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Lepida: a Pieve di Cento tariffe sociali per superare il digital divide

Banda Ultra Larga

Banda ultra larga per tutti, anche per chi non dispone di un reddito elevato, con tariffe ‘sociali’. E’ quello che accade a Pieve di Cento, piccolo centro (7 mila abitanti) in provincia di Bologna, che si è trasformato nel volgere di un anno, dopo il lancio del progetto #pieveloce, in una smart city che guarda al futuro, puntando l’accessibilità e offrendo un modello che se replicato in tutta Italia consentirebbe di superare il digital divide.

Ieri in Regione il punto della situazione di questo piano alla presenza dell’Assessore alle Reti Alfredo Peri, del sindaco Sergio Maccagnani, del direttore generale di Lepida Gianluca Mazzini e del procuratore di Nexus Andrea Fini.

Più specificatamente, il modello di Pieve di Cento, se replicato, potrebbe consentire di colmare il gap nella banda ultra larga anche nei piccoli e medi centri urbani, a fallimento di mercato per i grandi operatori tlc.

“Un esperimento sinora unico in Italia”, spiega una nota, che ha visto il Comune mettere a disposizione le infrastrutture, l’operatore locale Nexus investire nella realizzazione del cablaggio in fibra ottica sfruttando la collaborazione di Lepida, società in house di telecomunicazioni e servizi online degli enti locali emiliano-romagnoli.

“Lepida è davvero soddisfatta di aver dato il via a questa tipologia di iniziative dove operatori piccoli si sposano a Comuni piccoli, realizzando modelli di partnership pubblico/privati reali e concreti”, ha dichiarato Mazzini di Lepida.

“I piccoli Comuni – ha precisato il direttore generale – diventano sempre più dei laboratori, e Pieve di Cento è il capofila, dove implementare nuove idee basate sulla banda ultra larga. L’esempio delle tariffe sociali apre a una nuova dimensione di soggetti in rete che sono importanti nel momento in cui la rete sta diventando sempre più la forma per socializzare e comunicare”.

Dopo solo quattro mesi dall’inaugurazione del primo lotto di banda ultra larga (BUL), avvenuta il 30 marzo a Pieve di Cento, la copertura del centro storico ad oggi è già terminata, con l’attivazione di 20 linee ed oltre 70 in lavorazione. Entro la fine dell’anno l’intero territorio comunale sarà coperto con la fibra ottica.

E adesso, per permettere alle fasce più ‘deboli’ di avere una connessione a internet, ecco che arrivano le tariffe ‘sociali’.

“Pensiamo che infrastrutturare un paese non significhi solamente cambiar tecnologia di connessione, ma anche ‘non lasciare indietro nessuno”, ha commentato il procuratore di Nexus Fini.

Pieve di Cento offre quindi soluzioni per collegare alla banda ultra larga persone anziane e gruppi sociali più vulnerabili. In quest’ottica Nexus ha deciso di riservare una maggiore attenzione a due fasce sociali più deboli: gli over 70 e le persone disabili. Per entrambe è stata creata un’opzione a 19 euro al mese iva inclusa per una linea 10Mb/10Mb, rispetto ai 25,21 euro standard, oppure a 30 euro per linea Internet 10/10Mb e telefonia Flat (Cellulari e Fissi Nazionali inclusi senza scatto alla risposta) rispetto ai 39 euro standard.

Per il sindaco Maccagnani si tratta di “Un bel segnale che, accompagnato ai corsi che periodicamente si svolgono sul territorio, aiuterà a ridurre il digital divide”.

L’obiettivo, ha spiegato l’Assessore Peri, è di offrire “una forte attenzione ai diritti dei cittadini e delle comunità in quest’era digitale. Attraverso una riflessione sulla ‘mappa del bisogno’, l’accesso ai servizi viene garantito, con l’intervento della pubblica amministrazione e di un operatore, in un’ottica di welfare digitale”.

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