Finestra sul mondo

Lo storico summit inter-coreano, Senato Usa conferma Mike Pompeo segretario di Stato, Trump a Londra il 13 luglio

di Agenzia Nova |

Poteri, economia, finanza e geopolitica nelle ultime 24 ore.

Finestra sul mondo è una rubrica quotidiana con le notizie internazionali di Agenzia Nova pubblicate in collaborazione con Key4biz. Poteri, economia, finanza, lette in chiave di interdipendenza con un occhio alla geopolitica. Per consultare i numeri precedenti, clicca qui.

Penisola coreana, il villaggio neutrale di Panmunjom ospita lo storico summit inter-coreano

27 apr 10:52 – (Agenzia Nova) – Il leader nordcoreano, Kim Jong-un, ha attraversato questa mattina la linea che delimita il confine demilitarizzato tra le due Coree, divenendo cosi’ il primo leader nordcoreano della storia a calcare il suolo della Corea del Sud per prendere parte allo storico summit intercoreano di oggi. Vestito di un abito nero in stile Mao, Kim ha sfoggiato un sorriso e stretto calorosamente la mano all presidente sudcoreano, Moon Jae-in, prima di attraversare il confine tra i due paesi, accompagnato tra gli altri dalla sorella, Kim Yo-jong, che aveva gia’ visitato la Corea del Sud in occasione delle Olimpiadi invernali dello scorso febbraio. Prima di proseguire verso la sede deputata al summit – la vicina “Casa della pace”, presso il villaggio neutrale di Panmunjom – Kim ha esortato Moon a compiere a sua volta un passo in territorio nordcoreano, ed ha poi passato in rassegna una parata storica tenuta in suo onore dalla Corea del Sud. Kim ha inaugurato lo storico summit esprimendo al suo interlocutore, il presidente sudcoreano Moon Jae-in, la determinazione a conseguire “buoni risultati” per la pace nella Penisola coreana. “Spero di poter scrivere un nuovo capitolo della nostra storia, e che questo per noi possa divenire un punto d’inizio”, ha dichiarato Kim prima di varcare la soglia della “Casa della pace”, edificio del villaggio neutrale di Panmunjom che ospita in queste ore i colloqui tra i leader e le delegazioni dei due paesi. “Sono qui per discutere in maniera franca e cordiale. Vorrei giungere a buoni risultati su tutti i necessari argomenti di discussione”, ha aggiunto Kim, senza menzionare apertamente il tema della denuclearizzazione. “Sono giunto qui con la determinazione a recuperare gli 11 anni che abbiamo perduto, e andare avanti”, ha detto il leader nordcoreano, riferendosi all’ultimo summit inter-coreano, tenutosi a Pyongyang nel 2007. Le due Coree, ha ricordato Kim, sono giunte piu’ volte a un passo dalla guerra. “Spero che non torneremo ancora una volta al punto di partenza”, ha detto il leader nordcoreano. Moon ha replicato a Kim esprimendo la necessita’ di “decisioni coraggiose” per conseguire la pace nella Penisola. “Nel corso delle ultime sette decadi non siamo stati in grado di comunicare”, ha detto Moon riferendosi alle due Coree. “Oggi abbiamo l’intero giorno per farlo. La primavera e’ al suo culmine, e il mondo intero guarda alla primavera che si sta aprendo per la Corea”, ha aggiunto il presidente. “Un peso enorme grava sulle nostre spalle, una grandissima responsabilita’. Conseguendo la pace possiamo tributare un regalo all’intera umanita’”. I leader delle due Coree hanno aperto questa mattina lo storico summit inter-coreano, il terzo nel suo genere dalla fine della Guerra di Corea (1953), per discutere la denuclearizzazione della Penisola coreana e un possibile trattato di pace tra i due paesi. Il summit giunge al culmine di un percorso di distensione politica e diplomatica tra Seul e Pyongyang, dopo la grave crisi regionale innescata dai test balistici e nucleare effettuati dal Nord alla fine dello scorso anno. Con l’avvento del 2018, pero’, Pyongyang ha sostituito allo scontro frontale con gli Usa e i loro alleati una spiazzante “offensiva dello charme”, che ha lasciato spiazzata la comunita’ internazionale ma e’ stata prontamente capitalizzata dal governo del presidente sudcoreano Moon. L’incontro di oggi e’ osservato con attenzione come un preludio dell’attesissimo incontro tra Kim e il presidente Usa Donald Trump, che stando a fonti della presidenza sudcoreana potrebbe tenersi attorno alla meta’ del mese di maggio.

