Decarbonizzazione

L’UE punta agli aerei a idrogeno ed elettrici, chi sono i primi 74 membri dell’Alleanza per l’aviazione green

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Entro il 2050 nei cieli europei voleranno più di 26 mila velivoli elettrici e ad idrogeno. L’Azea pubblica la lista dei primi aderenti all’Alleanza, tra cui fornitori di tecnologie, compagnie aeree, noleggiatori di aeromobili, aeroporti (e altre infrastrutture per decollo e atterraggio), fornitori di energia, associazioni di imprese.

Alleanza per l’aviazione a emissioni zero nell’UE

Annunciati dalla Commissione europea i primi 74 membri aderenti all’Alleanza per l’aviazione a emissioni zero (Alliance for zero-emission aviation, Azea), per la nascita in Europa di un trasporto aero pulito, elettrico e a idrogeno, ma anche proiettato verso la terza dimensione dei trasporti, quella aerea avanzata (e urbana).

Per l’Italia ci sono l’Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna e l’Aeroporto internazionale di Torino Caselle.

Fanno parte dell’Azea imprese di settore, compagnie aeree, noleggiatori di aeromobili, aeroporti (e altre infrastrutture per decollo e atterraggio), fornitori di energia, associazioni di imprese e organizzazioni della società civile. Il prossimo 14 novembre si terrà la prima assemblea generale, mentre nei prossimi giorni sarà definito il comitato direttivo dell’Alleanza.

Idrogeno ed elettrico, gli obiettivi generali dell’Azea

Gli obiettivi di questa organizzazione nata in seno all’Unione europea sono diversi, tra cui: identificare tutte le barriere all’ingresso in servizio commerciale ai velivoli elettrici e all’idrogeno; stabilire raccomandazioni e una tabella di marcia per affrontarle; promuovere progetti di investimento e creare sinergie e slancio tra i membri.

In particolare, i membri esamineranno questioni quali i requisiti di carburante e infrastruttura degli aeromobili a idrogeno ed elettrici negli aeroporti, la standardizzazione e la certificazione e le implicazioni per gli operatori (compagnie aeree) e la gestione del traffico aereo.

26 mila velivoli a idrogeno ed elettrici nei cieli europei entro il 2050

Entro il 2050, la Commissione stima che ci saranno almeno 26 mila velivoli a emissioni zero in servizio nei cieli europei, per un valore complessivo di mercato pari a 5 trilioni di euro.

All’interno dell’industria dell’aviazione decarbonizzata ci sono poi i fornitori di aeromobili elettrici a decollo/atterraggio verticale per traporto merci e persone (eVtol) e anche di droni (pilotati a bordo o da remoto). È un segmento nuovo e fortemente attrattivo per gli investitori, perché relativo soprattutto alla mobilità aerea urbana (Uam) e le sue infrastrutture.

A testimonianza di questo orientamento dell’industria verso i trasporti aerei avanzati sono le imprese che hanno aderito all’Alleanza, tra cui Roland Berger, Lilium, Skyport, Aernnova, Ascendance Flight Technologies, Aura Aero e la stessa Airbus.

Nel mondo

Secondo uno studio pubblicato dalla Mission Possible Partnership (MPP), si stima che a livello globale sarebbero necessari 175 miliardi di dollari l’anno di investimenti in nuovi carburanti più sostenibili a livello ambientale per arrivare ad un trasporto aereo a zero emissioni, a cui aggiungere motori elettrici e ibridi e motori a idrogeno.

Complessivamente, secondo lo studio, entro il 2050 si dovrebbero produrre fino a 370 milioni di tonnellate di carburanti ecosostenibili per l’aviazione.