Gli Jagelloni

L’Europa e la “dinastia dimenticata” dell’Est

di James Hansen |

La dinastia dei Jagelloni fu a lungo una delle più importanti d’Europa, anche se oggi è perlopiù dimenticata. Per iella storica, la famiglia si estinse: la linea maschile scomparve nel 1572 e quella femminile nel 1596. Il cuore del loro notevole impero era comunque fuori mano, troppo a Est.

Il testo d’accompagno a una recente Nota Diplomatica ha citato la Regina Giovanna di Castiglia – “Giovanna la pazza” – che, oltre a essere una famosa e infelice eccentrica, fu anche una straordinaria “madre di re”.

I suoi sei figli arrivarono tutti su troni importanti. Eleonora, la primogenita, sposò due diversi Re, Emanuele I del Portogallo e poi Francesco I di Francia; Carlo (Carlo V d’Asburgo) sposò Isabella di Portogallo, mentre la Isabella figlia della “pazza” andò in sposa a Cristiano II, re di Danimarca; Ferdinando sposò Anna Jagellone; Maria sposò Luigi II, re di Boemia e di Ungheria, e Caterina convolò a nozze con Giovanni III, re del Portogallo.

In mezzo a tutti questi altissimi titolati, chi fu dunque Anna Jagellone? Una cameriera d’osteria? Tenendo presente che “Ferdinando” è Ferdinando I d’Asburgo, colui che verrà incoronato Imperatore del Sacro Romano Impero nel 1556, è ovvio che no.

Nei fatti, la dinastia dei Jagelloni fu a lungo una delle più importanti d’Europa, anche se oggi è perlopiù dimenticata. Per iella storica, la famiglia si estinse: la linea maschile scomparve nel 1572 e quella femminile nel 1596. Il cuore del loro notevole impero era comunque fuori mano, troppo a Est.

Comprendeva: Polonia, Lituania, Bielorussia, Ucraina, Lettonia, Estonia, Prussia Orientale, Boemia, Cechia e altri territori ancora. Mentre gli Jagelloni erano d’estrazione lituana—all’epoca la Lituania fu la nazione più grande d’Europa, arrivando fino in Ucraina—gran parte dell’attenzione dinastica si focalizzava sulla Polonia, governata in confederazione con il paese d’origine della famiglia.

L’Europa non si ricorda più che una volta era Parigi ad andare a copiare la moda di Cracovia e non il contrario—come nel caso delle poulaines, le “scarpe polacche”, quelle buffe calzature dalle punte estremamente allungate che per oltre tre secoli tra il Medioevo e il Rinascimento furono di gran voga.

Sempre dalla Polonia arrivarono altre influenti novità, come la polonaise in campo musicale o le scoperte dell’astronomo Niccolò Copernico (Mikołaj Kopernik), l’astronomo e matematico polacco che dimostrò che era la Terra a girare attorno al Sole e non viceversa. L’immenso regno degli Jagelloni fu insieme cerniera e baluardo tra il resto dell’Europa e l’Impero Ottomano. Fu—e l’Austria lo ha dimenticato—l’allora famosa cavalleria pesante polacca a intervenire più volte per salvare Vienna dai “turchi”.

I russi invece non riescono a dimenticare—e non perdonano— come la “splendente” Polonia li avessi guardati dall’alto in basso, per secoli interminabili, considerandoli dei barbari pezzenti, mezzo-mongoli da respingere dai propri confini. Per ironia della sorte, oggi è di nuovo la Polonia a proteggere la Germania mercantile e smilitarizzata dalla Russia…

L’Europa Occidentale è convinta di non dover niente a nessuno. Culla di ogni finezza e sede della “vera” cultura, è tuttora un po’ risentita del fatto che gli americani e gli inglesi si siano permessi di salvarla dai Nazisti nel corso della Seconda guerra mondiale. Figuriamoci se può concedere di avere debiti culturali e storici nei confronti dei “grigi” paesi dell’Est e tantomeno con i loro regnanti estinti.

Comunque sia, i Jagelloni non se la prendono. Non ci sono più da un pezzo…