numeri

Le biciclette italiane fatturano 2,1 miliardi nel 2023

di |

Nel 2022 la produzione di biciclette italiane e relativa componentistica ha raggiunto un valore di quasi 1,9 miliardi di euro, in crescita del 10% rispetto al 2021.

Truenumbers è l’appuntamento quotidiano con la rubrica curata dal portale www.truenumbers.it, il più importante sito editoriale di Data Journalism in Italia, fondato da Marco Cobianchi. Una rubrica utile per saperne di più, per approfondire, per soddisfare ogni curiosità, ma sempre con la precisione che solo i numeri sanno dare. Per leggere tutti gli articoli della rubrica Truenumbers su Key4biz clicca qui.

In Veneto e Lombardia il 51% della produzione, il 21% destinato all’export

L’industria delle biciclette italiane… pedala veloce. La facile battuta è d’obbligo, per un settore che in Italia è in crescita e in trasformazione. Nel 2022 la produzione di biciclette italiane e relativa componentistica ha raggiunto un valore di quasi 1,9 miliardi di euro, in crescita del 10% rispetto al 2021. L’espansione sta andando avanti anno su anno: nel 2020 il giro d’affari era “solo” di 1,4 miliardi. E continuerà anche nel 2023, che dovrebbe chiudere a 2,1 miliardi.

Veneto e Lombardia, regioni leader delle biciclette italiane

Analizziamo ora il mercato a livello territoriale. Come mostra il grafico, l’industria delle biciclette italiane è fortemente radicata nelle regioni settentrionali nelle quali si concentra la gran parte delle aziende che producono bici e componentistica e la quasi totalità del fatturato complessivo. Il 78% delle imprese del settore opera nelle regioni del Nord e il 51% in Veneto e Lombardia. Anche Emilia-Romagna e Piemonte possono vantare numerose società che, tutte insieme, valgono il il 24% del totale della produzione nazionale.

Industria delle biciclette italiane, il 92% del fatturato è al Nord

Per tradizione e conformazione del territorio, le regioni della pianura Padana sono quelle in cui la bicicletta è più usata e dove è disponibile il maggior numero di piste ciclabili. Per questo, oltre a una concentrazione di aziende che operano nel settore, c’è anche una forte presenza di realtà storiche e di eccellenza, che raggiungono i livelli più alti di fatturato. Basti pensare che nel Nord Italia si concentra il 92% del fatturato complessivo del mercato della bicicletta. Vediamo quali sono le principali realtà del comparto.

Selle Royal e Manifattura Valcismon, eccellenze venete

In testa per fatturato, con 224 milioni di euro l’anno, c’è un’eccellenza veneta della componentistica, la vicentina Selle Royal. Fondata nel 1956 da Riccardo Bigolin, da oltre sessant’anni produce selle che coniugano design e innovazione ed è uno dei principali nomi del settore a livello internazionale. Più indietro c’è Manifattura Valcismon di Fonzaso, in provincia di Belluno, da oltre 134 milioni di fatturato, altro gruppo veneto specializzato nell’abbigliamento tecnico e per il ciclismo.

Denver produce 4 mila biciclette al giorno

Con 118 milioni di fatturato, al terzo posto, la prima azienda produttrice di biciclette, al di là quindi della componentistica, è la Denver di Dronero, in provincia di Cuneo. La Denver, fondata del 1996, vanta uno stabilimento produttivo di 50 mila metri quadrati e realizza fino a 4mila biciclette al giorno. In poco meno di trent’anni di attività la Denver è riuscita ad affermarsi tra i principali produttori di biciclette italiane a livello europeo, grazie a una gamma interamente progettata, prodotta e assemblata nello stabilimento di Dronero.

Pinarello, specializzata nei telai per bici da corsa

Torniamo in Veneto, sempre nel distretto di Vicenza, con la Campagnolo, che supera i 100 milioni di fatturato ed è ritenuto uno dei principali marchi della componentistica per le bici, capace di rivaleggiare con colossi internazionali come la giapponese Shimano e l’americana Sram. Sempre in Veneto, ma questa volta in provincia di Treviso, c’è anche la Pinarello, da 82 milioni di fatturato, specializzata nella produzione di telai per bici da corsa.

Atala e Bianchi, gli storici marchi lombardi

Fondata nel 1885 a Milano, la Bianchi è il più antico marchio di biciclette del mondo in attività. Produce ancora oggi biciclette dall’elevata tecnologia del prodotto, design italiano e distribuzione globale. Attualmente fa parte del gruppo Cycleurope AB, società svedese appartenente a Grimaldi Industri AB, tra le principali holding del mondo del ciclismo. Sempre in Lombardia c’è Atala, fondata nel 1907 a Milano e oggi, con sede a Monza, parte della multinazionale olandese Group Accell. Atala venne fondata da Angelo Gatti, un ex dipendente della Bianchi, e realizza biciclette tradizionali e a pedalata assistita, oltre a una linea completa di accessori ed home fitness.

Cresce la produzione di e-bike

Il fatturato dell’industria della bicicletta è in crescita, mentre la produzione è in calo. A livello produttivo, infatti, il picco recente si è avuto tra il 2020 e il 2021 con, rispettivamente, 3 e 3,2 milioni di pezzi realizzati. Mentre nel 2022 la produzione si è fermata a 2,7 milioni di pezzi. Il calo è dovuto alla diminuzione della produzione di biciclette “muscolari”, ossia le biciclette tradizionali, dato che questo termine è utilizzato per distinguerle dalle bici a pedalata assistita. In questo secondo caso si parla di e-bike, una tipologia sempre più ricercata. Nel 2022 in Italia sono state prodotte 380 mila e-bike, in netta crescita rispetto alle 345 mila del 2021 e alle 275 mila del 2020. Anche se la produzione complessiva di bici è diminuita, l’aumento della produzione (e della vendita) di e-bike, più costose, ha determinato un incremento del fatturato.

Nel 2022 sono state vendute 2,2 milioni di biciclette

Nel 2022 in Italia sono state vendute 1,7 milioni di biciclette, in calo del 10% rispetto al 2021. Sul totale, 1,4 milioni sono state bici tradizionali, mentre le altre 337 mila sono state e-bike, le biciclette elettriche a pedalata assistita che negli ultimi anni stanno vivendo un vero e proprio boom. Anche in Europa, dove l’aumento della domanda è costante e si vendono oltre 5,5 milioni di unità in un anno.

Il 21% delle biciclette italiane viene esportato

La produzione italiana di biciclette, in gran parte, trova la propria destinazione sul mercato nazionale. Il 79% delle biciclette prodotte in Italia, infatti, viene acquistata in Italia. Ma c’è di più: il 37% delle bici prodotte sul territorio è acquistato da ciclisti che vivono nella stessa provincia o regione in cui avviene la produzione. Un dato che dice molto del legame instaurato tra chi sceglie di muoversi a pedali e i grandi marchi storici. Poco più di un quinto della produzione italiana di biciclette e componentistica, 21%, è destinato all’export. Prevalentemente, il 14%, in paesi dell’Unione Europea, il 7% in paesi extra Ue.

I dati si riferiscono al: 2022

Fonte: Aziende citate, Report Aziende, Ecosistema della bicicletta – Banca Ifis