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Le città Italiane dove si consuma meno gas

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Viene da chiedersi, quindi, quali siano le città italiane dove si consuma meno gas e, quindi, faranno registrare gli aumenti minori in bolletta.

Rubrica settimanale Sos Energia, frutto della collaborazione fra Key4biz e SosTariffe. Una guida per il consumatore con la comparazione dei prezzi dell’elettricità, del gas e dell’acqua. Per consultare tutti gli articoli, clicca qui.

L’autunno è iniziato e le temperature iniziano ad abbassarsi. Quest’anno, a causa della crisi energetica, utilizzare il gas per riscaldare casa comporterà un esborso nettamente maggiore. Basta analizzare gli attuali prezzi del mercato all’ingrosso per avere un’idea chiara della difficile situazione in cui versa l’intero settore energetico italiano. Nel corso del mese di settembre, l’indice PSV, punto di riferimento del mercato all’ingrosso italiano, ha toccato quota 1,94 €/Smc (ma ad agosto è arrivato fino a 2,47 €/Smc).

Si tratta di un prezzo triplo rispetto a quello di settembre 2021. Per il momento, il prezzo del gas in Tutela non è ancora stato ufficializzato ma ARERA ha anticipato agli operatori del settore un possibile aumento del +74% con una cifra che sarà simile a quella dell’indice PSV di settembre 2022. In ogni caso, le bollette del gas dei prossimi mesi raggiungeranno cifre record per gli utenti finali. Per famiglie e imprese sarà necessario sfruttare tutte le opportunità disponibili per alleggerire il più possibile l’importo finale delle bollette.

Ad essere colpiti maggiormente dall’aumento del costo del gas, tra gli utenti domestici, saranno le famiglie che registrano consumi più elevati. Le quotazioni più alte della materia prima, infatti, impattano in modo significativo sulle bollette di chi consuma poco (ad esempio perché non ha il riscaldamento) ma vanno a colpire in modo notevole soprattutto tutte quelle utenze che registrano consumi elevati. Viene da chiedersi, quindi, quali siano le città italiane dove si consuma meno gas e, quindi, faranno registrare gli aumenti minori in bolletta.

Dove si consuma meno gas in Italia

I dati raccolti da SOStariffe.it fotografano con chiarezza quali sono le aree del Paese dove si consuma meno gas. In particolare, è possibile notare come le città di Imperia e Genova, rispettivamente caratterizzate da un consumo annuo di 537 Smc e 561 Smc in media, siano tra quelle in cui si registra il consumo minimo in Italia. Questo dato può essere strettamente collegato al clima della regione, meno rigido di altre aree del Nord Italia. Da segnalare anche Siracusa che fa segnare un consumo medio di 610 Smc caratterizzandosi come una delle città in cui si utilizza meno gas in assoluto.

Anomala, invece, è la situazione di Torino dove la media di consumo risulta essere pari a 611 Smc, un dato decisamente più basso rispetto alle altre province piemontesi. Fanno registrare consumi di gas molto contenuti anche Savona e La Spezia, rispettivamente con consumi di 620 Smc e 621 Smc in media, che confermando la tendenza della Liguria ad utilizzare poco gas. Consumi ridotti anche per Rieti, Grosseto e Napoli che registrano una media di 629 Smc, attestandosi tra le città italiane in cui il consumo di gas è il più contenuto.

In fondo alla classifica, tra le città dive si consuma il maggior quantitativo di gas ogni anno in Italia, troviamo, invece, Isernia e Vercelli che registrano un consumo medio di 911 Smc e 934 Smc per ogni fornitura attiva. Sopra quota 900 Smc ci sono anche Mantova, Belluno e Vibo Valentia, unica rappresentante del Sud Italia in questa speciale classifica di consumi. I dati dei consumi sono, in ogni caso, puramente indicativi. Le differenze possono essere notevoli anche all’interno della stessa città o della stessa provincia.