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Usa, Senato conferma Mike Pompeo segretario di Stato

27 apr 10:52 – (Agenzia Nova) – Il Senato degli Stati Uniti ha confermato oggi la nomina del direttore della Central Intelligence Agengy (Cia), Mike Pompeo, a nuovo segretario di Stato. E’ quanto riferisce il quotidiano “New York Times”, precisando che la ratifica e’ avvenuta con 57 voti a favore contro 42 contrari. Il presidente Donald Trump sollecitava da giorni una veloce ratifica, accusando i Democratici di ostruzionismo. Anche tra i Repubblicani c’era chi si opponeva, come il senatore Rand Paul, che ha poi capitolato alle richieste della Casa Bianca. Importanti sono stati i voti di cinque senatori democratici che corrono alle prossime elezioni di meta’ mandato in Stati dove Trump ha vinto le presidenziali. La conferma arriva a una manciata di ore dall’inizio del vertice dell’Alleanza Atlantica (Nato) a Bruxelles, dove a questo punto Pompeo partecipera’ nella sua nuova veste di capo della diplomazia Usa. Il neosegretario ha gia’ un’agenda fitta di impegni e scadenze nelle prossime settimane: Russia, Corea del Nord, Siria e Venezuela. All’interno, continua il “Nyt”, Pompeo dovra’ riparare un dipartimento malridotto dal suo predecessore. Il vicepresidente Mike Pence si e’ felicitato su Twitter: “Congratulazioni a Mike Pompeo per la sua conferma a 70mo segretario di Stato! Mike porta con se’ anni di servizio pubblico e di competenza. Il presidente ed io sappiamo che Mike Pompeo servira’ la nostra Nazione con eccellenza e fara’ uno straordinario lavoro per i cittadini americani”.

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Usa-Regno Unito, presidente Trump a Londra il 13 luglio

27 apr 10:52 – (Agenzia Nova) – Il presidente Donald Trump si rechera’ nel Regno Unito il 13 luglio prossimo, lo riferisce il quotidiano “Wall Street Journal”. La Casa Bianca ha annunciato oggi che Trump incontrera’ il primo ministro inglese, Theresa May. A gennaio scorso il presidente aveva annullato la visita gia’ programmata a Londra, la prima del suo mandato. Un segnale del gelo calato sulle relazioni tra i due paesi. Gia’ a dicembre 2017 gli scambi tra i due leader non erano stati dei migliori in seguito, in particolare, ai retweet di Trump di alcuni video dell’organizzazione britannica “Britain First”, accusata di islamofobia dalle autorita’ del paese. Un gesto che era stato deprecato dalla May, a cui il presidente statunitense aveva risposto “non concentratevi su di me, ma sul terrorismo islamico che colpisce il Regno Unito. Noi ce la caviamo benissimo”. Il Regno Unito nel 2017 e’ stato teatro di cinque attacchi terroristici in cui sono morte decine di persone. Anche il primo ministro sarebbe stata nel mirino di una cospirazione per ucciderla. Questo episodio, pero’, aveva inasprito le relazioni e l’opinione pubblica britannica si era mobilitata per chiedere che il suo governo non ricevesse Trump a Londra. E tuttavia, la Brexit spinge i due paesi ad un riavvicinamento, visto che il Regno Unito dovra’ negoziare i principali accordi commerciali anche con gli Stati Uniti. Il presidente statunitense si doveva recare a Londra a gennaio in occasione dell’inaugurazione della nuova ambasciata Usa che si e’ traferita da Grosvenor Square, al centro della citta’, a Nine Elms, una zona a sud del Tamigi.

