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L’Italia resta nella top ten dei paesi che producono più Spam

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Diminuisce la quantità di spam inviato dall’Italia, ma il nostro Paese resta ancora nella top ten mondiale degli stati spammer. E’ quanto emerge dal report sulle minacce informatiche più diffuse nel 2015, dal titolo “Stabilire il contesto: le mutazioni del panorama dettano le future strategie di risposta alle minacce” realizzato da TrendMicro.

Il 2015 ha registrato l’emergere di attacchi sempre più agguerriti, più furbi e capaci di osare maggiormente con i vettori di attacco, il cyber-spionaggio e le attività cyber nell’underground. Le preoccupazioni maggiori nel 2015 a livello globale hanno riguardato le estorsioni online e gli attacchi su larga scala che hanno colpito molte organizzazioni di alto profilo.

Ashley Madison e Hacking Team ad esempio, sono solo due delle aziende che hanno visto milioni di impiegati e clienti esposti. In ogni caso la maggior parte delle violazioni di dati è stata causata dalla perdita del dispositivo, seguita da malware e azioni di hackeraggio.

Il settore più colpito nel 2015 è stato quello della sanità, l’utilizzo dei crypto-ransomware ha raggiunto l’83% del numero totale dei ransomware e il numero dei malware per Android è raddoppiato rispetto al 2014, arrivando a 32 milioni.

Cosa è successo in Italia nel 2015:

– 33.585.353 indirizzi IP che inviano spam
– 4.139.744 malware
– 5.823 PC infetti
– Il numero più preoccupante è relativo ai download di app maligne, che sono stati ben 290.003

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