L'indagine

M&A Report, le imprese italiane puntano su nuovi mercati e tecnologie proprietarie

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Al primo posto nelle strategie M&A delle imprese di tutto il mondo c’è l’innovazione digitale. Il 56% delle aziende prevede acquisizioni nei prossimi 12 mesi. Le italiane preferiscono il cortile di casa.

Dando una letta alla XVI edizione del “Global Capital Confidence Barometer di EY, emerge chiaro che tra i principali driver delle scelte di acquisto c’è sicuramente la digital disruption. Stando ai risultati dell’indagine, l’impatto della tecnologia sui modelli di business rimane al primo posto tra i fattori considerati rilevanti dalla maggioranza dei dirigenti e le innovazioni tecnologiche proprietarie sono tra i principali driver di acquisizione nel 2017.

Il panorama globale

In linea generale, in tutto il mondo, le attività di mergers and acquisitions (M&A) continuano a rafforzarsi, sostenute da un accresciuto valore di operazioni registrato nel primo trimestre 2017. L’indagine, condotta su oltre 2.300 dirigenti di 43 paesi, mette nero su bianche che anche in presenza di condizioni di mercato in rapida evoluzione, “il 56% delle aziende prevede di perseguire attivamente acquisizioni nei prossimi 12 mesi – un dato in crescita di sei punti percentuali rispetto a un anno fa”, mentre il 36% delle aziende “si aspetta che la propria pipeline di potenziali acquisizioni si espanda ulteriormente nel prossimo anno”.

La quasi totalità dei dirigenti (96%) prevede che il mercato M&A globale migliorerà o rimarrà stabile e il 64% dei dirigenti intervistati vede prospettive di miglioramento dell’economia globale, rispetto al 21% a ottobre 2016.

I 10 mercati dove si investe di più in M&A sono nell’ordine: USA, Cina Gran Bretagna, Germania, Canada, Francia, Brasile, Australia, India e Giappone. Da notare che per i primi tre mercati, tra i settori più gettonati troviamo le tlc, automotive/trasporti ed energia/utilities.

Il contesto italiano

Da noi ad attirare le attenzioni degli imprenditori è il cortile di casa. Secondo gli intervistati italiani, “il mercato di riferimento per le acquisizioni resta quello nazionale, mentre i settori di maggiore interesse sono quelli tradizionali dell’eccellenza ‘Made in Italy’, ossia retail e beni di consumo in prima posizione, seguito dai macchinari e componenti industriali.

Nel ricordare che oggi “la ricerca di nuovi modelli di business, l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione sono le sfide che devono affrontare le aziende intenzionate a raggiungere o mantenere una posizione competitiva necessaria per preservare adeguati livelli di marginalità”, Marco Mazzucchelli, EY Transaction Advisory Services Leader per l’area mediterranea, ha evidenziato che le imprese italiane vedono come obiettivi primari: “il consolidamento della propria quota di mercato, in particolare con l’ingresso in nuovi mercati geografici che consentano di ampliare la base clienti, e l’acquisizione di tecnologie proprietarie, per ampliare la propria offerta di prodotti e accrescere il proprio vantaggio competitivo”.