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Le 4 forme di abbonamento ad un sito di notizie

Nel corso dell’ultimo anno, forse anche a fronte della necessità di avere un’informazione affidabile, autorevole e approfondita, è cresciuta anche nel nostro Paese la predisposizione a pagare per i contenuti che gli editori del resto, in modo crescente, predispongono in formule ad abbonamento.

In questo ambito però, è opportuno mappare le diverse modalità disponibili perché molteplici sono le strategie perseguite:

Al di là dei modelli di paywall, dobbiamo riconoscere la crescente importanza della User Experience nell’offerta di contenuti a pagamento: l’abitudine ad abbonarsi a Netflix e Spotify racconta l’importanza dell’architettura dei contenuti per valorizzare l’offerta data al navigatore. Non a caso, il magazine norvegese Dagblade, di proprietà di Aller Media, personalizza l’homepage a seconda dell’interesse del navigatore mutuando un approccio che già molti siti editoriali professionale hanno nel tempo sperimentato.

Nella prospettiva del blocco dei cookie di terze parti, lo sviluppo di aree soggette a registrazione e pagamento non solo può rappresentare una forma di monetizzazione dei contenuti, ma per un editore mette a disposizione una leva di maggior conoscenza dei propri lettori e di supporto alla propria offerta pubblicitaria.

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