Da notare, inoltre, che i consumi variano in modo significativo sia in base all’estensione dell’abitazione ed al numero di persone che la abitano. La scelta di usare il gas per il riscaldamento, inoltre, condiziona tantissimo il dato finale sui consumi. Il riscaldamento, infatti, è la prima fonte di consumo di gas in casa, con notevole margine di vantaggio rispetto alla produzione di acqua calda sanitaria. In linea di massima è sempre molto importante valutare caso per caso qual è il proprio consumo di gas naturale.

 Come determinare il proprio consumo di gas naturale

Ci sono vari modi per tenere sotto controllo il consumo di gas e, quindi, l’importo finale delle bollette. È possibile, ad esempio, monitorare il dato di consumo riportato sul contatore che tiene conto in tempo reale del gas utilizzato dalla propria abitazione. C’è però un sistema più semplice per poter tenere d’occhio i propri consumi di gas naturale. Basta consultare l’ultima bolletta inviata dal proprio fornitore. All’interno del documento, infatti, ci sono tutti i dettagli relativi ai consumi registrati dalla fornitura.

In particolare, il fornitore indica sia i consumi stimati e fatturati che quelli effettivamente misurati dal distributore di zona di gas. In questo modo, è possibile valutare con precisione i propri consumi e il loro andamento nel corso del tempo. Conoscendo i propri consumi sarà possibile effettuare un confronto con l’anno precedente, in modo da verificare se si è consumato di più o di meno ed eventualmente mettere in pratica i dovuti accorgimenti per ottimizzare l’utilizzo del gas naturale.

Come tagliare la bolletta

Per ridurre l’importo della bolletta del gas è necessario ridurre il costo del gas oppure ridurre l’effettiva quantità di gas utilizzato. Nel primo caso, il risparmio è a portata di mano grazie alla possibilità di attivare l’offerta migliore del Mercato Libero, facilmente accessibile grazie al comparatore di SOStariffe.it per offerte gas. Inserendo il dato relativo al proprio consumo annuo, infatti, il comparatore individuerà subito l’offerta più vantaggiosa da attivare direttamente online, seguendo una semplice procedura online che prevede il raggiungimento del sito del fornitore.

Attualmente, le offerte gas più vantaggiose sono di tipo indicizzato e prevedono l’accesso al prezzo del mercato all’ingrosso con un leggero rincaro da parte del fornitore. Trovando l’offerta con il rincaro minore sarà possibile massimizzare il risparmio e alleggerire le bollette, sia nel breve che nel lungo periodo. Restare in Tutela, invece, rischia di comportare un aumento sostanziale della spesa. Per il mese di ottobre, infatti, l’aumento del prezzo dovrebbe essere del +74% rispetto a settembre (la conferma ufficiale arriverà solo ad inizio novembre).

Un altro modo per arrivare alla riduzione dell’importo delle bollette è rappresentato dal taglio dei consumi. In questo caso, entrano in gioco tanti piccoli accorgimenti che, in modo più o meno significativo, hanno la possibilità di ridurre il consumo complessivo di gas della propria fornitura. Il primo fattore da considerare è l’efficienza energetica. Per spendere meno gas è opportuno che la caldaia sia ad alta efficienza e che l’intero sistema funzioni in modo corretto. Sarà necessario effettuare le dovute manutenzioni ai radiatori ed anche controllare che non ci siano spifferi e fuoriuscite di aria calda verso l’esterno.

Per utilizzare meglio il riscaldamento è opportuno affidarsi ad un termostato smart, da collegare alla caldaia per regolare l’accensione e lo spegnimento della stessa oltre che per non esagerare con la temperatura obiettivo da raggiungere in casa. Evitando temperature eccessivamente alte o l’accensione del riscaldamento in quei momenti in cui non è necessario sarà possibile ridurre al minimo i consumi e, quindi, massimizzare il risparmio. Bisognerà, inoltre, prestare attenzione anche ai consumi di gas legati ad altri fattori come la cottura e, soprattutto, la produzione di acqua calda sanitaria che può incidere in modo significativo sulla spesa totale.