spagna ha chiuso il 2017 con un tasso di disoccupazione del 16,5 per cento, il dato piu’ basso dalla fine del 2008, con 490.300 occupati in piu’. Da quando e’ iniziata la fase di ripresa economica, si e’ verificata una crescita percentuale degli occupati di oltre dieci punti, ma si rimane ancora lontani ai dati precedenti alla crisi che nel 2007 avevano fatto segnare il 7,9 per cento. La notizia e’ stata riferita da tutti i principali quotidiani spagnoli che riportano i dati pubblicati dall’Istituto Nazionale di statistica, in linea con quelli resi noti dalla previdenza sociale. Il numero di occupati, aggiunge il quotidiano spagnolo “Abc”, e’ aumentato in misura maggiore rispetto a quello dei disoccupati perche’ la popolazione attiva e’ aumentata di 19.100 persone nel corso del 2017, per un totale di 22.765.000 spagnoli. Tra giugno e settembre 2017, la disoccupazione e’ diminuita di 182.600 unita’, per un totale di 3.731.700 persone. Il dato rappresenta una diminuzione del tasso di disoccupazione al 16,38 per cento. Infine, la Spagna ha superato i 19 milioni di occupati per la prima volta dal 2009. Nell’ultimo anno, i maggiori incrementi di dipendenti sono stati osservati in Andalusia (126.400), in Catalogna (113.600) e nella Comunidad de Madrid (66.200). Mentre le maggiori riduzioni del numero di disoccupati sono in Andalusia (159.700 in meno), in Catalogna (meno 79.200) e nella Comunitat Valenciana (meno 57.400).

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Francia, il presidente Macron comincia le negoziazioni per realizzare la riforma costituzionale

25 gen 10:51 – (Agenzia Nova) – Per attuare il progetto di riforma costituzionale, il presidente francese Emmanuel Macron ha bisogno di una maggioranza di tre quinti al Congresso del Parlamento e per questo sara’ necessario stabilire un’intesa con Ge’rard Larcher, presidente del Senato. Ne parla la stampa francese. “Per il momento, Emmanuel Macron e Ge’rard Larcher si annusano, ognuno giudica le forze e le debolezze dell’altro” scrive “Le Figaro”, ricordando che martedi’ i due leader si sono incontrati all’Eliseo, dove Larcher ha esposto la sua “visione” della riforma che, “senza sorpresa”, non coincide con quella del presidente. Tra le possibili opzioni il quotidiano ricorda che Macron puo’ optare per il referendum. Dall’entourage dell’Eliseo fanno sapere che per il momento “la via scelta per la riforma costituzionale e’ quella dell’articolo 89”, secondo il quale la riforma deve essere votata dall’Assemblea nazionale e dal Senato. “Libe’ration” sottolinea che il presidente della camera alta del Parlamento di trova in una “posizione di forza”. Larcher porra’ le sue condizione alla limitazione del numero di parlamentari e non accettera’ mai l’elezione di cento deputati con il sistema proporzionale. “Non siamo arroccati su due posizioni, la mia procedura e’ quella di lavorare per trovare delle convergenze” ha affermato Larcher.

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Francia, Il presidente Macron a Davos per esporre la sua visione della mondializzazione

25 gen 10:51 – (Agenzia Nova) – Il presidente francese Emmanuel Macron e’ intervenuto ieri al Forum di Davos con un atteso discorso, durante il quale ha illustrato i principali punti della sua visione economica. Ne parla la stampa francese, sottolineando che la prima parte dell’intervento, dove Macron ha discusso di politica interna, e’ stata pronunciata in inglese, mentre la seconda, dedicata ad una visione globale, in francese. “Les Echos” afferma che il capo dell’Eliseo ha ricevuto “un’accoglienza da rockstar”. Il quotidiano economico pone l’accento sul “nuovo contratto mondiale” proposto da Macron agli Stati e ai partner economici e commerciali. Il presidente ha inoltre evocato il rilancio dell’Europa per contrastare la crescita dei nazionalismi, mostrando piena sintonia con il cancelliere tedesco Angela Merkel. “Quelli che vogliono tornare alla sovranita’ nazionale non devono bloccare la porta ai piu’ ambiziosi” ha affermato Macron. “La nostra filosofia e’ quella di allinearci con la Germania e l’Europa del nord” ha poi aggiunto in merito alle riforme interne riguardanti il mercato del lavoro. Sul tema della cooperazione internazionale, Macron ha fatto appello a un rafforzamento dei legami per combattere eventuali crisi finanziarie.

