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Le SS e la Mecca

La foto qui sotto – un’immagine forse comprensibilmente rara – ritrae soldati della 13a Divisione “Handschar” delle Waffen-SS tedesche mentre pregano rivolti alla Mecca. Fu scattata a Neuhammer am Queis – oggi in territorio polacco – nel 1943 durante l’addestramento. La 13a era una divisione alpina, creata perlopiù reclutando soldati di etnia bosgnacca – bosniaci musulmani – nei territori jugoslavi già conquistati dalle forze tedesche.

Considerata al giorno d’oggi, l’idea che proprio le SS, il cuore del rigido arianesimo nazista, potessero disporre di una divisione islamica presenta delle incongruenze. La Handschar comunque fu la prima formazione militare nazista non di etnia tedesca. Sembra che il fatto fosse dipeso dal convincimento personale del Reichsführer-SS, Heinrich Himmler, romanticamente persuaso delle superiori doti da combattenti dei musulmani in quanto la fede islamica promette un paradiso particolarmente attraente ai caduti in battaglia.

Uno dei paradossi delle Waffen-SS – il “braccio armato” del Partito Nazista, mai formalmente inquadrato nell’esercito regolare, la Wehrmacht – è che dei circa 900mila uomini che vi prestarono servizio durante la Seconda Guerra mondiale, oltre la metà non erano tedeschi. L’ultima delle divisioni SS a essere costituita fu, dopo la caduta di Mussolini, quella italiana: la 29a Waffen-Grenadier-Division “Italia”. La divisione italiana si arrese agli alleati a Gorgonzola nell’aprile del 1945.

Un saluto estivo, James

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