investimenti

Ma l’iPhone si fa sempre in Cina? Trump lo sa?

di |

Tim Cook rassicura la Cina annunciando che Apple continuerà a investire nel Paese nonostante i dazi e le pressioni politiche del presidente degli Stati Uniti.

Il CEO di Apple, Tim Cook, ha promesso che l’azienda continuerà ad aumentare gli investimenti in Cina. Lo ha riferito il ministro cinese dell’Industria e dell’Informazione, Li Lecheng, durante la visita in corso del manager statunitense a Pechino.

Il ministro cinese Li ha invitato Apple a rafforzare la collaborazione con i fornitori locali, mentre Cook ha confermato l’impegno a intensificare la cooperazione con la Cina. Il Paese è il più grande mercato di Apple al di fuori degli Stati Uniti e resta un polo produttivo strategico per la società di Cupertino.

Le dichiarazioni arrivano mentre il produttore dell’iPhone cerca di aggirare i dazi imposti da Washington sulle spedizioni provenienti da Paesi come la Cina e l’India – dove si concentrano i principali stabilimenti produttivi – aumentando gli investimenti negli Stati Uniti fino a 600 miliardi di dollari nei prossimi quattro anni.

Durante la visita, ha scritto Bloomberg, Cook ha incontrato figure di spicco dell’industria tecnologica e ha annunciato una donazione all’Università Tsinghua, una delle più prestigiose del Paese. Nei giorni precedenti era stato a Shanghai, dove ha visitato l’Apple Store, incontrato sviluppatori di videogiochi locali e il designer delle popolari bambole Labubu, che gli ha anche regalato un esemplare personalizzato.

Cook ha inoltre confermato che l’iPhone Air sarà in vendita in Cina dal 22 ottobre, dopo un ritardo dovuto a questioni regolatorie.

Tim Cook non abbandona la Cina, il motivo? Gli ingegneri

Nonostante la volontà di Trump di riportare la produzione negli Stati Uniti, la realtà è che Apple continua a considerare la Cina il cuore pulsante della propria filiera. Cupertino sta cercando di diversificare la catena produttiva spostando parte della manifattura in Vietnam e India, ma con risultati altalenanti: Foxconn, uno dei principali fornitori, ha recentemente richiamato ingegneri cinesi dalle fabbriche di iPhone in India, segno che il modello produttivo cinese resta, per ora, insostituibile.

Tim Cook ha spiegato in una recente intervista che Apple produce in Cina non per il basso costo della manodopera — perché non è più il Paese dei salari minimi come anni fa — ma per le competenze tecniche straordinarie che si concentrano lì. “In Cina – ha detto – ci sono tantissime competenze in un unico posto. Le persone che lavorano nella filiera hanno una formazione solida, spesso anche umanistica che agli ingegneri americani manca, e forse è anche per questo che sanno risolvere problemi complessi con metodo e creatività”.

Leggi le altre notizie sull’home page di Key4biz