L'operazione

Lotta alla pirateria audiovisiva: prime sanzioni contro la rete di rivenditori di IPTV illecite

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Azione del Nucleo di Polizia Economica-Finanziaria della Guardia di Finanza di Venezia, con l’ausilio tecnico della FAPAV, contro le IPTV pirata: rivenditori multati per oltre 500 mila euro.

Le nuove forme di pirateria online necessitano di azioni e provvedimenti concreti, soprattutto in un momento storico come quello attuale, in cui è necessario sostenere al massimo la fase di ripartenza dell’industria audiovisiva.

Una risposta importante arriva dalla recente operazione condotta dal Nucleo di Polizia Economica-Finanziaria della Guardia di Finanza di Venezia, con l’ausilio tecnico della FAPAV, che aveva portato allo svolgimento di perquisizioni nei confronti di 72 persone e 2 ricevitorie, coinvolte in un traffico illecito di 65 mila abbonamenti per l’accesso abusivo a canali tv e piattaforme online e la fruizione di contenuti audiovisivi e di intrattenimento, tra cui eventi sportivi live, e che ora ha generato sanzioni nei confronti dei rivenditori di questi abbonamenti per un totale di 500 mila euro.

È la dimostrazione che lavorando in sinergia si possono ottenere non solo azioni efficaci di contrasto ma anche importanti provvedimenti sanzionatori che vanno a colpire quelle che oggi sono vere e proprie organizzazioni che operano con una mentalità criminale, utilizzando i proventi derivanti dalla messa a disposizione illecita di abbonamenti e strumenti, spesso molto performanti sotto il profilo tecnologico, per finanziare altre forme di illegalità diffusa.

L’operazione IPTV Special, che ha portato in questi giorni a sanzionare 49 rivenditori di abbonamenti a IPTV illecite (reseller), evidenzia quanto il fenomeno della pirateria digitale stia cambiando. Come FAPAV, insieme alle Forze dell’Ordine, siamo impegnati senza sosta per combattere questo fenomeno illecito, che danneggia fortemente l’industria audiovisiva, l’economia e l’occupazione del nostro Paese, mettendo anche a rischio la sicurezza e la privacy degli utenti che si lasciano convincere dalle invitanti offerte dei reseller. In un momento come quello attuale è fondamentale ripartire dalla legalità e per questo, accanto alle azioni di contrasto, occorre proseguire in un lavoro sinergico tra Guardia di Finanza, Polizia Postale e Istituzioni competenti, al fine di tutelare un comparto industriale da sempre considerato un modello in Italia e all’estero. È quanto abbiamo ribadito anche in occasione del recente evento FAPAV alle Giornate Professionali di Cinema di Sorrento assieme alle associazioni di categoria dell’audiovisivo e alla presenza della Commissaria AGCOM Laura Aria, sottolineando il ruolo che la Federazione ha avuto in questi anni come punto di riferimento per la lotta alla pirateria audiovisiva” – ha dichiarato Federico Bagnoli Rossi, Segretario Generale FAPAV – Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali.

Negli ultimi mesi il recepimento della Direttiva Copyright, il ruolo sempre più rilevante assunto da Agcom nella lotta alla pirateria e l’attenzione e la sensibilità istituzionale a livello italiano e ci auguriamo anche europeo soprattutto per quanto riguarda l’approvazione del Digital Services Act, costituiscono una grande occasione per rafforzare le azioni e gli strumenti di tutela dei contenuti audiovisivi sul web, promuovendo lo sviluppo di un ecosistema digitale sano, trasparente e realmente competitivo per tutte le aziende che vi operano”, ha proseguito il Segretario Generale FAPAV.

La proposta di DSA in discussione nelle sedi europee si occupa di aspetti fondamentali in materia di tutela delle opere d’ingegno sul web, tra cui la responsabilità degli intermediari e alcune questioni cruciali per consentire delle efficaci rimozioni dei contenuti illegali come, ad esempio, il Notice and Stay Down, oltre ad una auspicata tempistica più veloce e snella per la disabilitazione dei file illeciti. Queste sono le priorità che è necessario adottare quanto prima – ha precisato Bagnoli Rossi – e che la tecnologia odierna è in grado di implementare, così come l’approccio KYBC – Know Your Business Customer, che consentirebbe di contrastare l’anonimato di chi opera illegalmente sul web. Occorre un sistema di cooperazione unico che porti a garantire la massima tutela dei titolari dei diritti e delle industrie culturali volano dell’economia nazionale”.