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Lepida, come gestire un appalto pubblico in 4 mosse

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E’ uno dei problemi quotidiani di ogni Ente tutte le volte che si deve comprare qualcosa, dalla semplice cancelleria sino a lavori stradali: la procedura degli appalti – regolata da un codice complesso – è assai difficile, e su ogni acquisto bisogna lavorare molto.

Lepida, per semplificare e dematerializzare i processi amministrativi, mette a disposizione degli Enti un processo che automatizza la procedura per la maggior parte degli appalti. L’idea è basata su una “orchestrazione” dei processi, scomporli e poi ricomporli in modo che da ogni fase si possa passare automaticamente a quella successiva.

Le fasi risultanti sono soltanto 4: la prima riguarda la scelta del contraente, ossia della “modalità” dell’acquisto stesso – ad esempio “la procedura negoziata con bando” oppure la “procedura in economia” -, la seconda è la vera e propria stipula e l’avvio del contratto, la terza è l’esecuzione e la quarta e ultima è la chiusura.

E’ il software a concatenare automaticamente le azioni, all’operatore spetta solo la scelta tra alcune opzioni a partire dalle possibili modalità di acquisto. Per le fasi successive, il software contiene tutte le opzioni possibili, compreso – se serve – la proroga del contratto o la modifica delle fasi di pagamento. La novità non sta soltanto nella realizzazione dello strumento – elaborato in collaborazione con la Provincia di Reggio Emilia, che ha lavorato con Lepida nella complessa operazione di “scomposizione” e “ricomposizione” dei processi che accompagnano ogni acquisto di beni e servizi da parte degli Enti pubblici – ma anche nella scelta di Lepida di lavorare anche sull’ingegneria di processo, allo scopo di automatizzare i flussi documentali. Ora Lepida è in grado di offrire agli Enti un metodo efficace per semplificare la complessità.

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