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L’FBI avverte: attenzione alle porte USB pubbliche, rischio malware

Le prese pubbliche per la ricarica via USB possono essere usate per iniettare virus, malware e software spia nei telefoni. 

L’allarme è stato lanciato dall’FBI la settimana scorsa per avvisare gli utenti di evitare le porte USB pubbliche attraverso l’account Twitter dell’FBI di Denver. L’Agenzia federale statunitense ha spiegato che le stazioni di ricarica pubbliche presenti in hotel, aeroporti e centri commerciali possono semplificare il lavoro degli hacker per diffondere malware e software spia sui dispositivi.

USB pubbliche, l’FBI inviata ad usate i vostri cavi e il proprio caricabatterie

L’FBI ha consigliato agli utenti di portare con sé il proprio caricabatterie e il proprio cavo USB. In questo modo, gli utenti possono usare una presa elettrica invece di una porta USB pubblica per ricaricare i propri dispositivi.

In tutti i casi l’FBI suggerisce di evitare la ricarica da sistemi che non sono di nostra proprietà, evidenziando non poche insidie, spiegando che cybercriminali potrebbero sfruttare le prese USB pubbliche per diffondere malware e infettare smartphone di ignari utenti.

Come è facile immaginare, se in qualche modo i malintenzionati riescono a “iniettare” nel dispositivo un malware, da quest’ultimo potrebbe essere possibile ottenere password e vari dati sensibili. La ricarica usando sistemi di terze parti presenti in determinati luoghi deve essere solo una soluzione di emergenza (es. vi serve il biglietto dell’aereo che state per prendere, il documento si trova solo sul telefono e quest’ultimo è scarico).

Sul suo sito web, l’FBI ha anche un avvertimento simile riguardo all’uso delle stazioni di ricarica gratuite. Inoltre, l’FBI raccomanda di non usare il Wi-Fi pubblico per transazioni sensibili, di non aprire documenti sospetti, di non usare la stessa password per tutti gli account e di non cliccare su link indesiderati nei messaggi di testo e nelle e-mail.

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