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Spagna, Ciudadanos impone la propria agenda per attaccare il Pp

27 apr 10:52 – (Agenzia Nova) – L’avanzata politica di Ciudadanos sembra ormai un fenomeno irrefrenabile, con la progressiva conquista dello spazio elettorale tradizionalmente occupato dal Partito popolare (Pp). Ne parla il quotidiano spagnolo “El Pais”, che aggiunge come le dimissioni di Cristina Cifuentes si siano unite alla mancanza di una soluzione, da parte del Pp, alla sfida indipendentista della Catalogna e a una cascata di casi di corruzione, creando una tempesta politica perfetta che rischia di ipotecare il futuro del partito guidato dal primo ministro spagnolo Mariano Rajoy. Secondo i dati raccolti da Metroscopia, Con le elezioni del 2019 alle porte, il 63 per cento degli elettori del Partito popolare afferma che Ciudadanos ha un progetto e un programma elettorale migliore, il 57 per cento indica Ciudadanos come la formazione politica che piu’ li entusiasma, infine il 79 per cento approva Albert Rivera come leader del partito. Dati che non fanno che incrementare le ormai gia’ ampiamente diffuse preoccupazione all’interno del Pp.

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Gran Bretagna, per i sondaggi il Partito laborista non conquistera’ le roccaforti Tory a Londra

27 apr 10:52 – (Agenzia Nova) – Nonostante la sua forza a Londra, il Partito laborista nelle elezioni locali di giovedi’ 4 maggio prossimo non riuscira’ a conquistare i municipi di Wandsworth e di Westminster, vere e proprie roccheforti Tory e bandiere del Partito conservatore: lo afferma un sondaggio realizzato dalla societa’ di rilevazioni statistiche YouGov per conto del Mile End Institute della Queen Mary University. Eppure, secondo il quotidiano fiancheggiatore “The Guardian”, propri questo sondaggio potrebbe dare una mano ai Laboristi, mobilitandone i sostenitori: nella capitale britannica infatti il Labour e’ ampiamente maggioritario e raccoglie oltre il 51 per cento delle preferenze, mentre i Conservatori sono abbondantemente distanti con il 29 per cento; ma proprio questo dominio pressoche’ incontrastato rischia di demotivare gli elettori laboristi che potrebbero disertare le urne. Anche questo ultimo sondaggio di YouGov indica che il Labour si avvia giovedi’ prossimo ad ottenere il miglior risultato mai raggiunto da un partito a Londra da 40 anni a questa parte; ma esso registra anche un calo del 3 per cento rispetto al precedente sondaggio realizzato nello scorso mese di febbraio: come conseguenza, la conquista dei rimanenti bastioni Tory potrebbe limitarsi al solo municipio di Barnet. La tornata elettorale, ricorda il “Guardian”, coinvolgera’ circa un centinaio di amministrazioni locali in tutta l’Inghilterra; ma i Laboristi sperano soprattutto in una grande avanzata nella capitale. Tanto che il sindaco laborista di Londra, Sadiq Khan, si e’ spinto fino a dire che il suo partito “puo’ vincere in ogni angolo della citta’” e puo’ essere in grado di strappare ai Conservatori anche i suoi “gioielli della corona”: cioe’ il municipio di Wandsworth, noto per essere quello con le tasse comunali piu’ basse di tutto il paese; ed il municipio di Barnet, soprannominato “easyCouncil” per la sua vasta privatizzazione dei servizi. Sull’onda di questo entusiasmo i militanti della corrente di sinistra Momentum negli ultimi mesi hanno avviato una massiccia campagna nei quartieri (“Borough”) piu’ centrali della capitale: Wandsworth e Barnet appunto, ma anche Westminster e Kensington and Chelsea, con l’obiettivo di ridare slancio al trend che nelle ultime elezioni politiche aveva portato ad una generale avanzata del Partito laborista sotto la guida di Jeremy Corbyn. E tuttavia, nota il “Guardian”, i massimi vertici del Labour sono molto piu’ prudenti: una prudenza dettata sia appunto dal timore che un eccessivo ottimismo in qualche modo si tramuti in una demotivazione degli elettori piu’ tiepidi; sia per mettere le mani avanti qualora il risultato delle urne non corrisponda ai sondaggi ed alle aspettative, provocando di conseguenza delusione e scoramento in vista dei successivi appuntamenti elettorali.

