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L’Emilia-Romagna investe 7 milioni di euro in big data e super calcolo

L’Emilia-Romagna diventerà un grande hub europeo della ricerca e fin da subito investirà in infrastrutture avanzate dedicate all’innovazione e lo sviluppo dell’economia digitale. È quanto affermato dal presidente della Regione Stefano Bonaccini in occasione dell’evento bolognese “Emilia Romagna Bigdata Community – Una piattaforma per l’innovazione, lo sviluppo e la competitività regionale”.

L’obiettivo, ha spiegato Bonaccini, è quello di creare una rete territoriale regionale di intelligenze e competenze: “Le università, i centri di ricerca, gli enti pubblici di ricerca, il Cineca, il Rizzoli, che con Cnr e università sono la frontiera più avanzata dell’innovazione, la nostra rete Alta Tecnologia, le molte imprese che operano come fornitori dei laboratori più avanzati, costituiscono un insieme che ha titolo ad essere riconosciuto come grande infrastruttura, e noi ci candidiamo ad essere l’istituzione che mette a sistema tutte queste eccellenze”.

In Emilia-Romagna ci sono 1.800 ricercatori, 230 ricercatori stranieri, tra il 2013 e il 2015 sono stati realizzato 60 percorsi di alta formazione: “Il 70% della capacità nazionale di super calcolo è qui. Adesso dobbiamo passare dalla quantità al valore, realizzare una politica industriale utile al riposizionamento del Paese che passi attraverso il sistema della ricerca”, ha precisato l’assessore alla Ricerca e all’Università, Patrizio Bianchi.

La nostra intenzione adesso è valorizzare specializzazioni e complementarietà maturate da tutti i centri di ricerca che lavorano nell’ambito del super calcolo e del big data e creare un sistema aggregato più competitivo anche a livello europeo. Nei prossimi giorni lanceremo il Piano Alte competenze”.

Sono state inoltre identificate le tematiche di rilevanza strategica per l’Emilia-Romagna “smart region” per i quali sono sati stanziati 7 milioni di euro di investimenti: oltre a materiali avanzati e sistemi di produzione innovativi e genomica, medicina rigenerativa e biobanche, ci sono proprio i big data e il super calcolo.

Big data e super calcolo sono quindi visti come fattori di crescita, piattaforme di competenze convergenti, di servizi e tecnologie che offrono nuove opportunità di sviluppo economico e di progresso scientifico.

Le applicazioni spaziano da aree di ricerca (ad es. la fisica delle particelle, l’esplorazione spaziale, ecc ..) a domini applicativi (ad es. l’analisi finanziaria, la salute, il monitoraggio ambientale e simulazioni geofisiche, la gestione del patrimonio culturale, l’agricoltura di precisione, la multimedialità e l’analisi di immagini e video, ecc).

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