Trasformazione digitale

Lepida, partito il piano per le Agende digitali locali dell’Emilia Romagna

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Obiettivo dell’Agenda digitale locale è arrivare ad una regione al 100% digitale entro il 2020.

Non solo un’Agenda digitale regionale, come quella dell’Emilia Romagna (AdER), ma anche locali, per avvicinare i territori al processo di trasformazione digitale del mondo della Pubblica Amministrazione, delle scuole, delle imprese, dell’economia reale e dei cittadini.

Infrastrutture, servizi, dati, competenze e comunità, sono gli assi portanti di AdER e ora, per sviluppare progetti più aderenti alle necessità dei cittadini e delle organizzazioni sui territori, la Regione e Lepida hanno annunciato il via ai lavori per una rete di Agende digitali locali dell’Emilia Romagna (AdlER).

In tal modo, è spiegato da Lepida, sarà possibile raggiungere entro il 2020 l’obiettivo di una regione al 100% digitale.

Al centro di AdlER c’è il “Patto per l’innovazione con il territorio”, cioè la definizione di un programma integrato di progetti che prevedano il coinvolgimento di cittadini, imprese, terzo settore nella forma di patti di collaborazione o partenariati pubblico/privato o altre forme di collaborazione strutturata dopo una fase di percorsi partecipati.

Da marzo scorso sono iniziati gli incontri con le amministrazioni locali, per presentare il modello di AdlER, le possibili attività da includere e gli strumenti che Regione e Lepida mettono a disposizione.

In particolare, si legge in una nota della società in house della Regione, “gli incontri sono partiti dall’esame del profilo digitale dell’Unione – una raccolta strutturata e organica dei dati relativi allo stato dell’arte digitale del territorio – con un confronto su modi e tempi del percorso partecipato e della formalizzazione della ADL e sui tempi di realizzazione che sulla base di esperienze già condotte si sviluppa in circa 6 mesi”.

Obiettivi e azioni dell’AdlER:

  • favorire il concretizzarsi sul territorio delle strategie regionali per lo sviluppo telematico, delle ICT e dell’egovernment;
  • favorire il soddisfacimento dei diritti digitali con “zero differenze” tra luoghi, persone, imprese e città al fine di garantire a tutti un ecosistema digitale adeguato;
  • creare, in maniera estesa e diffusa, un ambiente favorevole all’innovazione coinvolgendo tutti gli attori sociali del territorio: imprese, scuola, pubblica amministrazione, università, ricerca, associazionismo;
  • fare in modo che la Pubblica Amministrazione locale possa utilizzare il digitale per integrare, ottimizzare e velocizzare le sue procedure e riconquistare la fiducia di cittadini e imprese, garantendo omogeneità di servizi e di opportunità e condividendo servizi smart e interoperabili. In questa accezione, per la PA, il digitale diventa uno dei fattori della attrattività territoriale;
  • dare concretezza sul territorio al  “patto per l’innovazione” dell’AdER, che vuole trovare come parti attive la Pubblica Amministrazione, le imprese e il terzo settore e che ha come obiettivo finale di alto livello rendere “esigibili” e quindi pienamente soddisfatti i diritti di cittadinanza digitale;
  • perseguire gli intenti delle azioni incluse in AdER volte a garantire una omogeneità di intervento sul territorio.