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Francia, il governo mette a punto un piano per rilanciare le banlieue

27 apr 10:52 – (Agenzia Nova) – Ieri mattina l’ex ministro dell’Ambiente, Jean-Louis Borloo, ha presentato al premier Edouard Philippe un piano per sviluppare le banlieue francesi. Ne parla la stampa transalpina, ricordando che il progetto era particolarmente atteso dai rappresentanti locali. Il rapporto e’ stato commissionato a Borloo lo scorso autunno dal presidente Emmanuel Macron. Nel testo, che conta 60 pagine, sono contenuti 19 programmi tematici, che dovranno essere lanciati in contemporanea. Secondo Borloo la minaccia e’ quella di “un nuovo apartheid” e la nascita di nuove “incomprensioni” e “frustrazioni”. L’ex ministro ha inoltre sottolineato che si tratta di un piano di “riconciliazione nazionale” che provochera’ “una spirale positiva e una dinamica estremamente potente”. Il piano ha un costo complessivo di 10 miliardi di euro all’anno. Di questi, poco piu’ di 3 miliardi dovrebbero essere forniti dallo Stato, mentre il resto dovrebbe arrivare dalle casse delle collettivita’, dagli agenti pubblici o da fondi privati. L’ex ministro propone inoltre un fondo da 5 miliardi di euro provenienti principalmente dalla cessione delle partecipazioni statali. Borloo gode di una buona reputazione tra i rappresentanti locali e le associazioni, con i quali ha lavorato a stretto contatto in questi ultimi mesi.

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Francia, sciopero delle ferrovie: il governo fermo sulle sue posizioni

27 apr 10:52 – (Agenzia Nova) – Nonostante sabato ricomincino in Francia gli scioperi del settore ferroviario, il governo resta fermo sulle sue posizioni. “Les Echos” scrive che il tasso di adesione alla mobilitazione cala, ma i sindacati non sono intenzionati a mollare la presa. Scende anche il sostegno dei francesi, che perde tre punti arrivando al 37 per cento. Il governo e’ “determinato” ad andare fino alla fine di questa “riforma indispensabile”, ha detto il premier Edouard Philippe. L’intersindacale promette un nuovo sciopero per il 14 maggio se non otterra’ risultati dalla riunione del 7 maggio. “Non si tratta di tornare sui principi che sono stati votati all’Assemblea Nazionale” ha detto il ministro dei Trasporti, Elisabeth Borne. L’obiettivo e’ quello di ampliare la mobilitazione ai lavoratori che ancora non hanno aderito e ai quadri. “Non abbassiamo la guardia” ha detto Didier Aubert, segretario generale di Cfdt-Ferrrovieri. Il quotidiano economico sottolinea che l’esito di questa riforma avra’ delle “conseguenze” sul mandato del presidente Macron. Portando a termine questa riforma “emblematica”, il governo dimostrera’ di essere in grado di mantenere le promesse e continuare con le riforme delle pensioni e della funzione pubblica.

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Germania, la polizia indaga contro gli organizzatori del festival neonazista di Ostritz per le t-shirt “controverse”

27 apr 10:52 – (Agenzia Nova) – “Servizio di sicurezza della fratellanza ariana”: questa scritta era stampata sulle magliette indossate da alcuni partecipanti al festival neonazista di Ostritz, in Sassonia. La polizia criminale ha sequestrato i vestiti, e le scritte potrebbero innescare conseguenze giudiziarie per Thorsten Heise, vice capo del Partito nazionaldemocratico di Germania (Npd). La scritta e i loghi di accessori e magliette venduti tramite il suo negozio online potrebbero risultare contrari alla Costituzione. La procura di Goerlitz ha ottenuto presso la corte distrettuale un ordine di sequestro del tribunale. I simboli li’ stampati, due granate incrociate, sono secondo i resoconti dei media quasi identici al segno del famigerato “SS-Sonderkommando Dirlewanger”. Heise ha negato le accuse affermando che i loghi sono di fantasia. L’uomo era gia’ stato denunciato dalla parlamentare della Linke della Turingia Katharina Koenig-Preuss. Al corteo di Ostritz hanno partecipato circa 1.200 persone secondo la polizia, un migliaio secondo gli organizzatori. Un corteo della pace, che ha sfilato contro la marcia neonazista, ha visto la presenza di circa 3.000 persone.

