'il contratto di governo'

M5S-Lega-Pd. Programmi digitali a confronto su ‘nuova’ Agcom, Web tax e cyberbullismo

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Su una ‘nuova’ Agcom per la banda larga e la lotta al cyberbullismo c’è più intesa tra M5S e Lega che tra i pentastellati e il PD. Questo emerge dall’analisi di Key4biz sui programmi digitali contenuti nel ‘contratto di Governo’ commissionato da Luigi Di Maio al docente universitario Giacinto Della Cananea.

Se l’accordo per il nuovo Governo si basasse solo sui programmi digitali allora ci sarebbe più intesa tra M5S e Lega che tra i pentastellati e il PD. A questo risultato è giunto Key4biz che ha analizzato il ‘contratto di Governo’ commissionato da Luigi Di Maio al professor Giacinto Della Cananea, ordinario di diritto amministrativo dell’università di Tor Vergata, che ha composto un comitato scientifico per studiare le convergenze programmatiche tra il Movimento 5 Stelle e i due partiti con i quali è in corso un dialogo per provare a formare un nuovo esecutivo.

‘Nuova’ Agcom, Web Tax e lotta al cyberbullismo, le convergenze M5S e Lega

M5S e Lega hanno in comune 13 punti.

M5S e PD hanno in comune 10 punti.

Questo è il risultato emerso dall’analisi condotta da Key4biz che ha preso in considerazione solo i punti programmatici legati alla digital economy e alla cultura del futuro (banda larga, 5G, cybersecurity, Pa digitale, Industria 4.0, Web Tax, ecc..) contenuti nel ‘contratto di Governo’ con il quale il M5S vorrebbe realizzare una ‘Una grande coalizione’ su programmi ben precisi come avvenuto in passato in Germania e nel 2010 anche nel Regno Unito.

Su una ‘nuova’ Agcom per la banda larga e lotta al cyberbullismo c’è più convergenza tra M5S e Lega che pentastellati e Pd.

 

Nel capitolo dedicato all’Ict: governance (nuova Agcom) per la banda larga il Movimento 5 Stelle prevede una ‘nuova governance digitale’ e la Lega una ‘riforma dell’Autorità per le comunicazioni’, mentre il Pd vede l’attuale Agcom come leader nella diffusione del 5G.

M5S e Lega hanno dei punti in comune hanno nel contrasto al cyberbullismo, mentre nel programma del Partito democratico la lotta al bullismo sul web è assente.

Invece le tre forze politiche sono favorevoli a:

  • L’introduzione della Web tax.
  • A migliorare la dotazione di infrastrutture.
  • Alla digitalizzazione della Pa con l’attuazione del CAD.
  • A un piano 4.0 per le imprese e a un disegno di legge annuale per le Pmi.
  • Alla Green economy.
  • Alla mobilità sostenibile.
  • Allo smart-working.

L’agenda per il Governo tra M5S e…

Una volta messi a confronto le convergenze tra i programmi delle tre forze politiche, nella seconda parte del documento il comitato scientifico ha redatto un vero e proprio contratto da sottoscrivere con il Movimento 5 Stelle per “un governo di cambiamento, nell’interesse nazionale”.

Dieci sono le priorità indicate nell’agenda per l’ipotetico nuovo governo formato da M5S e Lega o M5S e Pd.

Nel contratto, al punto numero 3 Ridurre gli squilibri territoriali, è prevista il “recupero dell’originaria vocazione delle istituzioni pubbliche, come la Cassa Depositi e Prestiti, chiamate a sostenere le opere d’interesse collettivo…” e tra le infrastrutture da realizzare per far crescere il Paese si fa riferimento a quelle per lo sviluppo della banda larga la cui disponibilità “resta insufficiente”, si legge nel documento.

Inoltre il contratto M5S prevede che tutti gli interventi sulle infrastrutture siano gestiti “da un’unica cabina responsabile per la strategia relativa al digitale, che sosterrà lo sviluppo delle reti a banda ultralarga, ampliando la gamma di applicazioni verticali del 5G con aree di peculiare interesse ed eccellenza nazionale (cibo, vino, turismo, beni culturali e moda)”.

L’obiettivo, continua il paper, è un’infrastruttura integrata, che impiega diverse tecnologie (cablate e radio) e componenti (terrestri, satellitari, aeree) in modo coordinato e sinergico per fornire copertura, qualità e varietà di servizi con un grado di flessibilità tale da garantire sempre il ‘benessere’ dei cittadini.

Infine il contratto di Governo proposto dal M5S contempla una massiccia digitalizzazione del Paese, a partire dalla Pa, con la piena attuazione del Codice dell’amministrazione digitale (Cad), e delle Pmi in cui far lavorare le nuove figure professionali nate con l’Industria 4.0.