Migrazione

Lo spegnimento della rete in rame di Orange: una questione nazionale in Francia

di |

Fra sette anni la vecchia rete in rame in Francia non funzionerà più. Orange ha previsto lo spegnimento entro il 2030. Ce la farà?

Fra sette anni la vecchia rete in rame in Francia non funzionerà più. Orange ha previsto lo spegnimento entro il 2030. Il rame è orami superato dalla performance superiore della fibra, che copre già 18 milioni di abitazioni in Francia. La riuscita di questo cambio tecnologico presuppone che il cantiere della fibra si chiuda in tempo.

Il rame costa troppo

L’obiettivo è disfare la ragnatela della vecchia rete in rame, realizzata a cavallo fra gli anni ’70 e ’80, in questi sette anni. Anche perché il costo di mantenimento è piuttosto, alto, pari a 700 milioni all’anno.Sostenere costi del genere per una tecnologia ormai superata non ha più senso. Inoltre, smontare questa vecchia ragnatela in rame è anche una questione ambientale. A parte il riciclaggio di diverse tonnellate di rame, lo spegnimento ridurrà di molto l’impronta di carbonio delle Tlc: la fibra consuma 0,5 watt per linea in meno del rame, più di te volte in meno rispetto ad un accesso Adsl.

La fibra, notoriamente interrata, consentirà di eliminare migliaia di tralicci telefonici.

Spegnimento non soltanto in Franca

La Francia non è il solo paese che vuole sbarazzarsi del rame. Anche altri paesi della Ue stanno facendo lo stesso: Spagna, Norvegia, Svezia ed Estonia hanno cominciato a tagliare la vecchia rete.

Certo, quello francese è il cantiere più grande e la questione è esplosiva per la industry delle Tlc.

L’operatore storico può inoltre gestire il calendario di spegnimento. Annunciare la morte programmata del rame è quindi il modo migliore di spingere i francesi ad abbracciare la fibra.

Lo spegnimento è per intero nelle mani di Orange, che potrebbe cercare di favorire la sua offerta in fibra ai danni dei concorrenti Bouygues Telecom, Free ed SFR.

L’arrivo della fibra in una zona rurale, secondo stime di France Stratégie, che fa capo al Ministero delle Finanze, aumenta del 2,5% il valore delle transazioni immobiliari e dello 0,3% il numero di indirizzi fiscali della regione interessata.

Ma per non lasciare nessuno indietro nel passaggio al digitale, è necessario chiudere in tempo la realizzazione della rete in fibra.

Banda ultralarga, piano nazionale partito nel 2013

Lanciato nel 2013, il piano Francia a banda ultralarga promette di offrire una nuova rete entro il 2025, coprendo in fibra il 100% delle abitazioni. Alla fine del 2022 i due terzi delle abitazioni erano già raccordabili in fibra.

Ma le ultime abitazioni che ancora sono prive di connessioni in fibra sono anche le più difficili da raggiungere. Tecnologie complementari, come il satellite dovranno concludere l’operazione nelle aree più disagiate e difficili da raggiungere, ed evitare così che gli abbonati patiscano connessioni più scarse.

Come convincere a passare alla fibra chi vuole restare connesso al rame, in primo luogo per motivi tariffari?

Servizio universale

C’è poi la questione del servizio universale, che Orange si è impegnata a garantire fono al 2023. Che fine farà? Difficile immaginare che dopo il 2030 qualcuno possa restare senza telefono e internet a casa, tanto più che la linea telefonica per molti è l’unico tramite verso l’esterno. Che ne sarà di tanti anziani che vivono soli e che hanno nel telefono l’unico mezzo di contatto con famiglia e medico?

Infine, molte apparecchiature e macchine in genere, si pensi ad esempio agli ascensori, sono connessi ai centri di controllo attraverso la rete in rame. Sarà quindi necessario rivedere milioni di collegamenti.

Un altro problema tecnico riguarda le reti elettriche e i rischi di dispersione: in caso di interruzione della corrente elettrica, il telefono continua a funzionare sulla rete in rame, ma non è così con la firba.

Questo passaggio tecnologico ricorda in qualche modo la migrazione dalla televisione analogica al digitale terrestre all’inizio degli anni 2000. Ma all’epoca era sufficiente collegare un decoder al televisore, mentre il passaggio alla fibra prevede necessariamente il passaggio di un installatore a casa, con tutti i rischi di truffa connessi. Mancano meno di sette anni a questo passaggio in Francia, il tempo non è poi così tanto.