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Brexit, l’ambasciatore italiano da’ “luce verde” alle “linee rosse” della premier britannica Theresa May

25 gen 10:51 – (Agenzia Nova) – L’ambasciatore d’Italia a Londra, Pasquale Terracciano, in un’intervista concessa al quotidiano “The Times” pochi giorni prima di concludere il suo mandato ha dichiarato che la Gran Bretagna potrebbe ottenere dall’Unione europea un accordo “fatto su misura” che non necessariamente infrangerebbe le “linee rosse” indicate dalla premier Theresa May per l’attuazione della Brexit: il suo intervento, scrive il giornale inglese, rafforza quanti nel governo britannico ora chiedono un ripensamento dell’impegno ad uscire dal mercato unico e dall’unione doganale europei. La May, ricorda il giornale, ha tracciato tre “linee rosse” per le future relazioni con l’Ue: la Gran Bretagna deve riprendere il pieno controllo delle sue frontiere; deve sottrarsi alla giurisdizione della Corte europea di giustizia; e deve poter contribuire solo ai programmi comuni che condivide ed a cui partecipa. Ebbene, secondo Terracciano, i compromessi gia’ raggiunti nei negoziati con Bruxelles dimostrano come la May “dovrebbe interpretare le sue linee rosse in maniera meno fondamentalista”, anche “restando nel mercato unico e nell’unione doganale”: la Gran Bretagna potrebbe semplicemente pagare per la sua partecipazione al mercato unico ed all’unione doganale, proprio come progetta di fare per la sua partecipazione ai programmi di ricerca che le interessano; l’ambasciatore italiano suggerisce che ci sia spazio per ulteriori compromessi persino sui diritti dei cittadini Ue nel Regno Unito e sulla conseguente giurisdizione della Corte europea. “Penso che alla fine sia ancora possibile riadattare le relazioni tra la Gran Bretagna e l’Unione Europea senza una rottura traumatica”, conclude Terracciano nell’intervista al “Times”.

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Germania, Merkel a Davos: “il populismo e’ un veleno”

25 gen 10:51 – (Agenzia Nova) – Il cancelliere tedesco, Angela Merkel (Cdu) e’ intervenuto alla 48ma edizione del Forum di Davos, dove fino a venerdi’ circa 3.000 tra politici, uomini d’affari e scienziati discuteranno delle risposte da dare a problemi politici, sociali ed economici del globo. Dopo il suo intervento, Angela Merkel ha risposto alle domande di Klaus Schwab, fondatore del World Economic Forum. La Germania ha due temi in agenda: in primo luogo l’invecchiamento della societa’. Il cancelliere propone un’iniziativa franco-tedesca per la ricerca sull’intelligenza artificiale. Il secondo inerente il rafforzamento del multilateralismo: “Abbiamo 16 Stati federati in Germania e dobbiamo sempre trovare compromessi. Ci vuole pazienza”, ha dichiarato il cancelliere. Merkel si e’ scagliata contro il populismo, che ha definito “un veleno”, pur spronando a evitare la frammentazione e l’esclusione sociale. Riguardo la Germania, Merkel ha dichiarato: “Chiuderci non portera’ la Germania ad un buon futuro. Il protezionismo non e’ la risposta. Dobbiamo trovare risposte multilaterali”. Soprattutto nell’era digitale, ha detto Merkel, nessuno deve essere lasciato indietro. L’obiettivo, secondo Merkel, e’ quello dello sviluppo di un’economia sociale di mercato nell’era digitale. In merito alla Brexit, il cancelliere si e’ augurato che in futuro si possa stabilire una stretta collaborazione con la Gran Bretagna. Le questioni relative alla sicurezza e allo sviluppo dovrebbero essere combinate con le questioni economiche, ha detto Merkel; in particolare dovrebbe essere aiutato il Continente africano, dove l’Europa deve assumersi maggiori responsabilita’, come gia’ avviene nella cooperazione per la difesa. “Non vogliamo un riavvicinamento paternalistico con l’Africa, ma una cooperazione paritaria”, ha sottolineato Merkel. In merito alle sfide tecnologiche, Merkel ha dichiarato: “I dati sono la materia prima di questo tempo”. Gli europei non hanno ancora deciso come gestire la sfida delle informazioni e del loro utilizzo. “Credo pero’ che il nostro modello europeo di economia sociale di mercato possa aiutarci nell’era digitale”, ha detto il cancelliere, che a questo proposito ha anche esortato a a rafforzare l’unione europea sul fronte economico e finanziario. Il cancelliere ha poi sottolineato l’importanza di giungere quanto prima alla formazione di un nuovo governo in Germania.

