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L’innovazione digitale, un volano per la sostenibilità nel settore edile

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Serve un vero e proprio cambio di mentalità, per spostare la nostra rotta verso modelli economici e sociali – ma anche produttivi – orientati alla crescita sostenibile. La chiave per farlo è tutta digitale.

Negli ultimi anni un sempre crescente numero di aziende ha iniziato a investire nella propria dimensione sociale ed ambientale. A prescindere dalle dimensioni dell’impresa o dal settore in cui questa opera, infatti, è chiaro ormai come adottare un approccio orientato alla sostenibilità sia diventata una necessità per rimanere sul mercato.

Innovazione digitale nel settore edile

Mi riferisco infatti non solo alla dimensione “green” – giustissima per provare a ridurre gli effetti più drammatici del cambiamento climatico – ma anche all’opportunità di mettere al centro del proprio operato, al fianco dei risultati di business, gli outcome in termini di sostenibilità e impatto sociale, seguendo le logiche ESG.

Da un lato, per riuscire a raggiungere un’economia “a zero impatto ambientale”, come stabilito dagli accordi di Parigi, c’è bisogno di un intervento a livello globale che vede la collaborazione di tutte le filiere produttive e di tutti i sistemi industriali.

Raggiungere alti livelli di efficienza energetica, fattore strategico contrastare il cambiamento climatico – è una delle priorità proprio per il settore dell’edilizia, per costruire edifici con sistemi avanzati di risparmio energetico.

I progetti sviluppati in questo senso sono molteplici. Ad esempio, con i Building Management System (BMS) -sistemi di controllo integrato installati all’interno degli edifici – è possibile controllare e monitorare tutte le apparecchiature meccaniche ed elettriche, per evitare un dispendio eccessivo di energia. Una riduzione dei consumi non solo porta grandi benefici al nostro pianeta, ma consente anche un notevole risparmio.

Alcuni esempi

Di recente Arbnco, una società scozzese che si occupa di Proptech, si è aggiudicata un contratto per oltre mezzo milione di euro per il Governo britannico per sviluppare un prototipo della loro piattaforma digitale per l’efficienza energetica (“DEEP”).

Il sistema aiuterà le imprese (anche quelle più piccole) nell’ottimizzazione automatica del loro consumo totale di energia e nella la valutazione delle prestazioni energetiche della loro sede.

Infatti, raccogliendo e analizzando i dati sul consumo energetico dell’edificio – che possono essere acquisiti automaticamente o inseriti manualmente -, è in grado di generare una lista di cambiamenti da effettuare per ottenere il miglio risultato possibile, e di calcolarne anche i costi.

Fin qui la sostenibilità intesa nella sua dimensione ambientale. Ma il digitale ha un potenziale ancora maggiore se allarghiamo lo sguardo alla sostenibilità intesa come impatto sociale. Anche in questo caso, il settore edilizio è forse il primo e più sfidante campo di prova per misurare con nuovi strumenti e approcci innovativi le ricadute di un progetto sui territori sulle comunità.

Con una crescente attenzione globale ai criteri ESG, diventa cruciale il modo in cui costruiamo ma soprattutto con cui rigeneriamo gli spazi delle nostre città. All’estero, non c’è da stupirsi, sono un po’ più avanti di noi. In UK ad esempio, già da tempo si sono consolidati sistemi per la valutazione degli impatti sociali dei progetti di costruzione (e non solo).

In Italia

Nel nostro Paese c’è ancora molto da fare – a partire dal livello di sensibilità e consapevolezza degli operatori del settore – ma anche su questo fronte, qualcosa si sta muovendo.

Un esempio interessante è quello di Open Impact, startup innovativa e spin-off di ricerca dell’Università di Roma Tor Vergata, che offre una piattaforma digitale che impiega sistemi di intelligenza artificiale per la programmazione, progettazione e valutazione e comunicazione dei progetti sotto il profilo dell’impatto. Necessità queste non solo delle Pubbliche Amministrazioni, ma anche degli operatori che sono chiamati a un intervento infrastrutturale sui territori.

Tutto queste esperienze mostrano un trend comune a livello globale, e ci fanno capire quando importante sia velocizzare il processo di digitalizzazione a tutti i livelli – ma soprattutto nel settore edilizio – perché questo rappresenta un potentissimo volano per la sostenibilità. Gli edifici sono responsabili di circa il 30% del consumo energetico a livello mondiale, e la loro incidenza nel definire gli spazi fisici e sociali delle nostre vite è immensa.

Serve un vero e proprio cambio di mentalità, per spostare la nostra rotta verso modelli economici e sociali – ma anche produttivi – orientati alla crescita sostenibile. La chiave per farlo è tutta digitale.