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L’Italia investe (solo) 25 miliardi in ricerca e sviluppo

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Meglio di noi fanno anche il Portogallo e l’Ungheria entrambi con l’1,6%, fanno peggio di noi (ma di poco) la Spagna e la Polonia con l’1,4. E la Francia? La Francia è il paese dell’Europa Meridionale che investe di più in ricerca e sviluppo con il 2,4% del Pil. La Germania investe il triplo dell’Italia in R&D.

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Siamo al 14° posto nell’eurozona per R&D. La Germania investe tre volte tanto

Quanto investe l’Unione europea in ricerca e sviluppo? Qual è il paese Ue che investe di più? E in che posizione si piazza l’Italia nella spesa e negli investimenti in ricerca e sviluppo? Possiamo rispondere a queste domande grazie all’ultimo aggiornamento “Eurostat R&D” sulla classifica delle nazioni che destinano più fondi agli investimenti in ricerca e sviluppo il cui acronimo inglese è, appunto, R&D, Reserach and development. Vediamo subito un po’ di dati. Prima di tutto, quanto ha speso complessivamente l’Unione Europea nel 2020 per sostenere la ricerca? I 27 stati membri hanno speso in totale circa 311 miliardi di euro, un miliardo in meno rispetto al 2019.

La Germania investe il triplo dell’Italia in R&D

E l’Italia? L’Italia ha speso nel 2020 “solo” 25 miliardi di euro, come mostra il grafico in apertura pari, a 416 euro pro capite. Solo? Sì, infatti i nostri investimenti in ricerca e sviluppo se paragonati a quelli tedeschi rappresentano una cifra esigua, la Germania infatti ha destinato al settore ricerca e sviluppo nel 2020 ben 106 miliardi, pari a 1.261 euro per ogni abitante. Una cifra che rappresenta quasi un terzo del totale Ue.

La spesa per ricerca e sviluppo in Italia

Ma quindi l‘Italia investe poco in R&D? Se paragonati a quelli della Germania i nostri investimenti in ricerca e sviluppo appaiono decisamente esigui ma i dati ci dicono anche che l‘Italia è il terzo paese in Europa a investire di più nel settore R&D. Infatti se consideriamo i milioni di euro spesi, indipendentemente dal numero dei cittadini e dall’intensità del prelievo sul Pil, l’Italia si posiziona al terzo posto.

Ricerca e sviluppo, l’Italia investe l’1,5% del Pil

Sì, siamo sul podio per quanto riguarda i miliardi investiti in ricerca e sviluppo ma, a guardare bene i dati, salta subito all’occhio quanto in realtà l’Italia investa poco. Perché? La risposta è da cercare nella percentuale di Pil investito per l’R&D, come possiamo vedere nel grafico più in basso, infatti, l’Italia nel 2020 occupa la quattordicesima posizione, con un investimento pari ad appena l’1,5% del Pil.

Gli investimenti in 20 anni sono aumentati solo dello 0,5%

Ma in Italia gli investimenti al settore della ricerca e dello sviluppo son sempre stati così bassi? Per rispondere a questa domanda ci viene incontro il grafico qui sotto che mostra l’andamento nel tempo degli investimenti italiani in ricerca e sviluppo dal 2000 fino a oggi. In vent’anni l’intensità del prelievo sul Pil, destinato al settore R&D, è aumentata solo dello 0,5. Dal 1% del 2000 al 1,5% del 2021. Una crescita lenta, è vero, ma decisamente in linea con il tasso di crescita europeo che, nello stesso periodo, è passato dall’1.81% al 2,32%.

A chi vanno gli investimenti R&D

Ma questi soldi spesi dall’Italia quali settori istituzionali vanno a finanziare? La fetta più grande, secondo i dati dell’Istat, è destinata alle imprese ed è pari a 15,4 miliardi di euro, subito dopo troviamo le università pubbliche e private che hanno ricevuto (i dati si riferiscono al 2020) 6 miliardi di euro per la ricerca. Al terzo posto troviamo le istituzioni pubbliche con 3,3 miliardi, seguono gli enti no profit che hanno ricevuto, sempre nello stesso periodo, 516 milioni di euro.

Fondi alla ricerca, la maggior parte va alle scienze naturali

Ora che abbiamo visto quali sono i settori degli investimenti guardiamo quali sono le discipline scientifiche che ricevono più soldi per la ricerca. Ebbene se pensate che siano quella sanitarie sbagliate. Infatti la disciplina scientifica a ricevere più soldi per le attività di ricerca e sviluppo è scienze naturali (1,5 miliardi) seguita da scienze ingegneristiche (1,3 miliardi). Scienze mediche e sanitarie non sono nemmeno al terzo posto che è invece occupato da scienze sociali (1,2 miliardi). Per trovare l’ambito sanitario dobbiamo scendere ancora di un gradino per un totale d’investimenti pari a 918 milioni (per le università pubbliche e private).

Belgio leader per investimenti in ricerca e sviluppo

Ma quali sono i Paesi Ue a destinare la maggior quota di Pil alla ricerca e allo sviluppo? Gli ultimi dati Eurostat, riportati nel grafico qui sopra, ci permettono di rispondere a questa domanda. A posizionarsi in vetta alla classifica delle nazioni europee che destinano la fetta più grande di Pil alla ricerca troviamo Belgio e Svezia, entrambi con il 3,5% del Pil investito. Che si traduce per il Belgio in 1.5oo euro pro capite.

Fondi alla ricerca, Francia primo paese dell’Europa Meridionale

Come detto, l’Italia, per investimenti in ricerca e sviluppo rispetto al Pil, è quattordicesimainsieme alla Grecia. Meglio di noi fanno anche il Portogallo e l’Ungheria entrambi con l’1,6%, fanno peggio di noi (ma di poco) la Spagna e la Polonia con l’1,4. E la Francia? La Francia è il paese dell’Europa Meridionale che investe di più in ricerca e sviluppo con il 2,4% del Pil, mentre la Germania, il paese Ue che investe più milioni di euro nella ricerca, nella classifica in base alla quota di Pil stanziato è al quarto posto, preceduta dall’Austria.

Gli investimenti in ricerca e sviluppo dei Paesi senza euro

Infine un ultimo grafico quello che riguarda la spesa in ricerca e sviluppo dei Paesi che non fanno parte dell’eurozona, cioè quelli che hanno mantenuto la propria moneta nazionale.

Tra i Paesi che non hanno adottato l’euro, ma che sono in Europa, al primo posto c’è la Svezia con poco più di 1.581 euro d’investimenti in ricerca e sviluppo pro capite, seguita dalla Danimarca con 1.556 e poi dalla Norvegia con i suoi 1.421 euro investiti per ogni abitante.

Che cosa è successo nel 2021 alla R&D in Italia

Come abbiamo visto nel 2020 la spesa in R&D è scesa del 4,7% rispetto all’anno precedente; una percentuale che è la media tra il calo del 6,8% fatto registrare dalle imprese private con la grande imprese che l’ha aumentata del 2,2%, le Università che l’hanno tagliata del 2%, la crescita del 2,2% da parte delle istituzioni private non profit e la sostanziale stabilità delle istituzioni pubbliche. Nel 2021 gli investimenti in R&D delle imprese è aumentata del 5,2% mentre i dati preliminari sul 2022 parlano di una crescita del 3,9% sul 2021.

I dati si riferiscono al: 2020
Fonte: Eurostat – Istat