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La Bce attendista alla luce delle tensioni commerciali

27 apr 10:52 – (Agenzia Nova) – Le conferenze stampa del presidente della Banca centrale europea (Bce) Mario Draghi seguono un solido rituale, scrive il quotidiano “Handelsblatt”: si aprono di solito con la lettura di un testo dalla struttura ricorrente. La cosiddetta “dichiarazione introduttiva” riguarda la politica monetaria della banca centrale e lo sviluppo dell’economia e dell’inflazione nell’area dell’euro. Il testo termina ogni volta con un appello ai capi di Stato affinche’ attuino ulteriori riforme, che sono altrettanto regolarmente ignorate dalla politica. Anche quella dello scorso giovedi’ non ha fatto eccezione. Piu’ significative, secondo il quotidiano tedesco, saranno le riunioni del Consiglio del 14 giugno a Riga e quella del 26 luglio a Francoforte. L’influente direttore della Bce Benoit Coeure’ ha recentemente ricordato che il Consiglio direttivo dovra’ discutere “molto presto” delle direttrici della politica monetaria dopo settembre. La minaccia di conflitti commerciali tra gli Stati Uniti e altri paesi, come la Cina e forse l’Europa, porta la Bce ad adottare un atteggiamento attendista. “La Bce resta fedele alla sua aspettativa di una crescita forte e generalizzata”, ha dichiarato Kristian Toedtmann, economista di Dekabank. “Ma fino a quando il rischio di una guerra commerciale non sara’ fuori dal tavolo e la serie di dati economici deboli passata, la Bce rischia di rinviare decisioni importanti circa la propria futura politica monetaria”, ha sottolineato. Oltre al pericolo di un’escalation del conflitto commerciale, l’alto tasso di cambio dell’euro potrebbe causare preoccupazioni alle autorita’ monetarie. La moneta unica si e’ apprezzata di circa il 15 per cento rispetto al dollaro negli ultimi anni. Questo rende i prodotti europei all’estero piu’ costosi e nel contempo piu’ convenienti le importazioni, smorzando l’inflazione. C’e’ inoltre il problema sollevato dal mediatore europeo Emily O’Reilly, secondo la quale c’e’ un conflitto di competenze tra l’incarico ricoperto da Mario Draghi nella Bce e nel gruppo del G30, che e’ privato e composto da rappresentanti di spicco delle banche centrali, della finanza e della scienza. Oltre a Draghi, include diversi importanti decision-maker nel panorama finanziario, come l’amministratore delegato della banca svizzera Ubs, Axel Weber, l’amministratore delegato di Credit Suisse, Tidjane Thiam e le banche centrali di Cina, Giappone e Regno Unito. La Bce ha dichiarato che “non condivide la valutazione del mediatore secondo cui l’appartenenza del presidente al G30 e’ un caso di cattiva gestione”.

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Berlusconi sugli italiani ed i Cinquestelle, come gli ebrei all’arrivo di Hitler

27 apr 10:52 – (Agenzia Nova) – Silvio Berlusconi ha provocato indignazione in Italia paragonando il rapporto tra gli italiani ed il partito anti-sistema Movimento 5 stelle (M5s) a quello tra gli ebrei ed Adolf Hitler: lo riporta il quotidiano inglese “The Times”, riferendo quanto detto dall’ex primo ministro in un discorso pronunciato il 25 aprile in occasione dell’anniversario della Liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista nel 1945. Il M5s costituisce una “grave minaccia” alla democrazia italiana, ha detto Berlusconi che poi ha raccontato di aver chiesto alla gente cosa ne pensa dell’ascesa del movimento fondato nel 2009 dal comico Beppe Grillo: “Una persona guardandomi negli occhi mi ha detto di sentirsi come gli ebrei alla prima apparizione di Hitler”, ha riferito. Aldila’ delle polemiche suscitate dalle sue parole, le accuse scambiate nelle ultime settimane con i maggiori esponenti del M5s sembrano aver definitivamente affossato le probabilita’ che il principale alleato di Berlusconi nella coalizione di centro-destra, la Lega di Matteo Salvini, riesca a stringere un accordo di governo con i Cinquestelle; i quali per questo ora hanno aperto trattative con il Partito democratico (Pd) di centrosinistra, duramente sconfitto alle elezioni del 4 marzo scorso. Ma anche questa chance di risolvere lo stallo politico in cui si trova l’Italia, secondo il corrispondente del “Times” da Roma Tom Kington e’ molto sottile: per adesso tutto e’ rimandato a dopo le elezioni regionali in Friuli di dopodomani domenica 29 aprile e ad una cruciale riunione della direzione del Pd in calendario per il 3 maggio prossimo.

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