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Gentiloni a Davos, “piu’ forti come Europa”

25 gen 10:51 – (Agenzia Nova) – Il presidente del Consiglio italiano, Paolo Gentiloni, e’ intervenuto al World Economic Forum di Davos, evidenziando la ripresa economica del suo paese a fronte pero’ di crescenti diseguaglianze economiche e sociali. L’Italia ha riformato il mercato del lavoro e il sistema sociale negli ultimi anni, ma resta ancora molto da fare. Il numero di dipendenti ha raggiunto il livello piu’ alto in 40 anni, ma il debito pubblico deve diminuire in modo sostenibile. Gentiloni spera che beneficera’ della ripresa economica in particolare la classe medio-bassa. Quaranta giorni prima delle elezioni parlamentari il premier italiano si e’ detto fiducioso che le politiche di riforma possano essere portate avanti: “Abbiamo una certa esperienza nel trattare in modo flessibile l’instabilita’ politica”. Gentiloni si e’ anche espresso contro “il populismo politico radicale” che “da’ le risposte sbagliate alle domande giuste”. Il presidente del Consiglio ha chiesto un approfondimento della cooperazione politica in Europa. “Chiunque abbia insistito sul crollo della Ue si e’ sbagliato e dovrebbe ammetterlo”, ha detto il capo del governo, “ma dobbiamo rinnovare l’Unione europea”. Il presidente del Consiglio ha sottolineato l’impegno umanitario dell’Italia nel Mediterraneo. Per quanto riguarda gli investimenti in Nord Africa, l’Italia e’ il paese piu’ importante in Europa. Gentiloni si e’ espresso con convinzione contro il protezionismo: e’ comprensibile che un politico voglia rappresentare gli interessi della gente nel proprio paese, ha detto Gentiloni, riferendosi al presidente Usa Donald Trump. Non deve essere il compito degli europei di mettere in prescrizione il presidente degli Stati Uniti. L’Europa dovrebbe invece riflettere sui propri punti di forza e prendere coscienza del proprio ruolo politico: “Dobbiamo diventare piu’ forti come Europa”.

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Goldman Sachs avverte, mercati troppo “indulgenti” sulle elezioni in Italia

25 gen 10:51 – (Agenzia Nova) – Goldman Sachs e’ proprio un guastafeste: gli ultimi ottimi dati diffusi ieri, mercoledi’ 24 gennaio, mostrano ancora una volta che l’Eurozona e’ in pieno boom economico, ma la banca d’investimento statunitense avverte che i mercati sono diventati troppo indulgenti nei confronti del rischio politico rappresentato dalle elezioni del 4 marzo prossimo in Italia, il cui esito e’ imprevedibile e potenzialmente caotico. Cosi’ sul quotidiano economico britannico “The Financial Times” il reporter finanziario Nicholas Megaw commenta il rapporto che Goldman Sachs ha distribuito agli investitori suoi clienti. Nell’analisi della banca statunitense, l’analista Silvia Ardagna ritiene che il risultato piu’ probabile delle elezioni italiane sara’ “un Parlamento senza una chiara maggioranza e poi una vasta coalizione di governo tra partiti di sinistra, di centro e di destra”: ma “la strada verso un tale esito potrebbe essere assai accidentata”. Quindi i mercati “sembrano essere troppo indulgenti” nei confronti del rischio che una coalizione anti-europea o di destra possa arrivare al governo in Italia e “disfare quanto di buono e’ stato fatto per migliorare le finanze pubbliche” della terza economica dell’Eurozona. Ricordando che l’anno scorso il voto per le presidenziali in Francia ebbe un maggior impatto sui mercati, ma soprattutto a ridosso del primo turno elettorale, l’analisi di Goldman Sachs suggerisce che “nel prossimo mese di febbraio sia probabile una riconsiderazione dei valori degli investimenti italiani”. Finora pero’, nota il “Financial Times”, nonostante l’incertezza politica le azioni italiane sono tra quelle che hanno ottenuto i maggiori rialzi: l’indice FTSE MIB della Borsa di Milano a gennaio e’ stato quello che ha registrato i risultati migliori in Europa. E neppure il mercato delle obbligazioni di Stato, che generalmente e’ piu’ sensibile al rischio politico, e’ stato finora scosso dall’imminenza delle elezioni in Italia. Il rendimento chiesto dagli investitori per i titoli del governo italiano a dicembre e’ leggermente salito rispetto ai sicurissimi Bund tedeschi dopo l’annuncio della data del voto; ma poi c’e’ stata un’inversione di tendenza e questa settimana per esempio lo spread tra i titoli a 10 anni dell’Italia e quelli equivalenti della Germania e’ caduto al suo livello minimo dall’ottobre del 2016.

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